I limiti del Campo Largo. Che opportunamente qualcuno ha subito ribattezzato Campo Civico. Le elezioni Comunali e la crisi di governo hanno messo in luce alcune evidenze. Per cui c’è chi sogna un campo fiorito
Franco Fiorito
Cosa c’è dietro alla scissione capitanata da Luigi Di Maio. E che fine farà. Giornata di ballottaggi: e questa volta il pronostico è facile
Il viaggio dei leader europei a Kiev ha il pregio di far battere finalmente un colpo alla Ue. Ma allo stesso tempo di coprire le dirompenti dichiarazioni arrivate dal forum economico di Sanpietroburgo. Sul quale qualche riflessione va fatta
Gli ignavi condannati da Dante per il loro non aver voluto decidere. E le elezioni di queste ore: Comunali e Referendum. Chi vincerà a Frosinone. E la barzelletta che ci insegue da decenni
La Regina Elisabetta e la Repubblica italiana festeggiano l’anniversario nello stesso giorno. Chi delle due sta meglio? Guardando la parata ai Fori viene il dubbio che in questi anno non abbiamo imparato niente dal nostro passato
La Champions di Ancelotti è la metafora di una stagione italiana. Nella quale con troppa fretta si decide di mettere da parte chi si ritiene sia finito. E invece…
Siamo riusciti ad imporre sanzioni delle quali ora paghiamo noi il prezzo. Nel vero senso del termine: perché l’Europa (cioè noi) ora minaccia di imporci multe per le sanzioni che (noi) abbiamo messo e proprio noi aggiriamo.
La Fabbrica del Consenso è un meccanismo antico ma efficace. Che vediamo applicato in questi giorni a Mosca, Washington, Kiev. Ma i suoi principi sono validi anche per le prossime Comunali. Ed è per questo che bisogna stare attenti
Il rebranding: modo molto figo di chiamare il nostro eterno ‘trasformismo’. Lo stanno usando celebri case farmaceutiche: proprio quelle che hanno fatto i più celebri vaccini. Ma anche giornalisti e politici che dopo settimane di zelenskismo sfacciato stanno scoprendo che c’è anche un’altra propaganda. Per non parlare del rebranding in atto tra Nato e Putin
L’assedio di Mariupol come quello di Alesia che portò alla caduta di Vercingetorige. Nessuno dei protagonisti di oggi dimostra di avere letto le memorie di Giulio Cesare. Ecco perché…
Cosa sta accadendo in Francia. E perché ci riguarda da vicino. E per chi dobbiamo fare il tifo, a costo di turarci il naso secondo il punto di vista di Franco Fiorito
La camicia di Nesso e la prudenza che i leader devono usare. Per impedire di finire in trappola. In questo clima di veleni.
La nostra cultura affonda le radici nella figura dell’uomo giusto. Ma oggi in molti non cercano il dialogo. Hanno troppi interessi. Di fronte alla guerra abbiamo scoperto gli ossimori viventi: vivono di giudizi preconfezionati. Le parole del giudice
Ormai siamo diventati ‘uomini bandierina’: avvertiamo il dovere di prendere posizione su tutto, in particolare sulle cose dove siamo meno competenti. Merito (o colpa) dei social: roba da sbalordire complottisti e luminari del condizionamento mentale
La spiegazione della situazione in Ucraina. E su molti perché della strategia adottata dalla Russia. Più ancora sulle scelte americane. Le pessime figure dell’Europa. Superate solo da quelle messe a segno da un’Italia da operetta
I chiari segnali arrivati dal Congresso di Carlo Calenda. Si va verso un accordo per la riforma della legge elettorale in senso proporzionale. E verso una riedizione del Governo Draghi anche dopo le elezioni del 2023
L’affresco di una settimana che mette a nudo i limiti della politica. E l’incapacità – messa a nudo da Papa Francesco – di saper ancora sorridere
Ecco cosa succede a fare nella stessa settimana l’elezione del Presidente della Repubblica ed il Festival di Sanremo. Una confusione assurda tra canzoni e politica. Eccone il riassunto semiserio
C’è poco da fare. La politica è il suo terreno, il suo humus. L’impietosa analisi di Fiorito sull’elezione bis di Sergio Mattarella. La sconfitta della Politica. Ma soprattutto le due profezie fatte con un anno d’anticipo su queste pagine. Entrambe drammaticamente avveratesi
La lettera di Berlusconi. Con contenuti che in alcuni tratti appaiono surreali. In realtà dietro c’è una figura emersa negli anni Settanta: i naziMaoisti. Perché alla fine il Presidente più è debole e più fa comodo