Zingaretti rottama Veltroni e Renzi. Ora tocca ai territori

Il segretario supera l’impostazione maggioritaria e la vocazione leaderistica del Pd. Adesso però si tratta di capire cosa succederà nei territori. In Ciociaria Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti e Antonio Pompeo dovrebbero concentrarsi su una sola sfida: ritrovare la coalizione perduta puntando sulla società civile. Non c’è altra strada.

Con il cambio dello statuto Nicola Zingaretti ha avviato una nuova fase per il Partito Democratico. Il fatto che non ci sia più l’automaticità della candidatura a presidente del consiglio per il segretario nazionale dei Dem va a superare al tempo stesso due stagioni. Intanto quella di Walter Veltroni, di un Partito a vocazione maggioritaria. Di fatto non lo è più e riporta il ruolo del segretario nell’alveo della storia del Pci.

Ma soprattutto Zingaretti si lascia alle spalle la lunga parentesi del Partito leaderistico voluto da Matteo Renzi.  Se a questo aggiungiamo la natura antifascista del Pd (messa nero su bianco), l’impronta federalista, il peso dei territori e tutto il resto, allora è evidente che c’è una forte e decisa sterzata a sinistra.

Nicola Zingaretti a Bologna

Infine, il forte richiamo allo ius soli e allo ius culturae va a caratterizzare ancora di più il nuovo partito. Questo non vuol dire che l’area centrista venga ridimensionata. Dario Franceschini, Lorenzo Guerini, Luca Lotti e tanti altri hanno un peso specifico forte. Ma il Pd torna sui temi di sinistra, in questi anni lasciati per inseguire la destra sul suo terreno.

Adesso si tratta di capire come questa nuova impostazione sarà declinata sui territori. In provincia di Frosinone ci sono sostanzialmente due aree: Pensare Democratico di Francesco De Angelis,Mauro Buschini e Sara Battisti e Base Riformista di Antonio Pompeo. Il congresso di febbraio, ammesso che si faccia, servirà per eleggere il Segretario. Ma l’unità non sembra in discussione. Si tratta di capire però come verrà messo all’ordine del giorno il tema principale, quello delle alleanze. Perché in Ciociaria manca da tempo una prospettiva di coalizione.

Nicola Zingaretti a Bologna

Con il Movimento Cinque Stelle Francesco De Angelis ha avviato un primo confronto, ma non sembrano esserci molti spazi per un’intesa. Gli altri partiti del centrosinistra sono defilati. (leggi qui I tre morsi di Francesco De Angelis detto Bokassa)

In realtà al Pd servirebbe parlare e confrontarsi con i vari rivoli della società civile. Quelli che si occupano di cultura, di servizi sociali, di solidarietà, di volontariato, di scuola, di lavoro. È venuto meno tutto questo negli ultimi anni, al punto che in tanti di questi settori si è infilata la destra.

La sfida da vincere sul territorio è solo questa. Non altre.