Zingaretti a Frosinone: «La Destra disse ai ciociari di curarsi all’Umberto I»

Dalla chiusura degli ospedali, addossata alla Polverini, alla risposta a distanza alla Meloni: «Chi denigra due fermate Tav è malato». Il presidente della Regione Lazio lancia il candidato sindaco Marzi. E replica alla Destra: «Noi stiamo con questa terra anche quando non si vota»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Lo Zingaretti Tour a Frosinone ha preso il via al centro storico. Per l’esattezza al gazebo elettorale del Pd presso largo Norberto Turriziani: dove fanno le Terrazze del Belvedere, nella futura Piloni City. Poi nella zona del commercio e dell’altra movida, via Aldo Moro: da dove si prendeva l’ascensore inclinato per salire e scendere dalla parte alta del Capoluogo ciociaro.

Da lì dritti fino all’area dello Schioppo: prossimamente, una volta concluso l’iter, Monumento naturale regionale. In conclusione la tappa nei pressi della Stazione ferroviaria: dove da quasi un anno ci sono due fermate giornaliere dell’Alta Velocità, in attesa della vera e propria Stazione di Frosinone. Sarà realizzata per l’esattezza tra Ferentino e Supino, nei pressi del casello autostradale. Il sindaco supinese Gianfranco Barletta ha tenuto a precisare sul posto che lì è Supino.  

Quattro passi con il sindaco

Nicola Zingaretti e Domenico Marzi

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è andato in giro per la città con il candidato sindaco Domenico Marzi, che ha alle spalle due mandati tra il 1998 e il 2007. Dove? Nei posti in cui ritengono che il Comune non abbia ancora completato la propria opera: risolvere i problemi o realizzare gli interventi.

C’erano, tra gli altri, i leader delle correnti del Pd provinciale: Francesco De Angelis e Antonio Pompeo, presidenti nell’ordine del Consorzio industriale del Lazio e della Provincia di Frosinone. E poi i consiglieri regionali Sara Battisti e Mauro Buschini, il segretario provinciale Luca Fantini. Nonché la presidente provinciale e commissaria cittadina Stefania Martini.

Hanno fatto pure di più: sono andati anche dove la Regione Lazio a guida Pd sta finanziando il passaggio del Treno ad Alta Velocità lungo i binari dei comuni mortali di Frosinone. Quelli abituati e ormai rassegnati al famigerato treno regionale Roma-Cassino.  

La replica a distanza alla Meloni

Nicola Zingaretti con il candidato sindaco di Frosinone Domenico Marzi

Da Zingaretti è arrivata la risposta a distanza alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che lo ha preceduto nel Capoluogo. Dal Parco Matusa, il verde del centrodestra, lei ieri ha detto a gran voce che «hanno fatto credere che qui sarebbe passata l’Alta Velocità pensando che si potesse fare deviando i treni delle linee ordinarie, senza fare una stazione». (Leggi qui Giorgia infiamma il Matusa: «Sulla via giusta finché ci dipingono come mostri»).

La voce è arrivata a Zingaretti: «Se qualcuno riesce a denigrare le due fermate dell’Alta Velocità in provincia di Frosinone, è malato perché è una grande vittoria di questa terra. Come è stato spiegato dalle Ferrovie, anche la stazione di Frosinone è in fase di progettazione». Il centrodestra, nel mentre, mette ancora in dubbio che verrà realizzata.

«Bisogna combattere – ha aggiunto il Governatore -. Siamo in difesa di questa provincia e dei suoi cittadini. I problemi non si cavalcano ma si risolvono. Noi abbiamo ottenuto questo grande risultato. La Regione si è impegnata a finanziare le due fermate affinché questo servizio potesse continuare».

I temi da toccare: la Sanità

L’ex presidente della Regione Lazio Renata Polverini

E poi come non parlare di Sanità regionale e provinciale non più commissariate? «La storia di questi è anni è stata quella di essere vicini a questa terra – ha rivendicato Zingaretti -. Io ricordo che la Destra aveva detto ai cittadini di andarsi a curare al policlinico Umberto I di Roma. Ha chiuso gli ospedali». È l’ormai classico confronto con la già governatrice del Lazio Renata Polverini, «quella che ha chiuso gli ospedali nel Lazio».

«Noi abbiamo trasformato e riaperto strutture sanitarie del territorio. Tutti gli ospedali della provincia avranno nuove Tac e nuovi macchinari – a ruota Zingaretti –. Nel 2013 con la Destra, a memoria, ci furono 11 assunti nella Sanità della Ciociaria. In questi anni ne abbiamo assunti oltre 750».

«Sono contento se c’è polemica perché sono polemiche figlie della disperazione e della speranza che i cittadini perdano la memoria», ha detto all’improvviso Nicola Zingaretti con il suo classico sorriso sornione.  «Però le campagne elettorali servono anche a questo – ha precisato subito dopo -. Far calare il fumo e andare alla sostanza delle cose e vedere chi ha le risorse migliori. Con Memmo Marzi, stavolta, Frosinone ha la chance di rimettersi in piedi».

Zingaretti: «Marzi vuol dire qualità»

Nicola Zingaretti con Memmo Marzi

Zingaretti pensa che «farà la differenza la qualità delle persone». Per lui la qualità si chiama Domenico, anzi Memmo, Marzi: «Avere di nuovo alla guida di Frosinone un grande Sindaco vuol dire già aver fatto il 50% di quello che si deve fare – ha dichiarato a fianco ad un emozionato Marzi -. I treni passano, come quelli dell’Alta Velocità, però il problema è salirci sopra ai treni. A Frosinone salgano sul treno della rinascita e della ripresa. Se passa questo treno e rimaniamo indietro, allora sì che sono problemi per tutti».

«Quando in gioco c’è il futuro delle persone, le persone ragionano e fanno la scelta migliore», è andato avanti il già segretario nazionale del Pd: molto più ormai da tempo, al di là di ogni carica, un presidente di Regione.

Ci sta mettendo la faccia sull’ex sindaco: «Memmo Marzi è la scelta migliore per il futuro di questa terra. L’appello che faccio è di non dare fiducia a chi, quando poteva fare qualcosa, in realtà ha tradito. Soprattutto su Sanità, infrastrutture e servizi. È ancora dura perché nessuno dice che abbiamo risolto tutti i problemi. Ogni giorno si può e dobbiamo fare qualcosa di meglio. Per questo abbiamo messo anche la provincia di Frosinone al centro degli investimenti del Pnrr».

Cavalcare o risolvere i problemi?

Zingaretti e Marzi all’ascensore inclinato

Secondo Zingaretti la scelta è una sola: cavalcare o risolvere i problemi. «Memmo li vuole risolvere, pertanto dobbiamo combattere corpo a corpo». Contro il centrodestra.

«Dare una speranza a Frosinone», ha detto Zingaretti presso il gazebo di via Aldo Moro. «Sono stato con Memmo a vedere l’ascensore bloccato – così il presidente -. Se dopo dieci anni l’alleanza di Destra non riesce ad aggiustare un ascensore, non so come può governare una città».

«Quel posto bellissimo (perché fatto dal centrosinistra, ndr) ma drammaticamente desolato è il simbolo di qualcosa che non va. Invece questa città può farcela. So che ci sono tantissimi problemi davanti ma anche diversi modi di affrontarli». E si torna daccapo, alle questioni locali, alle incompiute.

Terrazze e Piloni, gioie e dolori

I Piloni di Frosinone

Le Terrazze del Belvedere è una manifestazione in larga parte apprezzata: si chiude tutto e si fanno lavorare i locali con i dehors. Peccato che tanti residenti del centro non la pensino allo stesso modo: si sentono prigionieri in casa loro, in mancanza di un apposito pass per uscire dalla zona transennata.

Piloni City è un progetto di riqualificazione idrogeologica del complesso e del sovrastante largo Turriziani: due ascensori, a mezza altezza un camminamento che dà sulla Valle, e le degradate arcate storiche finalmente restaurate e impreziosite. Un anno fa le trivellazioni per le indagini tecniche.

Una corsa contro il tempo quella del sindaco Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, sottobraccio con l’assessore al Bilancio e alla Finanze Riccardo Mastrangeli: il candidato sindaco del centrodestra. E non solo: viste le Civiche trasversali che lo sostengono. Ma le elezioni sono ormai dietro l’angolo. E di fatto ci sono ancora quegli indecorosi Piloni.

La profezia di De Angelis

Il pienone di Domenico Marzi

È lì che si infila la certezza di Francesco De Angelis. Lo ha detto con chiarezza a tutti: per lui questo centrodestra non è nei cuori della città. E Domenico Marzi invece lo è stato e lo è ancora oggi “al punto che riempie le piazze ogni volta che incontra la gente. C’è Frosinone ai suoi comizi. Le foto dei giorni scorsi con i leader nazionali non mi sembra che abbiano portato tanta gente: ce n’era di più da Buschini la settimana scorsa a Villa Ecetra”.

Non ha dubbi il leader di Pensare Democratico: “Vinciamo al primo turno. E vinciamo bene: tanto a poco, vedrete”.

C’è chi evidenzia il malcontento. E cita il futuro Monumento naturale Lo Schioppo, c’è stata anche una manifestazione sotto al Municipio dell’omonima associazione nata per la tutela dell’area naturale frusinate: Schioppo Bene Comune.

Frutti della sementa e fondi di altri

Zingaretti con il presidente della Provincia Pompeo e il segretario provinciale del Pd Fantini

I tutori hanno lamentato che l’amministrazione Ottaviani non ha ancora completato l’iter di propria competenza per il riconoscimento dell’area protetta.

L’assessora al Centro Storico Rossella Testa, di contro con sarcasmo, ha detto che preferirebbe avere finanziamenti regionali come quelli della Selva di Paliano. A Paliano: dove amministra il sindaco Domenico Alfieri, dirigente provinciale del Pd, il Partito che governa la Regione Lazio.

Stoccate, botte e risposte. Zingaretti non si presta al gioco. E ribadisce il concetto: una cosa è cavalcare i problemi, altro è risolverli.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright