Se Zingaretti non può considerare Renzi come un alleato

Il leader del Pd esclude una riforma elettorale che introduca il proporzionale puro, se non con una significativa soglia di sbarramento. Vuole sbarrare la strada al senatore e fondatore di Italia Viva. E intanto si dice convinto di vincere in Umbria ed Emilia Romagna.

Il confine Nicola Zingaretti lo ha fissato in modo chiaro quando ha detto: “Credo che andremo verso una riforma elettorale, e credo, lo dico da subito, che combatterò contro qualsiasi ipotesi di proporzionale puro che punti alla parcellizzazione delle forze all’interno del parlamento. Se si dovesse arrivare al proporzionale puro, allora assolutamente sì allo sbarramento”. Poi ha pure detto di essere convinto di vincere sia in Umbria che in Emilia Romagna.

Nicola Zingaretti c) Imagoeconomica, Stefano Carofei

Il leader del Pd sta facendo i conti con la scissione di Matteo Renzi e con Italia Viva. I sondaggi dicono che i Democrat stanno pagando un prezzo che li ha riportati sotto il 20%. Ed è questo che Zingaretti fatica ad accettare. Anzi, che non può accettare. Non dopo aver recuperato i punti persi il 4 marzo 2018, non dopo aver cambiato strategia in corsa per quanto riguarda la Piazza Grande ipotizzata a marzo. Non più la lunga marcia per ricostruire il popolo del centrosinistra, ma il ritorno al Governo con tutti i rischi che questo comporta.

Perciò Zingaretti non intende dire sì ad una riforma elettorale che riporti il Paese nella Prima repubblica. Da oggi fino al 6 in tutta Italia l’iniziativa del Pd di banchetti e confronto con la gente. Il tempo non aiuta, ma non ci si fermerà. In attesa della Leopolda numero 10, in attesa cioè di capire cosa davvero intende mettere in campo Matteo Renzi.

Matteo Renzi c) Imagoeconomica, Stefano Carofei

Intervistato da Bianca Berlinguer, il segretario del Pd ha risposto di fidarsi completamente di tutti i renziani che sono rimasti nel partito. Affermazione impegnativa ed evidentemente riscontrata sul campo. L’appuntamento delle regionali dell’Umbria è fondamentale per il Pd più che per il governo. Una vittoria del candidato sostenuto da Democrat e Cinque Stelle darebbe una spinta enorme all’esecutivo ma soprattutto al Pd.

Matteo Salvini lo sa bene e cerca il colpaccio. Nicola Zingaretti è pronto al confronto nelle urne. Intanto però boccia il proporzionale. Matteo Renzi non è ancora un alleato.

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