Zingaretti a Calenda: “Posa il piccone”

Nicola Zingaretti a 'Oggi è un altro giorno' su Rai1. Manda segnali a Calenda. E blinda Enrico Letta. Il campo largo? Non è questione di spazi ma di volontà o non di starci

La domanda va dritta al nocciolo della questione. Nel campo largo della coalizione di centrosinistra auspicata da Enrico Letta c’è spazio per il Movimento 5 Stelle, per Azione di Carlo Calenda e per Italia Viva di Matteo Renzi? A porla è Serena Bortone nello studio di Oggi è un altro giorno su Rai1. A Rispondere c’è Nicola Zingaretti, già Segretario nazionale del Partito Democratico.

La risposta è quasi da Segretario Aggiunto. Dice Zingaretti: «Io sono il presidente della Regione con il secondo Pil più alto d’Italia. La governo con una maggioranza che vede insieme M5S, Renzi e Calenda. Se si mette al centro il futuro dell’Italia si può fare, ma bisogna combattere gli atteggiamenti pregiudiziali».

Posa il piccone

Nei giorni scorsi il Governatore aveva proposto lo stesso concetto. Ribadendo che nel Campo Largo del Pd c’è spazio ma il problema non sono le metrature bensì la voglia o meno di starci. (Leggi qui Da Zingaretti a De Angelis: Campo largo sì, ma in salita).

Nel pomeriggio lo ha ripetuto ed ampliato davanti alle telecamere di Rai1. «Io vedo purtroppo ad esempio nell’atteggiamento di Calenda più una foga distruttiva che non costruttiva e creativa. È quasi come fosse una deriva per cui neanche discute delle idee ma punta solamente a criticare e distruggere chi le idee le esprime. Credo che questo non sia un buon modo di costruire».

Quando cominciai a fare politica nel Movimento per la Pace, lo slogan era ‘Se vuoi la pace, prepara la pace’. Ecco, per me chi vuole l’alleanza, vuole un futuro per l’Italia e vuole creare lavoro deve anche predisporsi a creare le alleanze per ottenere questi risultati, perché è inutile dire ‘Voglio che l’Italia si riprenda’ e poi usare tutti i giorni il piccne con colori i quali dovresti governare. C’è evidentemente anche un problema di cultura politica».

La nuova fase Pd

Enrico Letta (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

Il Pd di Enrico Letta ha imboccato una fase nuova, lungo il percorso tracciato in buona parte proprio da Nicola Zingaretti. Che condivide in pieno. «Condivido questa fase di direzione del Pd perché l’impronta è quella di voler costruire e non distruggere. Gli italiani si sono stufati del Covid e vogliono riaprire una stagione di crescita, e a questa volontà bisogna dare una risposta».

Nel Pd non si litiga più? Per Zingaretti è un buon segnale: «vuol dire che quella mia forte denuncia, fatta per cambiare e non per distruggere, forse è servita a qualcosa. Oggi vedo una forza politica più serena, unita e coesa che sta costruendo un campo largo per arrivare agli elettori e dire ‘noi ci siamo, con queste proposte e questa credibilità».

Non si pente delle parole durissime pronunciate al momento di lasciare la Segreteria del Partito. «Eravamo arrivati a un punto in cui la lotta interna aveva superato il limite: qualcuno ha interpretato il mio gesto (le dimissioni da segretario, ndr) come un abbandono. Invece era un passaggio di testimone a un altro leader che lo sta portando avanti molto bene. Esattamente quello che volevo».

Lazio Zona Gialla? Dipende da noi

Foto: Imagoeconomica

Altro tema centrale è la lotta al Covid. Il Lazio è tra le Regioni italiane che mglio hanno reagito alla pandemia. Eppure ora c’è il rischio di tornare in Zona Gialla.

«Dipende da noi, ma sono ottimista e credo che non ci arriveremo. Questa zona gialla non sarebbe neanche una tragedia, perché si tratta di mettere la mascherina all’aperto. Ma per non tornare in zona gialla dico usiamo comunque la mascherina anche all’aperto quando c’è affollamento».

Per quanto riguarda i vaccini per i bimbi sopra i 5 anni, «il 13 apriamo le prenotazioni e dal 16 iniziano le vaccinazioni. Ci sono 70 siti di vaccinazione pediatrica. Faccio un appello alle mamme e ai nonni: salviamo i bambini, perché è vero che spesso presentano sintomatologie più lievi ma il Covid può lasciare segni nel corpo. I bambini aspettano dagli adulti un segno di responsabilità».

Il fatto è che c’è chi usa i No vax per creare polemica, fare spettacolo televisivo. Nicola Zingaretti non condivide. «Sono amareggiato da molti autori televisivi che per parlare di Covid chiamano ‘la qualunque’. La verità è che c’è un crollo della mortalità del 90% e chi muore nella stragrandissima maggioranza dei casi non è vaccinato. Non è più come all’inizio un problema di opinini e valutazioni scientifiche. È la vita che ci sta dicendo che il vaccino è uno scudo per salvare gli esseri umani. E questo è un dato oggettivo»”.