DallameriNicola: la Piazza Grande di Zingaretti

Il presidente della Regione Lazio mette nel mirino non soltanto la guida politica del Partito Democratico ma anche Palazzo Chigi. E sceglie uno slogan semplice che ricorda gli acuti del cantautore bolognese Lucio Dalla

Deve essergli tornata in mente la celebre canzone di Lucio Dalla e allora ha deciso come chiamare la sua scalata non solo alla Segreteria Nazionale del Pd ma al governo del Paese. Sì, Nicola Zingaretti non ha avuto dubbi: “Piazza Grande”.

Soprattutto una strofa: “Santi che pagano il mio pranzo non ce n’è, sulle panchine in piazza grande… ” E già, perché a Zingaretti il pranzo non lo pagherà nessuno. Specialmente nel Pd. Dove, al massimo, sarebbero disposti a somministrargli l’amaro.

 

Zingaretti su Repubblica

«Le forze progressiste devono ritrovare tra di loro una ampia sintonia. La Ue si è piegata troppo agli interessi della Germania, alla politica di austerità, ai bassi interessi sui titoli tedeschi, all’assillo sull’inflazione che alla fine ha determinato una deflazione. Sono peggiorate le vite di una parte grande di europei. L’Europa su questo deve scegliere un indirizzo chiaro. È questo il senso delle prossime elezioni. Ciò non esclude una alleanza politica con Macron, anzi, in una parte lunga di questa legislatura europea noi abbiamo governato d’intesa con i popolari».

 

Emmanuel Macron è l’uomo che ha preso al volo Matteo Salvini. E lo ha sfruttato come sua bandiera per l’Europa. Contro il populismo ed il nazionalismo beceri. Peccato che quella bandiera sia piantata in Italia.

Nicola Zingaretti va in scia a Macron. Ma solo fino ad un certo punto.

«Sulla difesa dell’Europa con Macron ci sono punti maggiori di contatto. Escludo invece di fare come Macron. La nostra storia e il nostro futuro non si puo’ infilare dentro a quel modello elitario, repubblicano ma rappresentativo dei piani alti della societa’ francese. Ricordo che Macron al primo turno ha presto il 24% con un esiguo consenso tra i lavoratori e i ceti popolari».

Tutto dichiarato questa mattina dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in una lunga intervista al quotidiano La Repubblica.

 

Nicola in Piazza Grande

Per  Zingaretti, che il prossimo 13 ottobre aprirà la campagna con un evento intitolato ‘Piazza Grande’ all’Ex Dogana a Roma, “Renzi e’ stato una grande speranza, ha fatto cose importanti, ha combattuto con onore e coerenza. Tuttavia la sua stagione è finita da leader solitario del Pd. Per me sono vecchi sia i sostenitori della vecchia “ditta”, sia quelli che successivamente si sono autoproclamati “il nuovo“.

Sono vecchi, perché alla fine, sconfitti sul campo. La mia campagna si intitola Piazza Grande per intendere la partecipazione delle persone“.

Infine per il presidente della Regione Lazio “c’é ancora una parte importante dei cittadini che guarda a noi. Bisogna rimettere al centro le ragioni della nostra esistenza: ridurre la forbice tra chi ha e chi non ha. Altrimenti il caos ci porta dritti all’autoritarismo»

 

Ma Roberto Giachetti lo punge

Giachetti attacca Zingaretti. L’ex vicepresidente della Camera e attuale deputato Pd, attraverso twitter, ha replicato con pungente ironia all’intervista a la Repubblica di Nicola Zingaretti, pur senza mai nominarlo, e in particolare al passaggio nel quale il presidente della Regione Lazio e candidato alla segreteria Pd esclude “di fare come Macron“.

Per il consigliere comunale capitolino: “Lanciare la propria candidatura alla guida del PD attaccando Macron, che al momento è tra i pochi argini ai nazionalismi, Italia compresa, mi sembra una cosa geniale. #famosedermale“.

 

Lo scontro infuria

Caro Giachetti, basta leggere l’intervista di Zingaretti oggi su Repubblica senza preconcetti e risentimenti per prendere atto che proprio Zingaretti dice che per le elezioni europee sia giusto un dialogo e un’alleanza con Macron e le forze europeiste. Un’alleanza appunto tra forze diverse che si ritrovano nella necessità di rinnovare e rilanciare il progetto europeo“. Lo scrive il Vice Segretario del Pd Lazio, Enzo Foschi. Contestando la chiave di lettura data da Giachetti.

 

 

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