Lo schema di Zingaretti per vincere le elezioni

Lo schema di Nicola Zingaretti per affrontare le prossime elezioni: metterà in campo tutte le alleanze costruite con pazienza nei mesi scorsi. Uno schema del tutto opposto a quello adottato su scala nazionale da Renzi. Le reazioni dai vari campi

«Sono in campo e a disposizione. Sono pronto a rilanciare una grande sfida che ricostruisca una maggioranza più larga e plurale»: Nicola Zingaretti ha annunciato con queste parole, ieri pomeriggio, la sua candidatura bis alla guida della Regione Lazio. Non è solo una sfida agli avversari, a se stesso, a chi nel Partito non sta con lui. E’ una sfida agli schemi: per superarli e disegnarne di nuovi.

Se qualcuno pensa che lo schema sarà quello visto nelle elezioni di cinque anni fa, sbaglia tutto. Lo schema sarà la formula Zingaretti. Non la formula Renzi. In pratica, mentre Renzi allontanava dal Partito tutti quelli che non la pensavano in maniera renziana, Zingaretti apriva canali di discussione e confronto. Così, alle prossime elezioni regionali il governatore le strade a tutti i ponti che con pazienza ha costruito in questi mesi: con le varie anime della sinistra, con il cattolicesimo popolare, con le aree civiche che sono estranee ai Dem ma pronte comunque ad impegnarsi. Soprattutto a quelli che hanno lasciato il Pd perché non si sentivano più a casa loro.

Sarà lo schema basato sulla realtà che viene dai Comuni: Ceccano, Sora, Cassino hanno detto che i Partiti politici hanno perso una parte della loro credibilità e della loro capacità di essere laboratorio di idee che vengono dalla base. Allora lo schema dovrà vedere al fianco di Zingaretti una forte area civica di sinistra, un’altrettanto forte area civica moderata: senza simboli, senza Partiti. Una strategia che evita la conta, elimina la possibilità di rivendicazioni basate sui numeri presi durante le elezioni. Al centro poi il Pd che, con ogni probabilità, secondo questo schema, sarà l’unico Partito che si presenterà col suo simbolo.

 

SMERIGLIO E LA SINISTRA

Massimiliano Smeriglio lo ha detto ieri durante la tappa di Frosinone del suo tour. «Siamo biografie di sinistra, dentro la costruzione del campo progressista di Pisapia che è un progetto politico e civico anche a livello nazionale, quindi questa è la strada».

Alternativa Popolare ci sarà. Inserita in quello schieramento civico moderato destinato ad essere uno dei tre pilastri dello schema. «Pensiamo anche alla presenza di una lista di moderati tra i quali anche personalità appartenenti a Partiti e dunque anche di Alternativa Popolare» ha confermato Smeriglio.

 

BIANCHI E INSIEME: SOSTEGNO DECISO

Il capogruppo Gino De Paolis, le consigliere Marta Bonafoni, Daniela Bianchi e Rosa Giancola, annunciano il sostegno deciso di Insieme per il Lazio.

«Sappiamo che quella per riconfermare la squadra sarà una partita tutta da giocare, anche perché non è mai successo prima che un Presidente uscente venisse riconfermato, ma sappiamo di aver lavorato bene, dentro una dimensione di coalizione leale, unita e schietta, riuscendo a caratterizzare questa consiliatura con provvedimenti di di giustizia sociale e progressisti».

Il gruppo si riferisce «alla legge sull’acqua pubblica, allo stop al piano casa, ai diritti delle donne e al contrasto alla violenza di genere, alle politiche in favore dei giovani e della conoscenza. Pensiamo anche alla sanità che con i conti finalmente in ordine potrà ora voltare definitivamente pagina. Siamo altrettanto consapevoli che non basta; che non è sufficiente e che le problematiche in tanti settori sono ancora lì ad aspettare risposte. Il nostro sostegno a Zingaretti è e sarà volto, quindi, a rivendicare, sì, quanto abbiamo fatto fin qui, ma è e sarà soprattutto indirizzato al futuro, – concludono – per guardare avanti e rilanciare il percorso della buona politica e del buon governo. La campagna elettorale servirà, dal nostro punto di vista, all’ascolto e ai suggerimenti che arrivano dai cittadini».

 

BUSCHINI: SODDISFAZIONE PER LAZIO PIU’ EQUO

L’assessore regionale alle politiche dei Rifiuti e dell’Ambiente Mauro Buschini mette in evidenza che «I risultati straordinari ottenuti in questo mandato, dal risanamento dei debiti di una Regione a rischio default prima del nostro insediamento alla stagione degli investimenti nei settori cruciali del territorio, rappresentano la garanzia per continuare a lavorare per un Lazio che oggi si mostra ai cittadini più trasparente, equo, competitivo e che cresce più delle altre regioni. Senza ombra di dubbio – conclude – credo che la candidatura di Zingaretti, oltre ad essere naturale per i risultati ottenuti, sia la migliore possibile per il Partito Democratico e per il centro sinistra per continuare il buon governo nel Lazio».

 

VALENTINI: ZINGARETTI PERCHE’ C’E’ BISOGNO DI CREDIBILITA’

Riccardo Valentini, consigliere regionale del gruppo Pd sostiene che la ricandidatura di Zingaretti rappresenta una risposta alla richiesta di credibilità della politica.

«Per rilanciare completamente la Regione Lazio, c’è bisogno di credibilità e visione del futuro in questa ottica, diventa straordinaria la notizia della ricanditura di Nicola Zingaretti come Presidente della Regione alla guida di una coalizione di centrosinistra larga come quella che ha saputo governare in questi 5 anni».

«Nicola, in questa consiliatura, ha dimostrato capacità di grande amministratore e di politico sensibile nel recepire e fare suoi i veri bisogni della gente. La sua è una candidatura credibile che si basa sui tanti risultati raggiunti. Da parte mia – aggiunge – posso affermare di aver conosciuto e di questo sono lieto, una persona che non fa politica attraverso annunci e frasi ad effetto ma sempre e solo pensando a quello che si può fare, rispettando le diverse sensibilità e gli avversari. Il mio sostegno ci sarà sempre».

 

LE DONNE DICONO SI

Nel suo intervento, Nicola Zingaretti ieri ha tracciato anche la strada per la nuova legge elettorale (leggi qui) . Introdurrà le quote rosa e la doppia preferenza di genere. Una scelta che fa scattare il plauso delle donne Pd in Campidoglio: nei giorni scorsi avevano lanciato un appello in questa direzione.

«Esprimiamo profonda soddisfazione per la ricandidatura del presidente Nicola Zingaretti alla Regione Lazio. Una scelta importante per proseguire l’azione di buon governo portata avanti in questa legislatura. La direzione regionale del Pd ha inoltre accolto l’appello lanciato dalla società civile e dalle elette del partito democratico di dare mandato al gruppo alla Pisana di modificare la legge elettorale introducendo la doppia preferenza di genere».

«Una decisione fortemente attesa che uniforma il sistema elettorale regionale con quanto già avviene nel comune di Roma e in altre regioni italiane – conclude – Si amplia così la possibilità di scelta di elettori ed elettrici e si incrementa anche l’accesso delle donne al consiglio regionale».

 

REFRIGERI: CON ZINGARETTI INNOVAZIONE E CAMBIAMENTO

«La ricandidatura di Nicola Zingaretti è segno di un impegno rinnovato. Il lavoro svolto in questi quasi 5 anni di governo del Lazio, infatti, dopo aver riequilibrato la difficile situazione fotografata ad inizio legislatura, richiede adesso un cambio di passo, all’insegna dell’innovazione e del cambiamento» ha detto in una nota Fabio Refrigeri, assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche abitative e Enti locali.

Nei giorni scorsi, intervenendo ad Aquino, aveva detto che era fuori da ogni discussione l’ipotesi che Zingaretti non si ricandidasse (leggi qui) .

«Insieme a tutti i Comuni, e alle comunità che tuttora credono nella politica costruttiva, la ricandidatura del presidente Zingaretti può tradursi nella più credibile occasione di crescita e sviluppo per i nostri territori. Per fare questo, – conclude – ogni occasione di sintesi sarà benvenuta: il pregio sta nella somma delle diversità, e non nelle sabbie mobili delle divisioni. Ringrazio il presidente Zingaretti per questa sua coraggiosa scelta».

 

DI PAOLO: SARA’ MEDAGLIA DI BRONZO

«Zingaretti resta a disposizione perché non ha trovato un altro campo dove giocare. In realtà in questi anni non si è mai tolto la tuta per capitanare la sua sgangherata maggioranza. Ora si trova senza alternative e, senza convinzione, si maschera di nuovo da condottiero. Inutilmente. Sarà medaglia di bronzo» è stata invece la reazione del consigliere di centrodestra Pietro Di Paolo (Identità e Territorio).

 

SABATINI: ZINGARETTI GETTA LA MASCHERA

Sul listino bloccato, che spalanca la porta della regione a dieci personalità di alto profilo estranee alla politica e che proprio per questo non prenderebbero abbastanza preferenze se si candidassero, Nicola Zingaretti ha detto ieri che  potrebbe essere una risorsa. Un ripensamento rispetto alle posizioni iniziali. E’ la stessa cosa che accadde all’amministrazione di Renata Polverini cinque anni fa, nelle ultime settimane di consiliatura, quando adeguò la legge elettorale regionale riducendo da 70 a 50 i Consiglieri.

Un aggiustamento di tiro sul quale oggi il centrodestra attacca. «Zingaretti finalmente getta la maschera sul listino bloccato e, alla direzione del Pd di Roma, ammette di aver mentito ai cittadini quando nel 2013 prometteva di abolirlo. Ne prendiamo atto e lo aspettiamo in Consiglio regionale dove il 23 ottobre inizia la maratona per approvare la modifica della legge elettorale» ha detto il consigliere regionale Daniele Sabatini (Cuoritaliani).

«Se Zingaretti pensa di cavarsela con un semplice adeguamento normativo per introdurre la preferenza di genere, si sbaglia: la proposta di legge, firmata anche dal capogruppo del Pd, prevede anche la cancellazione del listino bloccato. E ci spiace se non potrà garantire l’identità della sua coalizione, – continua Sabatini – ma faremo di tutto perché sia abolito. Saranno i cittadini a scegliere i consiglieri regionali, Zingaretti dovrà rinunciare ai suoi dieci nominati ai quali servirebbe a poco anche il listino. Non sarà lui il prossimo presidente della Regione Lazio».

 

 

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