Zingaretti ha deciso, andrà allo scontro: o nuova maggioranza o morte

Nicola Zingaretti ha deciso. Andrà allo scontro frontale. Voterà per Cangemi alla vice presidenza d'Aula in sostituzione di Palozzi. Disegnando così una nuova maggioranza. Domani si saprà se regge il patto Buschini - Cavallari. E se il centrosinistra è maggioranza in Regione Lazio

Nicola Zingaretti ha deciso. Andrà allo scontro, frontale e diretto. Metterà in campo il nuovo assetto politico costruito in Aula dal suo capogruppo Mauro Buschini: la nuova maggioranza realizzata grazie all’appoggio dei due consiglieri del Gruppo Misto.

La manderà al confronto armato con le opposizioni formate da Centrodestra e Movimento 5 Stelle.

Tutti si giocano tutto nella riunione del Consiglio Regionale del Lazio convocata per le 10 di domani mattina. Nessuno può perdere.

 

La nuova maggioranza

La nuova maggioranza è quella costruita nei giorni scorsi con il paziente lavoro svolto dal vice presidente della giunta Massimiliano Smeriglio, dal presidente d’aula Daniele Leodori e realizzata sul campo dal capogruppo Mauro Buschini.

Per la prima volta dallo scorso marzo Nicola Zingaretti avrà i numeri per poter governare. Le urne lo avevano rieletto Governatore a larga maggioranza. Ma non avevano espresso la stessa fiducia nei Partiti che lo sostenevano. Si era ritrovato così con un’anatra zoppa: 25 consiglieri per il suo centrosinistra, 26 per le opposizioni formate da Centrodestra e Movimento 5 Stelle.

Per cinque mesi è andato avanti attraverso un continuo capolavoro di equilibrio politico. Condividendo le responsabilità tra tutte le forze in Aula. Poi ha capito che il M5S rischiava di mollarlo a metà del percorso. Troppe invidie interne ai pentastellati, troppi rischi di imboscata. (leggi qui Parenti serpenti, suocere, amori contrastati per l’anatra non più zoppa di Zingaretti).

Nasce così l’appello per il Patto d’Aula lanciato da Mauro Buschini. Al quale hanno detto si i due consiglieri del Misto: Enrico Cavallari (eletto nella Lega) e Giuseppe Cangemi (eletto in Forza Italia) . (leggi qui Buschini porta a Zingaretti la nuova maggioranza in Regione).

 

Tutto per tutto

Se regge o affonda lo si saprà tra poche ore. Perché quell’accordo vedrà il battesimo del fuoco nella riunione di Consiglio convocata per mercoledì mattina alle 10. Deve sostituire il consigliere di Forza Italia Adriano Palozzi, sospeso in attesa di chiarire la sua posizione nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma (leggi qui Regione, Palozzi sospeso: al suo posto entra Angelilli. E Cangemi vice presidente)

Ma soprattutto il Consiglio deve coprire la casella da vice presidente d’Aula lasciata libera da Palozzi, al quale era stata assegnata in base all’accordo che dava alle opposizioni le due vice presidenze: una al centrodestra ed una al M5S.

Il nome individuato è quello di Giuseppe Cangemi. Che per Forza Italia è un affronto (leggi qui Nuova guerra su Cangemi: FI minaccia di schiacciare l’anatra zoppa di Zingaretti e anche qui Atto di forza o mediazione: Zingaretti decide cosa fare di Cangemi).

 

Nessuno può perdere

Nicola Zingaretti poteva decidere di mediare. Lasciar decantare. Aspettare settembre. Invece ha deciso di andare al confronto diretto.

Se la maggioranza non dovesse resistere al voto dell’aula sarebbe un fallimento politico per lui, che avrebbe calcolato male le mosse politiche. E per Mauro Buschini colpevole a quel punto di avere cucito una maggioranza che in realtà si è sfaldata al primo test.

Se la maggioranza dovesse resistere ed eleggere Giuseppe Cangemi vice presidente sarebbe un fallimento per le opposizioni: che verrebbero relegate al rango di minoranze, perdendo tutto il peso politico che fino ad ora hanno avuto nelle decisioni di governo.

 

Domani è la prova. Inizio ore 10. Si capirà se il Centrosinistra in regione Lazio è maggioranza e se il patto di Buschini e Cavallari regge o no.

Tutti si giocano tutto. E nessuno può perdere.