Zingaretti e Lombardi sulla via per l’alleanza bis

Il percorso verso l'alleanza d'acciaio tra Pd e M5S nel Lazio è tracciato. La rotta l'hanno indicata nel pomeriggio Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi. Lui invocando il protagioinismo della politica; lei annunciando che sarà al tavolo della coalizione.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il modello esce dal laboratorio politico del Lazio: l’alleanza tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle porta risultati, aggrega, genera un fronte di Centrosinistra solido. La certificazione arriva nel pomeriggio dal Governatore Nicola Zingaretti e dalla leader pentastellata Roberta Lombardi: lui frena sulle Primarie intese come conta muscolare e rimette al centro il dialogo politico; lei parla in termini positivi dell’esperienza di governo ed annuncia che il MoVimento sarà al tavolo della coalizione.

Due dichiarazioni che messe insieme tracciano un perimetro per un’alleanza solida alle Elezioni regionali del 2023. Le rilasciano a margine della presentazione del progetto ‘100 per 100 energia in comune‘: un altro dei risultati ottenuti dalla collaborazione tra il Pd di Zingaretti ed il M5S di Lombardi in quel laboratorio politico che in questi cinque anni è stato il Lazio.

Il protagonismo della politica

Nicola Zingaretti (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

La prima dichiarazione è del Governatore. A qualcuno sembra una frenata sulle Primarie. «Nel Lazio c’è la più grande alleanza di centrosinistra in Italia. Un valore aggiunto e una sperimentazione. In questi mesi di amministrazione larga abbiamo fatto bene». Traccia un Bilancio di questa strana intesa Pd – M5S: anomala perché non è stata costruita sui voti ma sui progetti da realizzare insieme. Il giudizio del Governatore è positivo. Una valutazione libera da condizionamenti: tra meno di un anno lascerà la guida della Regione.

Ne è tralmente soddisfatto da tracciare la rotta. «Mi auguro che si abbia la forza e l’intelligenza di continuare così. Perché non solo avremmo delle idee ma saremmo competitivi per vincere».

La frase chiave: «Le primarie? Io ribadisco che deve esserci protagonismo della politica». Alcuni la leggono come una frenata alle Primarie. Per decifrarla occorre il vocabolario Zingarettiano: il suo è un frasario che affonda le radici linguistiche nell’evoluzione della sinistra. Allora cosa voleva dire? Che la Politica deve tornare protagonista ed essere capace di costruire prima la coalizione e poi – se non ci sarà un candidato unitario – andare al bagno di Popolo delle Primarie.

Zingaretti lo chiarisce poco più tardi a margine del congresso federale Cisl ‘Esserci per cambiare’: «Per il futuro nel Lazio sono state scelte le Primarie e sicuramente aiuteranno a fare scelte giuste e sostenute dalla partecipazione delle persone in un percorso partecipato. Io farò di tutto con la squadra affinché questo decennio si chiuda nel migliore dei modi. Possiamo farlo».

Il rispetto politico di Roberta Lombardi

Roberta Lombardi

Anche il segnale politico mandato da Roberta Lombardi è altrettanto diriompente. Pure lei traccia la linea dei totali ed il risultato per il M5S è soddisfacente.

«Quando il M5s è entrato in giunta circa un anno fa abbiamo fatto un investimento consapevole in previsione, anche, della prossima legislatura regionale. Il lavoro svolto in questi anni è stato importante e ci sono tutti i presupposti. Certo, non ce lo nascondiamo, ci sono temi su cui ci sono ancora differenze importanti ma confido che l’atteggiamento collaborativo di quest’anno venga mantenuto in futuro per stare insieme anche la prossima legislatura».

In pratica: il Movimento 5 Stelle è pronto a ripetere l’alleanza, a stare nel tavolo della coalizione. Nel rispetto delle sue regole. «Per la nostra organizzazione -disorganizzazione fluida non competeremo alle Primarie. Ma ci siederemo al tavolo della coalizione».

È lo schema in piena coerenza con la linea a adottata in questi anni. Cioè: la traduzione è ‘pieno rispetto per il centrosinistra, se dovete contarvi fatelo, noi non parteciperemo perché non fa parte della nostra cultura, una volta che vi sarete contati ragioneremo e valuteremo. Ciò che conta, per noi è la sintesi politica del progetto‘.

Il termovalorizzatore non incrina

La sintonia è talmente forte che il caso del termovalorizzatore di Roma non manda fuori frequenza Pd e M5S. Si cerca una sintesi su un tema che per il sindaco Roberto Gualtieri è di sostanza (via i rifiuti dalla strade di Roma, in maniera efficace ed economicamente produttiva, con la moderna economia circolare che porterebbe energia elettrica ed acqua calda con cui riscaldare le casedi Roma). E per il 5 Stelle è di principio (no alla termovalorizzazione: perché brucia e quindi inquina, mentre altre tecniche impattano meno).

«Noi – ha detto oggi Roberta Lombardi ci stiamo attenendo alle indicazioni dell’Europa. Dal nostro punto di vista il termovalorizzatore volge lo sguardo verso il passato. E’ un punto di vista su cui stiamo lavorando come coalizione di governo regionale e l’interlocuzione è aperta. Incontrerò prossimamente il sindaco Gualtieri per confrontarci sulle migliori tecnologie per aumentare la differenziata e per chiudere il ciclo dei rifiuti. Un impianto che possa svolgere il compito di un termovalorizzatore con un’altra tecnologia? Assolutamente si».

La via per la sintesi a questo punto non è affatto stretta. Il sindaco avrebbe un impianto che svolge le mansioni del termovalorizzatore, il 5s avrebbe una tecnologia diversa dal termovalorizzatore. La risposta ora è tutta nelle mani della scienza.

Il futuro di Zingaretti

Il laboratorio con il Centrosinistra unito più largo d’Italia sarebbe la maggiore eredità politica lasciata da Nicola Zingaretti al Lazio. Dopo la Regione «darò un contributo e se ci saranno le condizioni darò una mano a livello nazionale per far vincere l’alleanza, se ci sarà il maggioritario, su cui Letta sta lavorando“.