L’ira della Lega su Fi e FdI: «Avete provato a fregarci con una riunione farsa»

Durissime accuse della Lega a Forza Italia e Fratelli d'Italia. «Alla riunione di sabato presenti amici di Natalia e non le liste civiche con i voti». Acceso scontro con il leader regionale Zicchieri. «Noi siamo la Lega: stiamo con la gente. Non con gli intrighi». Tutto torna alla casella iniziale.

«Voi non avete capito proprio niente! Noi siamo la Lega e a questo giochi non ci stiamo! Ma pensate che ci avrebbe votato tutta questa gente se ci fossimo prestati ai vostri giochetti? Io non ci sto, la Lega non ci sta: la Lega non partecipa ai giochetti di Mario Abbruzzese e Daniele Natalia e mi sembra strano che persone serie come voi ci stiano cascando!».

Strilla l’onorevole Francesco Zicchieri. Il coordinatore regionale mandato da Matteo Salvini a governare le truppe nel Lazio sta nel suo ufficio di Latina. È sicuro che lì non ci siano orecchie indiscrete a captare il suo confronto così acceso con uno i big del centrodestra nella provincia di Frosinone. Il problema è che strilla talmente forte che a sentire tutto distintamente sono le persone vicine ai suoi interlocutori: prima il coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini e poi il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini.

L’onorevole Zicchieri gli ha appena detto, con modi un po’ leghisti, che non ha intenzione di mettere la sua firma sotto al documento che individua l’avvocato Daniele Natalia come il candidato unitario del Centrodestra ad Anagni.

«Ma pensate davvero che sia un deficiente?!» tuona ad un certo punto il deputato.

 

La relazione Palombo

L’onorevole ha letto e riletto l’appunto che gli ha mandato il vice sindaco di Cassino Carmelo Palombo. È l’uomo che ha inviato ad Anagni per partecipare alla riunione del centrodestra. È da quella relazione che ha ricavato una convinzione: «Quella riunione è stato un bluff, una recita! Voi avete portato lì gli amici di Natalia e gli avete fatto dire che lo avrebbero sostenuto. Ma le liste civiche dov’erano?! O pensavate che siccome Palombo è di Cassino e io sono di Terracina non ci saremmo arrivati?! Noi siamo la Lega. E la Lega sta con al gente! Quelli che avete portato alla riunione non sono i rappresentanti delle liste civiche!»

La relazione Palombo non lascia spazio a dubbi. Riferisce che al tavolo dell’altra sera erano presenti Fratelli d’Italia (Riccardo Ambrosetti), Forza Italia (Guglielmo Rosatella), Alternativa per Anagni (Emiliano Salvatori e Ivan Sterbini), Lo Scarpone (Antonio Corsi), Generazione Anagni (Carlo Marino), Anagni Futura (Peppe Viti), Cuori Anagnini (Luigi Pietrucci), per Anagni (Guglielmo Retarvi), Cittadini (Danilo Tuffi ed il tesserato lega Galliano Vecchi). Inoltre, c’erano i due candidati indicati da centrodestra: Daniele Natalia (Forza Italia) e Vittorio D’Ercole (gradito alla Lega).

Segue il resoconto quasi stenografico di Palombo delle opinioni espresse. Annota che “Alfredo Pallone (Noi con l’Italia) non manda alcun rappresentante, stessa cosa Energie per l’Italia (Stefano Parisi e Giuseppe Patrizi)”.

Negli appunti scrive che  favore di Natalia si esprimono Rosatella, Ambrosetti, Marino, Pietrucci, Sterbini, Vecchi e Corsi. Con D’Ercole si schiera solo Viti.

Retarvi rimprovera ai Provinciali di non volersi assumere responsabilità nella scelta del candidato sindaco.

Palombo fiuta che qualcosa non quadra. Mette a verbale che “l’assenza di NcI e EpI determinano una posizione non unitaria del centrodestra e pertanto la questione va risolta al tavolo provinciale“.

Getta la palla in tribuna. E poi aggiunge una nota per il suo coordinatore regionale: in quell’appunto dice di dubitare che ciascuno dei presenti rappresentasse davvero un’intera lista civica.

Nelle ventiquattrore successive Francesco Zicchieri attiva i suoi sensori sul territorio e gli confermano che il sospetto di Palombo è fondato.

 

Noi siamo la Lega

«Noi siamo la Lega e stiamo con la gente! Se la gente non vuole Natalia scordatevi che noi partecipiamo a questi giochetti» tuona Zicchieri al telefono, prima con Piacentini e poi con Ruspandini.

«O si fanno le cose serie oppure amici come prima. Ma ognuno per i fatti suoi. Non è accettabile questo bluff».

La telefonata successiva è più in alto. Nessuno sa a chi: rapida, concisa, descrive la situazione, indica cosa intende fare. Dalla risposta si deduce che ne abbia ricevuto l’approvazione.

«Noi siamo la Lega, ma con chi credevano di avere a che fare?»

 

Il gioco dell’oca

È come quando, nel gioco dell’oca, i dadi girano male. E tu finisci di nuovo alla casella di partenza. Ad Anagni è stata la giornata dell’attesa della nota ufficiale. Quella che avrebbe dovuto sancire la ratifica della scelta di Daniele Natalia come candidato a sindaco ufficiale di tutto il centrodestra, in vista delle comunali del 10 giugno. Un esito che sembrava oramai scontato dopo i vertici a ripetizione, locali e provinciali, che avevano scremato il campo dei contendenti, fino al ballottaggio Natalia – D’Ercole. Un duello dal quale l’ex consigliere comunale di Fi era uscito, sabato sera, vincitore a larghissima maggioranza. Solo una cosa mancava: la ratifica della decisione, con una nota congiunta di tutta la coalizione dei conservatori. Una nota che però non è arrivata.

Perché il niet di Zicchieri ha riportato tutti alla casella di Partenza.

 

Atteggiamento inspiegabile

Adriano Piacentini mette in chiaro la posizione di Forza Italia. Dice che negli incontri precedenti (come da verbale firmato da tutte le forze della coalizione) si era chiarito che, una volta scelto il candidato, tutti gli altri avrebbero sottoscritto la scelta. E perché, ora che la scelta è fatta, qualcuno quel nome non lo vuole legittimare?

«Se fosse vero, quelli che vogliono farsi indietro dovrebbero venire a spiegare al resto della coalizione i motivi di questa ulteriore esitazione»: questo il senso delle parole che Piacentini. Che tradotte significano: se salta il tavolo unitario del Centrodestra ad Anagni la colpa non è la mia. Ma è della Lega.

 

Si azzera tutto

La posizione della Lega manda tutto all’aria. In tutti gli schieramenti.

Il segnale partito da Latina è chiaro: piuttosto che stare a giochi di palazzo noi preferiamo andare con i civici

Che andranno con chi? Le liste di Domenico Beccidelli stavano chiudendo sul nome di Daniele Tasca. Che però in presenza di una sintesi fatta da Zicchieri sarebbe pronto a fare un passo di lato.

Per andare dove?

Il progetto è sempre quello di un’alleanza larga, con connotazioni pragmatiche, che possa superare gli steccati di tipo ideologico, e che si ponga come obiettivo la governabilità di una città in cui da anni la precarietà politica è la norma.

A questo punto, diventa quindi ancora più importante la riunione del direttivo del Pd prevista per le prossime ore. Perché se le cose stessero così, allora potrebbe davvero (ri)prendere piede il discorso di una alleanza larga. Molto larga. Forza Italia e Fdi andrebbero da una parte, con le loro liste civiche, a sostegno di Natalia: dall’altra, il gruppo di Beccidelli si avvicinerebbe, assieme ad Idea Anagni, ai lavori per la riproposizione del legame Pd-Progetto Anagni.

Ma solo un forte lavoro politico potrebbe incollare i vari pezzi.

E se fosse «Nel nome della gente che reclama un governo stabile e serio per la città» a compiere quel lavoro politico potrebbe proprio essere Zicchieri.

Il nome del candidato? Da Latina dicono «Quello che vuole la città. E che non è Natalia»

 

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