Il senso di Nicola Zingaretti per i Cinque Stelle

Il presidente della Regione Lazio punta a recuperare i voti Pd andati al M5s. Per farlo deve provare anche a disarticolare l’alleanza di governo con la Lega. La delicata partita che si gioca nel Pd. Matteo Renzi si esporrà per Maurizio Martina solo se...

L’indicazione di Matteo Renzi di votare per Maurizio Martina arriverà soltanto a poche ore dalle primarie del 3 marzo. Eventualmente. Perché l’ex rottamatore darà uno sguardo agli ultimi sondaggi per capire due cose.

Intanto se effettivamente Martina può vincere e in questo caso non è escluso che qualcuno degli altri contendenti possa convergere proprio sul segretario uscente. In secondo luogo, qualora non ci fossero spazi per un recupero nei confronti di Nicola Zingaretti, allora davvero Renzi potrebbe procedere con il progetto del nuovo Partito.

L’unica cosa che sembra improbabile è che il senatore resti nei Democrat in una posizione di minoranza. Anche perché i segnali di contrapposizione tra Movimento Cinque Stelle e Lega stanno aumentando e il 2019 potrebbe essere davvero l’anno della rottura.

Nicola Zingaretti conosce perfettamente la situazione e continua sulla linea intrapresa dall’inizio: inclusione, centrosinistra unito, apertura alla società civile. E uno sguardo attento a quello che succede nei Cinque Stelle. Non nel senso che Zingaretti possa fare un accordo con Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, ma nel senso di vedere quello che succede con i dissidenti e con la base.

Anche alla Regione Lazio esiste un abisso tra la posizione di Roberta Lombardi (dialogante con Zingaretti) e quella di Valentina Corrado (critica senza aperture). Quanto si sta verificando nei gruppi consiliari, con espulsioni e mal di pancia su punti importanti del programma di governo, sta a significare che tra i pentastellati in tanti non sopportano più né l’alleanza con Matteo Salvini né provvedimenti come il decreto sicurezza.

Ora si tratta non soltanto di disarticolare l’alleanza di governo, ma soprattutto di andare a recuperare voti che sono andati proprio ai Cinque Stelle. Nicola Zingaretti vuole provarci sul terreno dei contenuti, dimostrando cioè che è stato un errore votare per il Movimento di Di Maio per la soluzione di problemi reali. E che quindi si può tranquillamente tornare a casa, nel Pd. Una casa ristrutturata naturalmente.

Matteo Renzi, invece, non concede spazi non solo ai vertici pentastellati, ma neppure a chi ha votato per i Cinque Stelle. Difficile pensare ad un “recupero” di consensi su questa impostazione. E’ questa la partita più importante che Nicola Zingaretti sta giocando nella corsa alla segreteria nazionale del Pd.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright