Un caffè per risvegliarsi dopo un sogno che porta nel mondo di parole e poesia. E riscoprire sul comodino da dove nascono quelle immagini
Monia Lauroni
Un caffè nero e con poco zucchero. Bevutoi davanti allo specchio. Per fare un esame di coscienza. Su ciò che siamo in realtà
Un caffè onirico. Quasi sdoppiato. Come un posto che vive in due tempi. Come una fuga inconscia. Dal luogo nel quale invece si corre a cercare riparo. Ma nel momento Inn cui i due tempi diventano uno.
Un caffè senza tempo. In un istante in cui tutto accade e non si può fermarlo. In fondo siamo tutti come gocce d’acqua. Ogni goccia vive per il tempo brevissimo che va dalla sua formazione affidata al bussolotto del caso, la rovinosa caduta verso la terra, l’impatto mortale e la dissoluzione.
Un caffè amaro. Come l’invito al matrimonio del cugino che non vedi da vent’anni. La location chic ma scomodissima. Da raggiungere sotto al sole di luglio. Gli abiti di cattivo gusto per farsi notare. E poi il buffet, dannatissimo buffet…
Un caffè femminista. Nel quale i maschietti non escono affatto bene. Da leggere prima di iniziare la giornata. E tentare una via di fuga.
Straordinario Federico Buffa. Epico il suo racconto del Mundial ’82 fatto nella serata conclusiva di Calcio e Terra a Veroli. Sulla sigla, lacrime e applausi… e tutti ancora una volta Mundial
Siamo noi gente comune, gli invincibili della vita quotidiana. Con i nostri difetti, i nostri limiti, i nostro sogni e le nostre paure. E con il nostro modo di affrontarli. Che rende tutto normale
Cosa resterà di noi… Cosa penseranno di noi quelli che domani dovessero trovare milioni di foto con selfie insignificanti fatti a bordo piscina… Come ci considereranno… Semmai dovessero arrivare queste parole, sappiate che non eravamo tutti uguali.
La sottile distanza che separa il momento in cui pensi ‘Mi faccio i ca… miei’ e quello in cui la coscienza ti impone di aiutare la povera pensionata che non ce la fa a salire sull’autobus. Senza sapere che la vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la prossima fermata.
Contadino, operaio, impiegato, co.co.co oppure co.co.pro.: a limitarci non è il lavoro ma il modo in cui lo interpretiamo.
È un’espressione che accompagna da sempre la nostra vita quotidiana. Con il tempo ha assunto un significato sempre diverso. Oggi, nella nostra vita, se ne individuano tre sottocategorie. Da approfondire con un buon caffè
Longanesi propose di scriverlo sulla bandiera italiana. Proprio sotto alla stella ed alla ruota dentata. “Tengo famiglia” è il motto che unisce un intero Paese, giustificando ogni sua debolezza
Il risveglio della domenica mattina. Diventa un caleidoscopio di colori che cambiano e si ricompongono. rendendo tutto magicamente diverso, nonostante in apparenza sia tutto uguale
La ‘monnezza’ come non l’avete mai pensata. Gli scarti degli altri, le vite altrui, l’altro mondo sotterraneo, i segreti strappati, i rapporti scaduti, i calendari ingialliti. Sospesi tra Terre dei Fuochi ed economia green
Un caffè strong. Per ricordarci che nulla ci è dovuto. E che siamo il risultato di ciò che facciamo. O evitiamo di fare. Delle parole che diciamo e quelle che omettiamo di dire.
I pensieri del mattino di fronte ad un caffé: non sai mai se sarà dolce o amaro, ristretto o lungo. Come la vita: non sai mai cosa ti riserva
I pensieri del mattino di fronte ad un caffé: non sai mai se sarà dolce o amaro, ristretto o lungo. Come la vita: non sai mai cosa ti riserva
Puntuali, come le zanzare in estate. Aspettano che tu ti addormenti, esausta, sconfitta dal caldo. In quel preciso momento arrivano loro: gli “uomini decespugliatore” convonti che la loro missione sia quella di tosare il prato. E tenerti sveglia
I pensieri del mattino di fronte ad un caffé: non sai mai se sarà dolce o amaro, ristretto o lungo. Come la vita: non sai mai cosa ti riserva