Nella Piazza Grande di Zingaretti c’è spazio anche per LeU

LeU dice si all segnale di Unità inviato da Nicola Zingaretti. Parteciperà alla manifestazione Piazza Grande. In Campania il sindaco De Magistris però fa sapere "Uno solo tra me e De Luca". Il difficile dialogo da costruire. Su Facebook il Governatore esorta "Rispetto e non sospetti"

Lo stesso schema che gli ha permesso di vincere le elezioni regionali nel Lazio nello stesso giorno in cui il Pd franava in tutto il resto d’Italia. Nicola Zingaretti apre la sua grande iniziativa Piazza Grande alla sinistra uscita dal Partito Democratico. E Liberi & Uguali gli risponde si.

Lo fa con la voce di Daniele Ognibene, capogruppo di LeU in Consiglio Regionale del Lazio.

«L’appello di Nicola Zingaretti per continuare a costruire un progetto ampio e solidale, che coinvolga tutte le forze progressiste d’Italia, ci deve vedere insieme in prima linea. Il progetto di Piazza Grande va sviluppato e sostenuto».

Ognbibene va oltre la semplice dichiarazione di principio. Annuncia l’ingresso in piazza. E l’impegno concreto.

«Da oggi contribuiremo ad aprire comitati ‘Piazza Grande’ nei vari territori – prosegue Ognibene – che saranno luoghi di massimo confronto inclusivo. Coinvolgeremo associazioni e cittadini di sinistra che vogliono cambiare questo Paese lasciato in mano a una deriva populista di destra».

 

Uno solo tra Giggino e Vincenzino

In Campania mandano un segnale a Nicola Zingaretti. Nella sua lunga marcia per la Segreteria Nazionale dovrà riuscire a far coesistere le due anime del centrosinistra partenopeo.

L’avvertimento politico glielo manda Luigi De Magistris, sindaco ‘arancione‘ di Napoli. Gli dice che «Zingaretti è un po’ confuso, deve scegliere con chi dialogare. Se c’è davvero la volontà di cambiare, in me avranno un interlocutore corretto e leale che non significa fare un’alleanza politica».

Un’apertura che più ampia non si può: un torpedone da Napoli verso Piazza Grande a Roma. Ma allora dov’è il problema?

Sta nelle recenti dichiarazioni di Zingaretti che lo vedono in sintonia con il governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca. Dice Giggino De Magistris: «Pensare di dialogare sia con me che con De Luca significa non conoscere cosa accade in Campania».

Nicola Zingaretti, parlando a Napoli, aveva aperto ad un dialogo sia nei confronti del sindaco che del presidente della Regione Campania. Impresa che appare più complicata che governare la Regione Lazio cavalcando un’anatra zoppa (operazione che invece gli è riuscita a pieno).

«Con De Luca – ha risposto il sindaco – è impossibile non solo il dialogo politico ma anche quello istituzionale. Se si pensa di dialogare con entrambi si vogliono mettere insieme due persone profondamente divise».

 

Rispetto e non sospetto

In mattinata Nicola Zingaretti aveva parlato della necessità di guardare con Rispetto e non con sospetto il Pd del futuro.

Sembra quasi una risposta in anticipo a De Magistris «Siamo talmente poco abituati a rispettarci e ad ascoltarci e discutere e confrontarci sulle idee che e’ iniziato il circo Barnum del chi sta con chi, e su cosa ha detto Tizio di Caio. E’ quanto di più vecchio possa esistere ed e’ soprattutto il risultato di una crisi cosi’ grave della nostra cultura politica o di quel che resta, fondata sul sospetto e non sul rispetto».

In un post su facebook il governatore del Lazio ha detto che avrà per tutti perché chi costruisce identità contro, alla fine lo fa perché non riesce a dire nulla di positivo su se stesso.

 

 

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