C’è un filo sottile tra l’odio di oggi per la classe politica e la voglia di patibolo per i potenti finiti 25 anni fa sulla ghigliottina mediatica di Mani Pulite. Ma oggi c’è una buona dose di analfabetismo digitale che al grido di uno vale uno ha soffocato il valore della competenza.
Daniela Bianchi
Il segnale d’allarme che sale dalla conferenza stampa di Atlantia e Autostrade. Epiteti, volgarità, rabbia, livore, un vomito livido, denso e senza sosta, a prescindere da quello che si stava dicendo, non una obiezione critica, non una argomentazione, ma solo un interminabile fiume di insulti, vendetta e richiesta di sangue. Richiesta di una testa, di un colpevole. La deriva di un Paese che non sa più ragionare.
Il quadro politico dopo le elezioni di marzo, la formazione del Governo, le prime iniziative di Salvini. L’analisi di Daniela Bianchi che rompe il silenzio da sinistra. E suona l’adunata.
….”E così Zingaretti sorpassa il movimento 5S sul suo terreno. Destruttura il linguaggio, prende in mano la situazione, non giudica, sul piano politico propone una riflessione e un pensiero lungo, mentre sul piano amministrativo dà un’agenda, fissa il perimetro…chi c’è c’è chi non c’è tutti a casa.” E… finalmente le bisce birmane potranno smetterla di “incazzarsi”
Il caso Ideal Standard e le responsabilità di un’azienda che ha solo sfruttato il territorio. Senza investire, senza innovare: che è stata la salvezza invece per gli altri.
Caro Mao, (leggi qui il presidente Mao Tse Tung scrive al sindaco Sacco) i tempi sono cambiati. Non c’è più la Cina di una volta e neanche il popolo è più quello…
Io però Diretto’ prenderei l’abitudine di vedere il bicchiere mezzo pieno. Perché a furia di ripiegarci tutti sul refrain del “non funziona niente” “dove sta andando la provincia di Frosinone? Cosa vuole…
Ancora una volta nomine. Ancora una volta i Consorzi Industriali utilizzati come contenitori per prove di forza. A proposito della nomina del direttore generale del Cosilam, non posso che stare dalla parte…
Sono nata negli anni ’60 e poco più, in una Italietta che a bordo di una Fiat 600 usciva dagli anni bui del dopoguerra e attraversava impavida il boom economico. Non…