Crisanti allo Spallanzani, via in salita: colpa dei test rapidi

Indiscrezione del settimanale L'Espresso. Andrea Crisanti in rotta con Zaia e verso lo Spallanzani di Roma. Con la benedizione di Zingaretti e Speranza. ma al momento finale la strada si fa in salita

Come la Juventus che compra Ronaldo. O come il Napoli che si mette in squadra Diego Armando Maradona. Nulla a che vedere con Zico all’Udinese o Junior al Torino. Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti indossa i panni di Mino Rajola, l’uomo che ha in portafogli i più grandi fuoriclasse calcistici al mondo. E spiana la strada che porta il professor Andrea Crisanti allo Spallanzani di Roma. Ma al momento delle ‘visite‘ qualcosa si blocca ed il contratto rischia di saltare

L’arrivo del professore nel Lazio è stato anticipato ieri sera dal settimanale L’Espresso sul proprio sito online: rivela che sta per accasarsi al centro nazionale per le malattie infettive di Roma, struttura d’eccellenza per la regione Lazio, riconosciuto come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico.

Crisanti, l’uomo che bloccò il Covid

Coronavirus, il bollettino quotidiano allo Spallanzani Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Andrea Crisanti è il virologo che grazie alla sua strategia sui tamponi ha permesso al Veneto di ridurre la circolazione del coronavirus. È lui, appena si è sviluppato il focolaio di Vo’ Euganeo, ad avere ideato la strategia di contenimento, in aperto contrasto con quelle che erano in quel momento le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico nazionale. Sua l’intuizione di contenere la prima fase della pandemia con un utilizzo massiccio di tamponi per scovare gli asintomatici, i super diffusori che, per un lungo periodo, hanno consentito al Covid 19 di circolare indisturbato.

Nella lettura che ne dà L’Espresso, il professore è diventato scomodo per il governatore leghista. L’arrivo di Crisanti avrebbe “la benedizione del governo di centrosinistra; di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio nonché segretario del Pd; di Roberto Speranza, ministro della Salute. Il passaggio sarà ufficializzato tra poche settimane“.

Al posto della Capobianchi

Crisanti non commenta. A fine anno va in pensione la dottoressa Maria Rosaria Capobianchi, direttore del dipartimento di virologia dello “Spallanzani”, la scienziata che con la sua squadra ha isolato e mappato il coronavirus poi chiamato Covid 19.

Origini e formazioni romane, Crisanti ha diretto la sezione malattie infettive e immunologia dell’Imperial College di Londra, soltanto due anni fa è rientrato in Italia, a Padova.

Lo stop al momento delle visite

NICOLA ZINGARETTI E ALESSIO D’AMATO. FOTO © CARLO LANNUTTI / IMAGOECONOMICA

Stando ad altre indiscrezioni però  la strada si è fatta improvvisamente impervia ed in salita quando è iniziato il confronto scientifico tra Crisanti e il Lazio.

Andrea Crisanti è un rigoroso: è stata una voce inascoltata durante i mesi scorsi. A lungo ha avvertito che ci sarebbe stata una seconda ondata di coronavirus, della quale nessuno poteva sapere se sarebbe stata più robusta o più fiacca della prima. Ma con due certezze: avrebbe portato un nuovo lockdown a ridosso di Natale 2020 ed arginarla – prevedeva Crisanti – sarebbe dipeso dalle misure di difesa adottate nel corso dell’estate.

Le previsioni del professor Crisanti coincidono in pieno con le preoccupazioni sempre manifestate dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti e del suo assessore alla Sanità Alessio D’Amato.

Allora cosa rende in salita la strada per portare nel Lazio il professore? C’è una divergenza di fondo: Crisanti non nè convinto della piena efficacia dei test rapidi, quelli che in 20 minuti dicono se sei positivo o meno; è coninto che sia troppo alta la soglia di positivi che non riesce ad individuare. Tre su dieci. Ma su quei test ha impostato la nuova linea di difesa del Lazio.

Crisanti invece sostiene che non possiamo permetterci nemmeno di mandare in giro quei tre positivi su dieci. Al Governo ha suggerito un piano da 400mila tamponi al giorno.

Lo Spallanzani non la pensa come lui

Foto © Imagoeconomica

La posizione dello Spallanzani dove Andrea Crisanti dovrebbe andare è diversa da quella dello scienziato. Cosa che non deve sorprendere: perché la Medicina, per sua natura, non è una scienza esatta; ancora più imprecisa lo è quando si deve confrontare con un virus nuovo e sconosciuto, tutto da scoprire.

Per lo Spallanzani «La riduzione di sensibilità, peraltro solo per le cariche virali basse, è ampiamente bilanciata da rapidità di risultato, semplicità di esecuzione e compatibilità con screening di grandi dimensioni. È questa la base che ha portato alla scelta di adottare i test antigenici come sistema di screening rapido nella regione Lazio ed in altre regioni. Scelta largamente in linea con le valutazioni di organismi internazionali di salute pubblica».

Cioè: è vero che non è precisissimo: ma è rapido e sui grandi numeri il margine di errore si assottiglia e si allinea a quello degli altri test. Una nota che porta la firma proprio della professoressa Capobianchi: la scienziata che Crisanti potrebbe sostituire.

Troppa differenza.