Zingaretti: “No alla crisi. Non vado al Governo”

Ore cruciali per il destino dell’esecutivo Conte. Goffredo Bettini apre a Forza Italia, ma soprattutto ribadisce che servirebbe l’ingresso dei big. Zingaretti su SkyTg24 dice no alla crisi. E no ad un suo ingresso al Governo

La crisi di governo sarebbe «un grave errore politico»: non ha usato mezzi termini Nicola Zingaretti intervenendo questa mattina a SkyTg24. È contrario: perché ci sono cose più urgenti “i motivi della crisi non li capisco, non li capiscono gli italiani che attendono di tornare al lavoro”.

È contrario Zingaretti perché riconosce a questo Governo di avere portato a casa risultati concreti: «Il premier ha vinto sfide importanti in Europa, questo Governo sta cambiando l’Europa. Stanno arrivando centinaia di miliardi di euro. Abbiamo in mano uno strumento potente per cambiare l’Italia e risolvere i problemi».

Nicola Zingaretti oggi a SkyTg24

Sulle elezioni anticipate non ha dubbi: «sarebbero una sciagura per l’Italia». Sulla capavità di ascoltare

La distanza da Matteo Renzi è ampia. «Una cosa è rafforzare un Governo, cosa diversa è abbatterlo. Il dissenso con Italia Viva è su questo. Ci vuole grande chiarezza, Conte ha tutte le carte per continuare a guidare questa alleanza anche promuovendo una innovazione nei contenuti». Ma non è una linea di credito né ad occhi chiusi né illimitata. «Da mesi diciamo che serve un salto di qualità, ora c’è la possibilità con il patto di legislatura di andare avanti, chi si sottrae a questa sfida si assume una gravissima responsabilità, quella di mettere l’Italia in una situazione di incertezza e di fare un favore a Salvini e alla Meloni, cui arriva un inaspettato regalo da chi vuole abbattere il governo»

Il sondaggio di Mentana

Ore decisive per il futuro del Governo Conte. Tutti si stanno giocando tutto, anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

Il sondaggio Swg per La7

Il sondaggio reso noto da Enrico Mentana per Tg La7 dà i Democrat in discesa di un punto e sotto il 20%. Con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che si avvicina. Ma al di là di questo, è palese che la posizione di Matteo Renzi (Italia Viva) sta creando una fortissima pressione al premier Giuseppe Conte e proprio al Partito Democratico.

In queste ore Goffredo Bettini ha detto due cose sostanziali. La prima è che un sostegno di Forza Italia al Governo non sarebbe un’eresia. Non ha detto di alcuni esponenti “azzurri”, ma ha citato il Partito. Segno che sono in corso delle trattative politiche tra i Democrat e Silvio Berlusconi, trattative che passano verosimilmente da Goffredo Bettini e Gianni Letta. Ma attenzione anche a Renato Brunetta. (Leggi qui L’arma segreta di Zingaretti: Bettini sottosegretario).

Zingaretti, No nel Governo

Poi Bettini ha ribadito che a suo giudizio l’ingresso dei leader rafforzerebbe la compagine governativa. A questo ragionamento stavolta ha aggiunto la considerazione che una crisi di Governo in questo preciso momento sarebbe un fallimento senza precedenti e difficilmente recuperabile. Un elemento nuovo.

Che ha indotto i giornalisti di SkyTg24 questa mattina a porre un quesito diretto, al Segretario nazionale del Pd. Perché finora Nicola Zingaretti non aveva mai preso in considerazione seriamente un suo ingresso nell’esecutivo e perfino negli ultimi giorni l’opzione preferita era quella di indicare Andrea Orlando, il vicesegretario.

Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini, Matteo Renzi

Gli chiedono cosa farebbe in caso di rimpasto. Se andrebbe a Palazzo Chigi, come premier o come vice. «Io al governo? “Essendo incompatibile, penso di poter svolgere un ruolo facendo quello che faccio. Le risorse da investire ci sono».

È un chiaro no all’ipotesi di un suo ingresso nel Governo in caso di rimpasto. No anche perché l’ingresso di Nicola Zingaretti nel Governo, come vicepremier e ministro, inevitabilmente aprirebbe la strada ad elezioni anticipate nel Lazio nei successivi sei mesi.

Il punto è proprio questo: con la sua risposta Nicola Zingaretti ha detto che non vale la pena mettere a rischio la Regione più importante del Paese sul piano politico per provare a salvare il Governo.

Una risposta sulla quale si gioca il futuro dell’esecutivo Conte bis.