Zingaretti terrorizzato dal richiamo della foresta (leghista) per Pirozzi

Il quadro nazionale può far cadere gli equilibri che tengono in piedi il governo regionale del Lazio. Il governatore Nicola Zingaretti è molto preoccupato per il richiamo della foresta leghista su Sergio Pirozzi

Nicola Zingaretti è uno abituato  a guardare in lontananza, cercando di anticipare gli eventi. In queste ore appare preoccupato e il motivo lo avrebbe confidato ai fedelissimi: gli scenari nazionali potrebbero riverberarsi sui fragili equilibri consiliari della Regione, dove regna l’anatra zoppa e dove il centrosinistra non ha i numeri.

C’è un uomo chiave nei delicati equilibri nell’aula della Pisana. È Sergio Pirozzi, ex sindaco di Amatrice e leader dello Scarpone. Oltre che attraverso l’accordo a tempo con i Cinque Stelle, la maggioranza di Nicola Zingaretti si regge sulle scelte che Pirozzi di volta in volta effettua. Già, ma dall’entourage di Zingaretti l’allarme rosso è risuonato: “Attenzione, Pirozzi è vicinissimo a Matteo Salvini e alla fine le strategie nazionali della Lega saranno prevalenti”.

 

Salvini appare aver preso la strada di smarcarsi da Luigi Di Maio e dai Cinque Stelle. Per riposizionarsi come leader del centrodestra unito e andare ad elezioni anticipate in autunno. In questo caso nessuno starebbe al riparo e le dimissioni di massa per far cadere la giunta Zingaretti sarebbero un colpo grosso per l’intero centrodestra.

In questo scacchiere Sergio Pirozzi sarebbe decisivo.

A quel punto Zingaretti non avrebbe altra strada che un accordo organico e politico con i Cinque Stelle di Roberta Lombardi, ma non sarebbe per nulla facile. Intanto perché a quel punto i Cinque Stelle avrebbero bisogno di tornare alla linea barricadiera e a rispolverare la stagione del “vaffa”. E dopo il muro che Matteo Renzi ha issato a livello nazionale, il Lazio diventerebbe il terreno ideale per la vendetta.

Anche perché a quel punto Luigi Di Maio dovrebbe cedere lo scettro di capo politico ad Alessandro Di Battista, che notoriamente ha un’impostazione più da “guerra”.

 

Ma lo stesso Nicola Zingaretti, qualora decidesse davvero di concorrere per la segreteria nazionale del Pd, avrebbe bisogno di poter portare in dote il governo della Regione Lazio. In controtendenza nazionale, specialmente dopo la vittoria del 4 marzo scorso.

Se invece alla fine Luigi Di Maio e Matteo Salvini dovessero riuscire a formare il governo, la situazione cambierebbe di poco. Perché la Lega spingerebbe al massimo sull’acceleratore proprio “contro” il Pd. E perfino in quel caso far cadere la Regione Lazio di Nicola Zingaretti sarebbe un obiettivo primario. A meno di non giocare la carta dei buoni rapporti con i pentastellati.

Ma uno Zingaretti “salvato” dai Cinque Stelle perderebbe peso politico in maniera esponenziale.

Sergio Pirozzi sta calibrando il suo Scarpone. Con il quale è facile saltare sul Carroccio.

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