Zingaretti lancia l’appello per l’unità intorno a Petrarcone AGGIORNAMENTO

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Nicola Zingaretti lancia l’appello per l’unità del centrosinistra, affinché si compatti intorno al nome di Giuseppe Golini Petrarcone e lo rielegga sindaco di Cassino.

Lo fa appena arrivato all’Edra dove sono riuniti tutti i generali del Pd della provincia di Frosinone: da Francesco Scalia a Maria Spilabotte, da Nazzareno Pilozzi a Mauro Buschini, da Marino Fardelli a Daniela Bianchi, da Simone Costanzo a Domenico Alfieri.

Manca Francesco Mosillo, l’altro cadidato del Pd che non ha raggiunto il ballottaggio. Chi si aspettava un suo invito al voto per Petrarcone ha dovuto rivedere i conti: ‘Mi hanno votato per un programma diverso dal suo e non posso invitare a votarlo’.

Ci pensa allora Zingaretti: “Al ballottaggio non si votano gli schieramenti ma le persone. E Peppino Petrarcone è la persona giusta per fare grandi cose a Cassino. Per questo invuto tutti a votarlo, soprattutto chi non lo ha fatto al primo turno”.

Non è il governatore del Lazio a parlare. È’ il leader che ha fatto sognare prima il Pds e poi i Ds, il trascinatore e lo stratega che negli anni ha scalato il partito fino a diventarne segretario regionale. E poi ha iniziato a governare: prima la Provincia, poi la Regione, con l’immagine del vincente, dell’onesto, dell’uomo del buongoverno del centrosinistra.

Scalda la folla e strappa gli applausi quando dice «Ho visto tutti i Comuni del Lazio e non tutti hanno reagito alla crisi alla stessa maniera, qualcuno meglio, altri peggio. Bisogna votare Petrarcone perchè è stato uno dei migliori sindaci del Lazio».

Zingaretti vede oltre il dato amministrativo. Sa che la vittoria al ballottaggio sarebbe un segnale politico fortissimo e per questo è sceso in campo personalente: «Il Centrosinistra unito si ricostruisce in un solo modo, non ci sono altre strade se non la riconferma di Peppino Petrarcone».

I fatti, la concretezza sono stati l’arma elettorale di Zingaretti in questio anni. E la presta a Petrarcone ricordando che «È’ il sindaco che può elencare le cose che ha realizzato durante i 5 anni del suo mandato. È quello che ha dimostrato, attraverso il risanamento dei conti, di saper governare nell’interesse dei cittadini. È’ il sindaco della speranza contro chi semina paura. PDall’altra parte invece sento solo problemi. Ma chi fa politica non è chiamato a fare l’elenco dei problemi, non deve solo alimentare le paure, ma deve trovare le soluzioni. Chi agita in continuazione le paure, vive su quei problemi e lascia le persone su quel disagio. Noi i problemi li guardiamo, li ascoltiamo».

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