E la telefonata di Zingaretti non rallenta la crisi (di F. Ducato)

Il documento politico firmato da Direttivo Pd i Anagni lunedì mette in imbarazzo la lista Zingaretti. Telefonata del Governatore al Reggente Pd provinciale. Nessuna invasione di campo. Pressing per un rinvio della crisi. Invece...

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Potrebbe non essere terminata la telenovela del Pd di Anagni a pochi giorni dal consiglio comunale del 15 marzo. Quello che, per intenderci, dovrebbe sancire la fine della stagione del colonnello Fausto Bassetta al governo della città dei papi. Come noto infatti, il Pd anagnino ha deciso, qualche giorno fa di passare all’opposizione, ingrossando le fila della minoranza consiliare. (leggi qui The End il Pd decide di staccare la spina al sindaco Bassetta e qui il seguito Anagni, ipotesi dimissioni in massa: contattato già il notaio) Che è arrivata, a questo punto, a contare 9 elementi. Tanto da far pensare che, in attesa del consiglio comunale, già nella conferenza stampa prevista per giovedì alle 16 il sindaco potrebbe prendere una decisione in merito.

Eppure le cose potrebbero ancora cambiare.

Come? Il ragionamento che si sta facendo strada in queste ore è semplice: la fine della giunta Bassetta, a poche settimane dal voto, sarebbe una botta non da poco per la campagna elettorale del governatore Nicola Zingaretti. Non tanto in termini di voti assoluti, ma perché incrinerebbe quell’aria di affidabilità e continuità che costituiscono il biglietto da visita dello zar Nicola. Di qui il tentativo di provare a vedere se ci sono ancora margini per rimettere a posto le cose. Certo non per sempre; il tempo di arrivare a scavallare il 4 marzo e le elezioni; per non arrivarci con il peso addosso della caduta di una giunta di centrosinistra.

Anche perché, sempre bene non dimenticarlo, in queste regionali l’uomo di punta della zona nord nella lista civica del Presidente è proprio il vicesindaco della città di Anagni Giuseppe Felli. Farlo cadere potrebbe essere interpretato come un colpo proprio al governatore. Di qui l’idea di provare a vedere se si può fare un passo indietro. Difficile, in effetti, anche visti i toni che la diatriba tra il Pd locale (che del resto non vede di buon occhio Felli) ed il sindaco Bassetta ha raggiunto. Ma comunque vada, è un tentativo che in queste ore sembra stia andando avanti con una certa forza.

Le indiscrezioni parlano di una telefonata fatta lunedì dal Governatore al reggente provinciale del Pd Domenico Alfieri: solo per essere informato ed avere un quadro politico più chiaro sulla situazione di Anagni. Il che è bastato per innescare un’ulteriore giro di riflessione politica nei quadri cittadini: il Pd lo ha fatto ieri sera.

I concetti chiave sono stati: se firmiamo la mozione di sfiducia a Fausto Bassetta proprio adesso colpiamo anche Nicola Zingaretti? Ma se non la firmiamo ci assumiamo la responsabilità di tenere a galla questa amministrazione. E se la firmano gli altri e non il Pd, se Bassetta lo facciamo cadere sul Bilancio? Rischiamo di ritrovarci  catapultati in una campagna elettorale nella quale noi siamo stati quelli che hanno tenuto in piedi Bassetta e sono stati gli altri a farlo cadere. E poi, dopotutto, chissenefrega di Felli: mica è uno del Pd, Zingaretti poteva pure consultarci prima di sceglierlo, invece di dare retta a Daniela Bianchi. Quindi? Ad ora resta valido il documento politico annunciato domenica e ratificato lunedì dal Direttivo: opposizione come conseguenza dell’azione di Bassetta, con tutto ciò che ne deriva.

P.S.: un’altra strada per allungare la vita di Bassetta potrebbe essere quella di provare a recuperare qualche consigliere tra quelli che hanno firmato la mozione di sfiducia. A questo proposito, qualche curioso ha visto lunedì sera il gruppo di Idea Anagni entrare nel palazzo comunale per un incontro con il sindaco.

Il gruppo che esprime il consigliere Antonio Necci aveva, qualche settimana fa, espresso tutta la sua opposizione nei confronti della giunta Bassetta, dichiarando la necessità di aprire una nuova stagione. La firma sulla mozione era stata un atto conseguente in tal senso. Singolare che adesso ci siano incontri di questo tipo.

Saranno anche visite di cortesia; ma certo non aiutano a fugare il dubbio che qualcuno a parole dica di essere deciso ma, forse, in realtà, pensi tutt’altro. Con tanti saluti all’etica del rinnovamento e della nuova stagione.