Zingaretti a muso duro: «Pompeo, i ritardi con le aziende sono tutta colpa tua»

Foto © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

Il governatore del Lazio risponde alle accuse lanciate dal presidente della Provincia di Frosinone la settimana scorsa. I ritardi nel rilascio delle autorizzazioni ambientali alle aziende "sono solo colpa della Provincia di Frosinone"

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Nicola Zingaretti a muso duro. Contro Antonio Pompeo. Gli suona la sveglia: politica ed amministrativa. Lo fa con tredici righe scritte di suo pugno: pensate e pesate in totale solitudine questo pomeriggio nel suo ufficio all’Eur. In quelle tredici righe risponde al presidente della Provincia di Frosinone nonché presidente dell’Unione Province del Lazio. E gli dice che i gravissimi ritardi nel rilascio delle autorizzazioni ambientali in Ciociaria «è pertanto imputabile all’inefficiente gestione dell’ente provinciale».

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica

In pratica, gli ha detto che è solo sua la colpa se le aziende scappano o non investono su questo territoro perché i tempi nel rilascio delle autorizzazioni sono il doppio di quelli dell’Emilia Romagna. Fino ad arrivare all’assurdo dei 5 anni attesi da uno stabilimento nel nord della provincia. A denunciare i ritardi erano stati i sindacati Cgil – Cisl e Uil (leggi qui Le pratiche aspettano. Gli investitori no).

L’attacco di Pompeo

La risposta di Antonio Pompeo era stata immediata e veemente. Un attacco frontale a Nicola Zingaretti. Fatto dal podio del Salone di rappresentanza della Provincia, in occasione del convegno organizzato dalla Cisl del Lazio sulla Contrattazione Sociale.

Quel giorno Pompeo aveva scaricato tutte le colpe dei ritardi sulla Regione Lazio, sul fatto che fosse l’unica in Italia a non avere fatto chiarezza con una legge in materia.

“Più volte abbiamo rappresentato alla Regione Lazio le difficoltà incontrate nello svolgimento dei servizi di natura ambientale, in assenza di una norma regionale. Per questo abbiamo inviato alla stessa Regione un’ennesima richiesta scritta per la riapertura del tavolo tecnico in cui riaffrontare la questione delle convenzioni“.

Insomma, se in Ciociaria si impiega il doppio del tempo che ci si mette in Emilia Romagna per Antonio Pompeo è colpa della Regione, perché lui ha fatto tutto il possibile. Anzi, di più. È andato oltre le sue competenze.

Antonio Pompeo Foto: © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

Nonostante carenze logistiche e legislative di tale portata, la Provincia ha continuato a svolgere, con grande senso di responsabilità nei confronti di cittadini e imprese, anche i servizi non espressamente delegati“.  “Non possiamo ribadire se non l’assoluta necessità di una collaborazione concreta e fattiva con la Regione Lazio, proprio per superare le emergenze che rallentano lo sviluppo del nostro territorio e l’opportunità di nuovi insediamenti produttivi“.

Le 13 righe di Nicola

Il governatore del Lazio e segretario nazionale del Partito Democratico ha trovato il tempo oggi per esaminare quelle accuse. E rispondere con tredici righe. Che ha voluto sviluppare di persona, senza delegare a nessuno dei collaboratori.

«Sulla questione delle competenze ambientali, non può essere addossata alcuna responsabilità alla Regione Lazio in relazione all’assenza di previsioni normative in materia, dato che le funzioni ambientali attribuite alle Province sono già definite chiaramente nell’ordinamento nazionale e regionale».

In pratica, il Governatore ha ricordato al presidente della Provincia di Frosinone che la legge c’è, esiste ed è chiara.

Ma è il passaggio successivo a scavare la fossa. «Il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni ambientali di competenza e, più in generale, dell’azione amministrativa nel suo complesso è pertanto attribuibile all’inefficiente gestione dell’ente provinciale».

E nell’occasione, Nicola Zingaretti aggiorna Antonio Pompeo anche sulle novità che si stanno mettendo a punto.

Nicola Zingaretti con il presidente del Consiglio Regionale

«La Giunta Regionale, con deliberazione 789 del 25 ottobre scorso ha adottato una specifica proposta di legge. Attualmente è all’esame del Consiglio. Punta ad attrarre gli investimenti sul territorio del Lazio. Questa proposta conferisce alla Regione il ruolo di gestore unico del procedimento di autorizzazione, tramite conferenza dei servizi, per i progetti di investimento superiori a 5 milioni di euro. E di qualsiasi dimensione economica se ricadenti nel Sin Valle del Sacco».

Quindi, deve occuparsi di tutto Regione Lazio. No, per niente. «Questa importante funzione di coordinamento posta in capo all’ente regionale non elimina in alcun modo le competenze autorizzative dell’ente provinciale, che sarà comunque tenuto a fare la sua parte. E, pertanto, a rispettare i termini di conclusione dei propri procedimenti amministrativi».

L’aspetto politico

Oltre all’aspetto amministrativo c’è quello politico. Tra le righe della lettera emerge il gelo tra il governatore ed il presidente della Provincia. Che è rimasto nel Pd aderendo alla componente di Base Riformista, cioè i renziani che non sono andati in Italia Viva. Al punto che nelle prossime ore parteciperà ad un’iniziativa con Matteo Orfini ad Aquino.

Il segnale di Nicola Zingaretti è chiaro. No ad attacchi dall’interno, no al tentativo di delegittimare l’azione amministrativa della Regione. Nessuna concessione al logoramento.

Tutto in tredici righe.