Zingaretti riunisce i suoi: «Ora c’è una maggioranza, dobbiamo svoltare»

foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Riunione di Maggioranza nel pomeriggio per Nicola Zingaretti. È la prima dalle elezioni del 2018. Con l'ingresso di Cavallari in Italia Viva ora il Governatore ha più consiglieri delle opposizioni. I 5 Stelle non entrano in giunta. le ipotesi per sostituire i due assessori. Chi entra e chi esce dai gruppi. Il pressing di Rosato.

Il Movimento 5 Stelle non entrerà nella Giunta di Nicola Zingaretti: non ora, mancano le condizioni, si arriverebbe ad una spaccatura del Gruppo. Non saranno obbligatoriamente due tecnici a sostituire gli assessori andati dalla Regione Lazio al governo Conte 2 come sottosegretari: Gian Paolo Manzella (lasciando il super assessorato allo Sviluppo Economico e finanziamenti Ue) e Lorenza Bonaccorsi (lasciando le Pari Opportunità ed il Turismo). C’è una serie di traguardi amministrativi concreti da tagliare prima della scadenza della legislatura nel 2023. Il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti lo ha detto nel pomeriggio riunendo quello che molti hanno definito un Gabinetto di Guerra.

Benvenuta maggioranza

Enrico Cavallari e Marietta Tidei, passati con Italia Viva

In realtà si è trattato di una riunione molto meno drammatica e molto più strategica. Perché quella di oggi pomeriggio è stata la prima riunione di maggioranza dalle elezioni del marzo 2018. Quelle elezioni in cui le urne consegnarono a Nicola Zingaretti il secondo mandato mentre in tutto il resto d’Italia il Partito Democratico finiva in macerie. Ma non gli consegnarono una maggioranza: 25 consiglieri su 51 dell’Aula, un voto in meno per poter essere più delle due opposizioni composte da Cinque Stelle (da un lato) e centrodestra frammentato (dall’altro).

Ora che i renziani di Italia Viva hanno imbarcato l’ex indipendente Enrico Cavallari (eletto nella Lega ed uscito dopo poche settimane) il Governatore può dire di avere di nuovo una maggioranza. (leggi qui Anche Cavallari va con Renzi: Zingaretti in ostaggio). Fino ad oggi gliela garantiva il Patto d’Aula, l’accordo costruito da Mauro Buschini con i due consiglieri indipendenti (lo stesso Cavallari e Giuseppe Cangemi uscito da Forza Italia dove ora è rientrato). Ma non si trattava di una maggioranza organica: era un patto che veniva rinnovato di volta in volta, costruendo insieme il percorso ed i temi su cui farlo passare.

Ora la storia è diversa. La maggioranza c’è e Zingaretti può tornare a riunirla per pianificare le linee di azione. Il Governatore oggi ha detto che si è aperta una fase politica nuova alla Pisana, ha esortato i suoi 26 consiglieri a rilanciare nei territori non solo l’azione dell’esecutivo ma anche i tanti provvedimenti approvati in Consiglio.

Il giro di boa

Il Gruppo del Movimento 5 Stelle. Foto © Stefano Carofei, Imagoeconomica

La maggioranza politica rappresenta per il governatore anche un ‘giro di boa‘ che porta con se’ due conseguenze: la necessità (a differenza di un anno e mezzo fa) di guardare a un orizzonte non più di breve termine ma fino al termine della legislatura; la presa d’atto che con i 5 Stelle non è possibile arrivare ad un accordo politico per il loro ingresso in Giunta.

O quantomeno non adesso, non con questi numeri. La capogruppo Roberta Lombardi può contare su 6 consiglieri; gli altri 4 fanno parte della fazione tradizionalista di Davide Barillari. Forzare la mano ed entrare in giunta vorrebbe dire spaccare il MoVimento. Anche da un punto di vista formale.

Lo stallo grillino gioca a favore di Zingaretti. Che in questo modo evita di dover aprire un fronte interno con i renziani: non vedrebbero di buon occhio una novità del genere.

Gli assessori

Fatta la maggioranza, ora c’è da puntellare la Giunta, che aspetta due innesti dopo gli addii di Manzella e Bonaccorsi.

Fino a poche settimane fa, la soluzione prospettata dal governatore passava attraverso il nome di tecnici esterni: un modo per non alterare i delicati equilibri dell’Aula. Però, ora che c’è una maggioranza è possibile considerare anche l’ipotesi di scelte politiche. La discussione è appena cominciata.

Chi entra e chi esce

Valentina Grippo © Imagoeconomica Daniele Scudieri

Nei prossimi giorni potrebbero esserci assestamenti in maggioranza. I rumors dicono che è in atto un pressing sul consigliere Dem Rodolfo Lena, condotto da Ettore Rosato, il papà politico del diabolico rosatellum al quale Matteo Renzi ha assegnato la missione di realizzare il Gruppo di Italia Viva in Regione Lazio. Vivere o morire. (leggi qui Sfiducia a Zingaretti, Centrodestra compatto: Lombardi mette Di Maio al bivio). Lena fino ad oggi non ha smentito le voci di avvicinamento ai renziani. Qualche crampo politico lo ha da quando reclamava un impegno nella commissione Sanità che però non è arrivato. Potrebbe essere lui il terzo renziano grazie al quale realizzare il gruppo insieme a Cavallari e Tidei.

Lo scouting di Ettore Rosato è stato particolarmente intenso in questi giorni anche sui consiglieri Dem Valentina Grippo e Marco Vincenzi. I quali finora hanno garbatamente declinato.

Assedio anche su Laura Cartaginese di Forza Italia, che fino a pochi giorni fa ha ribadito la sua fiducia in Silvio Berlusconi; ma era prima dell’abdicazione a Matteo Salvini.

Nessuna conferma invece alle voci secondo le quali ci sarebbe stato un contatto anche con Antonello Aurigemma: uscito da Forza Italia con destinazione Cambiamo ma fermatosi al Gruppo Misto. Fonti renziane assicurano: “L’articolo non interessa, grazie“.

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