AreaDem annuncia l’appoggio a Zingaretti: per Euromedia è parità

L'area di Franceschini e Fassino al Senato annuncia ufficialmente il suo appoggio a Zingaretti nella corsa per diventare segretario. L'altra sera c'era stato l'endorsement di Gentiloni. Il sondaggio Euromedia: con Minniti è testa a testa. Tutti i numeri

Nicola Zingaretti incassa l’appoggio ufficiale di Areadem, la corrente del Pd che fa capo a Dario Franceschini e Piero Fassino.

L’annuncio è arrivato durante la riunione della componente avvenuta nella Sala dei Presidenti a Palazzo Madama. Presente un centinaio tra senatori e deputati, convocati «alla vigilia dell’Assemblea nazionale del Pd che si terrà sabato a Roma».

 

Davanti a loro la coordinatrice di Areadem Marina Sereni ha annunciato la decisione di appoggiare la candidatura di Zingaretti a Segretario Nazionale del Partito Democratico.

«Attorno a lui riteniamo che si possa costruire una nuova fase non solo della vita del Pd, coinvolgendo forze vitali della società e disegnando così anche un’area progressista e democratica più ampia».

 

Le parole chiave sono ‘coinvolgimento‘ e ‘area più ampia‘. È l’esatto opposto della linea adottata negli anni in cui il Pd è stato renziano. La conseguenza è stato il crollo dei consensi.

Ora Areadem decide che è il momento ci cambiare strategia. Per questo Marina Sereni spiega che «Questo congresso sarà l’occasione per mettere il Pd nelle condizioni di costruire un’alternativa convincente al governo giallo-verde, pericoloso per il Paese. E anche noi, come altri Partiti progressisti in Europa, e come i Democratici americani, siamo chiamati a cogliere e ad ascoltare una domanda di discontinuità rispetto agli anni più recenti. Senza amnesie, senza asprezze, ma con chiarezza e coraggio».

Tradotto: il renzismo non ha funzionato, la base ci chiede un cambiamento, senza fare regolamenti di conti ma comunque con chiarezza.

 

La partita è aperta

I sondaggi dicono che la partita per la Segreteria Nazionale Pd è aperta. E che sia Nicola Zingaretti che Marco Minniti sono noti ed apprezzati dal loro elettorato.

A certificarlo è un sondaggio realizzato da Euromedia Research. Ha tenuto conto della notorietà dei candidati e della fiducia che ispirano.

Nel livello di notorietà, Zingaretti ha registrato l’82,2% del campione che ha dichiarato di conoscerlo; un po’ meno Minniti che si è fermato al 79%.

Alla voce fiducia la percentuale è scesa in maniera sensibile per entrambi. Zingaretti e Minniti si sono piazzati a pari merito, distanziati da un impercettibile 0,1%: il Governatore del Lazio ha la fiducia del 31,3% del campione, l’ex ministro dell’Interno ha la fiducia del 31,2%.

 

Il terzo aspetto preso in esame dall’istituto è la fiducia “per chi lo conosce. Qui pesa la visibilità nazionale avuta dall’ex ministro. Minniti registra un 39,5%, mentre Zingaretti è al 38,1%.

Entrambi vengono superati dal segretario nazionale uscente Maurizio Martina: è il più noto agli intervistati con l’86,3% di notorietà. Ma la fiducia “per chi lo conosce” scende al 21,2% mentre quella sul “sul totale della popolazione”è al 18,3%.

 

Testa a testa

I numeri dicono che le due principali sensibilità del Pd sono appaiate. E che proprio per questo un ruolo decisivo potrebbero averlo gli outsider. È il caso di Francesco Boccia, primo per notorietà e fiducia, piazzandosi in quarta posizione con il 63,5% di notorietà, mentre sulla fiducia “su chi lo conosce” scende al 22%, e quella sul “totale popolazione” è al 14,6%.

Al quinto posto troviamo l’ex portavoce di Renzi, Matteo Richetti. I suoi numeri sono molti simili a quelli di Boccia: (63,2% di notorietà, 23,1 di fiducia “per chi lo conosce”, 14,6% di fiducia sul “totale popolazione”).

Poco più giù c’è l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano (60,3% di notorietà, 21,2 di fiducia “per chi lo conosce”, 12,8% di fiducia sul “totale popolazione”).

Chiude la graduatoria il giovane Dario Corallo (lo conosce il 40,3%, tra quelli che lo conoscono ha la fiducia del 13,4% degli intervistati, mentre la fiducia sul “totale popolazione” è al 5,4%.

 

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