Zingaretti ed i suoi fratelli: obiettivo elezioni politiche

Nonostante l’annuncio in consiglio regionale Nicola Zingaretti potrebbe non ricandidarsi alla presidenza della Regione Lazio. Secondo la grande stampa nazionale il Governatore si prepara a “sbarcare” in Parlamento. Non come un semplice deputato ma, nel caso di una vittoria di Matteo Renzi, con una prospettiva da ministro. Se alle urne si dovesse andare entro giugno.

Se invece si arrivasse alla scadenza naturale, quella di febbraio 2018, allora il ruolo potrebbe essere diverso. Nicola Zingaretti è gradito alla sinistra del Partito e ha buoni rapporti con lo stesso Renzi. Al congresso nazionale potrebbe essere tenuto in considerazione per la segreteria. Se invece questi dodici mesi dovessero “logorare” l’ex rottamatore, allora chissà, perfino la candidatura a premier non sarebbe un miraggio.

Alla presidenza della Regione Lazio il nome del successore di Zingaretti è già scritto: David Sassoli. Secondo i giornali più vicini al Partito Democratico sarebbe lui a tentare l’elezione alla Regione Lazio, affrontando con ogni probabilità un centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Mentre il Movimento Cinque Stelle nel Lazio potrebbe trovarsi in una situazione di estrema debolezza politica per via delle vicende della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi.

Nel Pd locale si stanno preparando. Francesco De Angelis è già pronto per le politiche. La strategia vincente alle provinciali è figlia di questa prospettiva: Massimiliano Quadrini è la bocca di fuoco dell’area est, Massimiliano Mignanelli nel cassinate va a saldarsi con Francesco Mosillo, Barbara Di Rollo e Antonio Di Nota. Mentre Maurizio Bondatti ad Anagni completa l’asse con Giuseppe Morini ad Alatri.

Francesco Scalia non può che rispondere con un patto di ferro con Nazzareno Pilozzi, Domenico Alfieri e Antonio Pompeo.

Alla Regione Mauro Buschini va sullo stesso schema di De Angelis e sulla sua strada troverà Antonio Pompeo, che sta preparando anche la succesione a Ferentino. Una specie di ritorno al futuro: Piergianni Fiorletta.

De Angelis e Buschini hanno già mobilitato Mauro Vicano, Marcello Pigliacelli e Pietro Zola, presidenti di Saf, Asi e Cosilam. Contando su quegli enti intermedi che fino a qualche anno fa erano guidati da uomini di Francesco Scalia.

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