Il “prima gli italiani” di Nicola Zingaretti

Foto: © IMAGOECONOMICA, BENVEGNU' E GUAITOLI

Il segretario del Pd sta cercando di cambiare il terreno di gioco in vista delle possibili elezioni politiche anticipate: “Questi signori hanno messo gli italiani con il sedere per terra”. La variabile per la tenuta del Governo è l’economia e Calenda annuncia il possibile inizio della procedura di infrazione.

La sensazione è che stia provando lo slogan giusto per la prossima campagna elettorale, quella delle Politiche. Perché quando Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, al cospetto di un divertito e allibito Giovanni Floris, ha detto che “quelli che per un anno hanno detto prima gli italiani, in realtà hanno messo gli italiani con il sedere per terra”, è apparso chiaro dove volesse andare a parare.

Zingaretti vuole cercare di imporre il terreno di gioco della madre di tutte le battaglie politiche, quello economico. Infatti ha annunciato che il Pd sta preparando gli stati generali di una convenzione nazionale che approfondisca i temi del lavoro e dell’ambiente.

La manovra economica farà la differenza: Luigi Di Maio e Matteo Salvini non vogliono farla in queste condizioni, al punto che nel momento in cui hanno capito che dall’Unione Europea non stanno scherzando a proposito di lettere e letterine, hanno dettato alle agenzie di stampa le dichiarazioni che loro vogliono proseguire l’esperienza di governo. Ben sapendo però che qualcuno dovrà intestarsela questa manovra da lacrime e sangue.

Dove si recuperano 23 miliardi di euro per non far scattare le clausole di salvaguardia? Come si arriva a circa 40 miliardi di euro?

L’ex ministro Carlo Calenda, appena eletto a valanga europarlamentare del Pd, si è detto certo (dalle notizie in suo possesso) che oggi stesso l’Unione Europea potrebbe annunciare l’inizio della procedura di infrazione contro l’Italia. Se così dovesse essere, la reazione dei mercati potrebbe essere molto dura. Con una ulteriore impennata dello spread, che produce l’effetto di far innalzare i tassi di interesse. E quindi il denaro prestato poi si paga di più.

Ma il punto debole dell’intero impianto economico del governo è che non vengono indicate le fonti di finanziamento per le varie misure. Come sulla flat tax: si spiega chi ne trarrà vantaggio e chi no. Ma i soldi da dove arrivano?

È su questo versante che Nicola Zingaretti si sta inserendo, per cercare di cambiare il campo di gioco. Finora la partita è stata giocata sul campo della sicurezza e dell’immigrazione. Adesso sull’economia qualcosa può cambiare.

L’obiettivo minimo del Pd è continuare a svuotare i Cinque Stelle, per spingere Salvini nelle braccia del centrodestra rappresentato da Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi.