Zicchieri, Ruspandini, Ottaviani e… Fagiolo. Misteri e segreti del centrodestra ciociaro

Sempre più evidente l’asse di ferro tra il senatore di Fratelli d’Italia e il deputato del Carroccio. Per mesi il sindaco di Frosinone ha frenato le richieste della Lega guidata da “Mimmo l’ultrà”, che adesso però non ha più la delega di coordinatore cittadino. Intanto dopo Cassino anche Ceccano mostra qualche crepa nella coalizione. Equilibri fragili e strategie inconfessabili

Dopo Cassino… Ceccano. Roberto Caligiore non si dimetterà da sindaco, non ne ha alcuna intenzione. E almeno in tempi brevi è difficile che possa essere sfiduciato. Il rischio però di un “tirare a campare” e di una guerra di nervi esiste già.

Il senatore Massimo Ruspandini non è più vicesindaco e questo ha determinato una specie di “tana libera tutti” in diversi settori del centrodestra. Inutili finora anche i tentativi di coinvolgere Filippo Misserville, in predicato da mesi di poter aderire alla Lega.

A Cassino Carlo Maria D’Alessandro ha ritirato le dimissioni, ma vedremo entro poche settimane se la musica è cambiata davvero o se invece presto si tornerà al punto di partenza.

 

A Frosinone Nicola Ottaviani non ha problemi di tenuta della maggioranza, ma dovrà decidere davvero in tempi brevi se restare in Forza Italia oppure no. Nel frattempo, però, la Lega per un certo periodo non avrà il coordinatore comunale. Domenico Fagiolo ha rimesso le deleghe dopo la bufera del “post” su pontini, ceccanesi e cassinati.

Curioso il fatto che in questi giorni abbia dovuto rendere conto dell’intemperanza ultrà ad un pontino (il deputato e coordinatore regionale della Lega Francesco Zicchieri), ad un cassinate (il coordinatore provinciale Carmelo Palombo) e forse perfino ad un ceccanese, considerando gli ottimi rapporti tra Zicchieri e il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini.

Sembra che in tanti in questi giorni abbiano telefonato a Zicchieri per sollecitare il pugno duro contro Fagiolo. Anche esponenti di altri partiti e figure istituzionali.

 

In ogni caso le tre situazioni (Cassino, Ceccano, Frosinone) hanno degli elementi in comune. Il primo è l’asse Ruspandini-Zicchieri, uniti nella volontà di ridimensionare Mario Abbruzzese e Forza Italia. L’ago della bilancia potrebbe essere rappresentato da Nicola Ottaviani, il quale ha frenato per mesi le richieste del Carroccio guidato da Mimmo Fagiolo. Vedremo adesso cosa succederà. Nel frattempo però il centrodestra continua ad andare avanti diviso.

Con diversi misteri che celano le alleanze vere. E con inconfessabili segreti per quelle che sembrano essere strategie già individuate.

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