Zingaretti riunisce il centrosinistra e traccia la road map della Pisana

Nicola Zingaretti riunisce il centrosinistra e traccia la road map dell'XI legislatura. Elenca i temi da mettere nell'agenda condivisa con le opposizioni. Il nodo delle presidenze di Commissione. Forse si metterà mano al regolamento

E adesso fuori i provvedimenti. Quelli da mettere nell’agenda, quelli da condividere con le opposizioni, quelli con cui convincere chi sta all’opposizione a farsi maggioranza. Nicola Zingaretti ha riunito nel pomeriggio la coalizione di centrosinistra per illustrare l’esito degli incontri avuti con le opposizioni. All’interno della Sala Giunta ha tracciato una road map del lavoro da fare in Consiglio regionale nei prossimi mesi. Per fare partire a tutti gli effetti l’XI legislatura. Soprattutto, per dare seguito al lavoro iniziato cinque anni fa.

 

Dieci punti per l’agenda

Un’indiscrezione raccolta dall’agenzia Dire sostiene che sarebbero poco meno di dieci i provvedimenti da inserire su quell’agenda. E sui quali impostare la prima fase dello Zingaretti II. Già da mercoledì, appena ultimato il discorso di insediamento per i secondo mandato.

 

Il primo punto: il bilancio. Nicola Zingaretti intende dividerlo in due fasi. Una prima manovra snella per uscire dalla gestione provvisoria (e consentire, tra le altre cose, le assunzioni necessarie a strutturare gli uffici dei consiglieri), seguita in estate dal Collegato-Assestamento che vedrà interventi piu’ sostanziosi.

Poi, possibilmente prima della metà di agosto, una legge sul Diritto allo Studio. Quindi una legge sul Commercio (c’è un testo in Consiglio sul quale la commissione aveva cominciato a lavorare). Un testo sul Turismo, il Piano Rifiuti, l’approvazione del Ptpr. E il Piano Sociale del Lazio.

 

Otto provvedimenti. Da realizzare con chi ci sta. Movimento Cinque Stelle e gran parte del centrodestra sembrano disposti a fare la loro parte, pur con accenti diversi. Aad esempio da Noi Con l’Italia sarebbe arrivata la richiesta di rimettere mano alla legge sulla rigenerazione urbana. Tuttavia, Lega e Pirozzi non sarebbero disposti a recedere dalla loro posizione intransigente di sfiducia.

 

Leggi nuove ma non solo. Anche il regolamento d’aula dovrebbe essere oggetto di una revisione, per evitare il rischio di vedere testi largamente condivisi, sommersi dagli emendamenti di pochi consiglieri oltranzisti.

 

Le presidenze di Commissione

Sullo sfondo, ma neanche troppo, resta sempre il tema delle Commissioni. Si ragiona su un numero complessivo che oscillerebbe tra 12 e 13. Ci si arriverebbe: sommando alle 8 permanenti, il Comitato Regionale di Controllo Contabile, il Comitato per il Monitoraggio dell’attuazione delle leggi, le Commissioni ‘speciali’ su Antimafia, Terremoto e Riforme Istituzionali.

Un equilibrio che tenga uniti tutti vedrebbe 4 o 5 presidenze di Commissione che andrebbero al centrosinistra e il resto agli altri.

Numeri che hanno generato qualche mal di pancia nella coalizione di Nicola Zingaretti. Il Pd ad esempio potrebbe aggiudicarsi appena tre presidenze: troppo poche per accontentare le aspirazioni di tutti. Forse anche per questo motivo si è accennato alla possibilità di rivedere l’organico delle commissioni permanenti, in modo che ognuna abbia delle deleghe piu’ o meno “a specchio” con quelle degli assessori. Così facendo si passerebbe dalle attuali 8 a 10. Ma per modificare l’attuale assetto bisognerà mettere mano al Regolamento dei lavori del Consiglio.