Renzi si rottama pure dal Pd? A qualcuno piace Zingaretti

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Un anno fa c’era chi lo vedeva come l’unica alternativa possibile a Matteo Renzi. A Nicola Zigaretti all’epoca sono bastate tre telefonate per capire che non c’erano margini: meglio lasciar correre il premier di Rignano sulla sua strada, sempre più veloce. A sbandare in piena curva e finire contro un palo ci ha pensato da solo. Ora che la Premiata Ditta Soccorso Stradale Sergio Mattarella & co. sta raccogliendo i rottami, c’è chi torna a guardare al governatore della Regione Lazio.

Lui nei mesi scorsi non era voluto salire a bordo della macchina di Matteo. Gli aveva proposto di entrare in una Direzione Politica: roba da Partiti seri come quelli ai tempi prima della rottamazione. Nicola aveva declinato. Altrimenti oggi sarebbe allungato al fianco del premier dimissionario.

Zingaretti invece è tutto intero. Nemmeno un graffio. Lui dai motori potenti dallo stemma gigliato s’è tenuto a distanza di sicurezza. E ora c’è chi pensa a lui come driver del Partito. Perché Matteo da Rignano, autorottamato dopo mille giorni, è tentato dall’idea di lasciare anche la segreteria del Pd. Martedì si riunisce la Direzione Nazionale. Potrebbe essere la sede giusta per dirlo. Ma è un dilemma che Renzi affronterà da domani.

«Io credo che in questo momento bisogna mantenere la calma: c’è un grande Presidente della Repubblica al quale dobbiamo affidarci» ha detto ad Alessioporcu.it a margine dell’inaugurazione della Casa della Salute a Ceprano.

Il referendum come va letto? «Dobbiamo leggere l’immensa partecipazione popolare come una forza della democrazia in Italia. Che è un elemento dal quale ripartire».

Sa che nel Pd c’è chi lo guarda. Lui si tiene a rigorosa distanza. «Io credo che ora ci sia bisogno di tanta politica, credo che ora dobbiamo lavorare sulla ricostruzione di un grande Partito unitario e anche – questo l’ho sempre pensato e l’ho sempre detto – capire come rigenerare un campo di forze. Perché l’isolamento alla fine si paga».

Il segnale politico è lanciato. Matteo ha guidato da solo e ora finisce ai box. «C’è molto da lavorare , lo faremo apportando ognuno il proprio contributo. Noi governando bene  Mi sembra che sia la vera domanda che viene dal Paese e tenteremo di stare in sintonia con questa domanda».

La domanda perfida arriva alla fine. Che ruolo giocherà Zingaretti? La risposta è: «Dimostrando che si può governare bene».

Non correrà verso la macchina. Ma se qualcuno gliela dovesse proporre, soprattutto con annesso un team vero, un pensiero ce lo farà.

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