Non è tanto il risultato a deludere. Ma l’arrendevolezza della squadra scesa in campo. Negarlo è nascondere l’evidenza. Perché questi tifosi applaudono anche il Frosinone che retrocede: ma solo se ha la maglietta zuppa di sudore e fango
Elisa Ferazzoli
Il Frosinone contro il Cagliari ha giocato un’ottima gara. Forse la migliore del campionato. Ma come in un videogioco in cui salendo di livello aumenta anche la difficoltà, oggi il Frosinone di Longo è obbligato ad un ulteriore salto di qualità. Con il coraggio di osare.
Non è dai punti persi a San Siro che passa il discorso salvezza. Perché nonostante i limiti del caso, non si è trattato né di una gara scontata né della “classica goleada” che ti fa guardare il cronometro supplicandolo di accelerare. Il Frosinone aveva già vinto prima di scendere in campo. Perché…
Il Frosinone è tra le poche squadre di Serie A e Serie B impegnate attivamente per coinvolgere i giovani, andando a scuola per spiegargli la lealtà e la correttezza. Con tante iniziative. Il prossimo passo? Una corsia privilegiata per portarli allo stadio. Ma è possibile farlo?
Un goal stratosferico. Una maturità ed una sicurezza che non ti aspetteresti. Pinamonti è l’impressione di assistere alla nascita di una nuova stella nel firmamento del calcio
Il pareggio del Frosinone a Parma è stato l’occasione per altre critiche. Sbagliate. Perché quel punto difeso al Tardini con le unghie e con i denti vale tantissimo in termini di serenità, consapevolezza e coraggio. E se qualcosa fosse andato storto, quelle stesse scelte sarebbero apparse avventate.
C’è un nuovo Frosinone sui campi di calcio di Serie A. È il Frosinone visto a Ferrara. E non è diverso dal precedente per possesso palla o tecnica. È un Frosinone che ora, finalmente, ha un’anima.
L’ultima partita disputata dal Frosinone ha mostrato fin dove può arrivare questa squadra. Mettendo a nudo il motivo che ha spinto a decidere per il ritiro: la necessità di amalgamare. Perché è l’animo, non il cielo, a dover cambiare. Anche se restano le irragionevoli costanti
Il 16 ottobre 1943 è uno dei giorni di dolore scritti nella storia d’Italia. Settimia Spizzichino è una delle poche ad averla potuta raccontare. Per invocare amore dagli uomini e perdono da Dio
Il caso di Lodi insegna che non c’è solo l’Italia che tiene i bambini fuori dalla mensa perché non hanno un documento in cui attestare il loro Isee. Ma c’è anche un’Italia che in 48 ore mette a disposizione 60mila euro per farli mangiare.
Il momento difficile. E le sue origini. Come se le distanze avessero iniziato ad aumentare dall’inizio. Ma nonostante ci siano decine di ragioni contrarie, ne resta comunque una per non arrendersi. E continuare a credere nel Frosinone. Si chiama orgoglio personale
Ora c’è la sfida con la Roma. Ma sullo stomaco c’è ancora quel boato nello ‘Stirpe’ quando ha segnato Ronaldo. Un urlo partito dagli ex Distinti, un tempo roccaforte del tifo ‘nostro’.
Cosa significa il lungo, incessante, urlo della Curva per sostenere il Frosinone. Cosa vogliono dire gli applausi ad una squadra che incassa cinque pappine dalla Samp, mica dal Bayern. Signori benvenuti nello stadio del Frosinone: non abbiate paura. Di niente e nessuno.
Come col Venezia ma a parti invertite. Senza Dionisi infortunato, ora tocca a Ciofani guidare il Frosinone. Perché non sono i numeri a raccontare il Calcio. Ma l’anima di chi indossa la maglietta e scende in campo. Ed al Frosinone, in questo momento, mancano due numeri abbinati: 9 e 18
Il Frosinone visto all’Olimpico non segna ma inizia a dire alcune cose chiare. Non è una squadra materasso, ha giocato a viso aperto ed ha tenuto aperta la gara contro una delle protagoniste della Serie A. Una consapevolezza che suggerisce di rinunciare, per ora, alle statistiche
Frosinone-Bologna non è finita come molti pronosticavano. I canarini non sono il Benevento. A Torino non ha vinto la noia ma per chi sa leggere la partita sono uscite molte indicazioni
Nella valigia le immagini di Atalanta-Frosinone. I tecnici dicono che si salvano solo i primi 45 minuti. Sarà il tempo ad amalgamare la squadra. E fare in modo che riesca a regala emozioni diverse da quelle del taccuino. Perché il Frosinone che vuoi è sempre quello fatto di tigna e sudore
La mossa vincente nella scorsa campagna abbonamenti del Frosinone Calcio fu l’abbraccio delle famiglie. Quest’anno invece niente agevolazioni per papà, mamma e piccolo tifoso al seguito. Chissà se…
La lezione di Sidi, migrante del Mali, analfabeta: trova in via Matteotti a Ceccano un portafogli pieno di soldi, con bancomat e pin. Fa di tutto per restituirlo. Nonostante la fame. Perché la fame passa, la dignità perduta non torna
Dopo la decisione d’Appello che conferma la Serie A per il Frosinone. Non sono stati quattro palloni ad uccidere il calcio italiano ma chi non ha saputo perdonare al Frosinone tutto quel cuore, quella bravura, quell’inaspettata vittoria. Ora inizia il Terzo Atto.