La politica dei colpi di scena ha trovato il suo manuale d’istruzioni. L’ha scritto, inconsapevolmente, l’ex vicesindaco, revocato tre volte e reintegrato tre volte. Il Tar lo ha detto nelle ore scorse. Ma ora si prospetta la quarta revoca. Ed il quarto ricorso.
Roberto Lante
La vittoria toscana di Giani rilancia i riformisti, con Renzi terza forza e un’area politica che si riaffaccia con ambizioni concrete. Il Lazio osserva e valuta: il risultato può innescare un nuovo protagonismo al centro del Campo largo.
La vittoria di Eugenio Giani in Toscana salva la coalizione di centrosinistra, ma non nasconde le crepe: affluenza in calo, Pd stabile, 5 Stelle in affanno e Lega ai minimi storici. Vannacci flop, Renzi risorge, Bundu sorprende. Ora inizia la partita vera: governare.
Il governatore di centrodestra riconfermato con l’8% di vantaggio su Ricci. Fratelli d’Italia primo partito, Pd giù al 22,5%. La premier Meloni al centro della dedica del vincitore, mentre il “campo largo” si lecca le ferite e promette di tenere unita l’alleanza. Ma la lezione è chiara: nelle urne, per ora, vince la stabilità più che la promessa di cambiamento.
Uno striscione davanti al Colosseo lancia il messaggio: “Max portaci il Mondiale a Roma”. Il popolo del Rally chiede a Max Rendina di trasformare il sogno in realtà: la Capitale vuole scalzare la Sardegna e diventare palcoscenico del WRC.
Tra veti, ripicche e minacce garbate, il centrosinistra pugliese si incarta sul ruolo di Nichi Vendola. Decaro tentenna, il Pd media, Avs alza la posta. E in Campania si gioca l’operetta degli inciuci. Il centrodestra, intanto, osserva.
Il Governatore del Lazio in visita a chi a Ferragosto era al lavoro. Con lui anche Arianna Meloni. Il Pd attacca: “A che titolo nei luoghi delle emergenze?”. FdI replica: “Solo gratitudine, nessuna passerella”
Dal braccio di ferro in Veneto tra Lega e Fratelli d’Italia per il dopo-Zaia, alla Puglia paralizzata dal duello silenzioso tra Emiliano e Decaro, passando per la Calabria senza sfidante per Occhiuto e la Toscana con un campo largo da ricompattare: il puzzle delle Regionali resta incompleto, tra ambizioni personali, calcoli di partito e finali rinviati a settembre.
Dalle Marche al Veneto, passando per Calabria e Campania, il centrodestra e il centrosinistra rinviano le scelte chiave. Ma dietro il calendario ufficiale si muove un risiko che potrebbe pesare anche sugli equilibri del Lazio.
Fallout, ciò che resta a terra dei colpi sparati nel corso della settimana dal basso Lazio
Cosa resta della settimana che stiamo per archiviare. I paradossi ed i successi. Una verità che in pochi hanno il coraggio di dire ad alta voce: non c’è sviluppo senza politica
Via libera ufficiale dall’Aula alla manovra che salva i 91 Comuni ciociari dal debito verso Saf per i conguagli arretrati dal 2007. Non una pioggia di bonus né una spartizione in codice, ma risorse mirate per sanità, casa, viabilità e sociale. Dal salvataggio del Santa Lucia ai fondi per Gaza, la manovra Rocca sceglie le priorità e le finanzia
Il campo largo e le spine delle Regionali: il caso Campania e l’imbarazzo democratico. È scontro tra Elly Schlein e Vincenzo De Luca sul nome di Fico. Il Pd parla di alleanze ma sembra in piena guerra civile. E il M5s? Sta a guardare.
La lettera dei consiglieri azzurri per chiedere il rimpasto in Regione Lazio è stata firmata. Sotto tiro Regimenti e Schiboni, espressione delle aree Tajani e Fazzone. Se la manovra passa, Tajani resterebbe senza rappresentanza in giunta. Mitrano e un nome vicino a Lotito i papabili
Forza Italia in Regione Lazio si agita: circola la voce di una lettera per sostituire gli assessori Schiboni e Regimenti, ma Fazzone smentisce. E intanto il fronte romano si agita.
Dopo ore di silenzio e polemiche, Giorgia Meloni chiarisce il sostegno dell’Italia alla linea negoziale della Commissione Ue sui dazi minacciati da Trump: niente escalation, serve un accordo “equo e di buon senso”. Tajani in prima linea tra Milano e Washington, mentre nella maggioranza emergono divergenze interne
Una pezza da 14 milioni per evitare il dissesto dei Comuni e la privatizzazione di Saf. La Regione Lazio accoglie la proposta: anticipa i soldi e li recupera a rate. Righini evita il default e tiene la gestione dei rifiuti in mani pubbliche.
Giorgia Meloni, in Aula a Montecitorio, affronta la crisi globale, sottolineando l’importanza della difesa italiana e cercando un dialogo con l’opposizione. Non si dichiara neutrale, ma evita il coinvolgimento militare. Puntando sulla credibilità internazionale.
L’Udc di Lorenzo Cesa abbandona la Lega per allearsi con Forza Italia di Tajani. Cercando di rivalutare il proprio ruolo nel panorama politico. Nonostante passate tensioni, il Partito mira a essere un attore chiave nelle prossime elezioni Regionali.
La proposta che doveva blindare Zaia e ricompattare il centrodestra finisce travolta dalle trattative parallele e dai veti su Ius Italiae. E ora nel Veneto si riparte dal via
























