Noi sindaci, ostaggio dei ras, degli sponsor e di chi si occupa dei rifiuti

di ARTURO GNESI
Sindaco di Pastena

Caro direttore
ho letto con interesse l’articolo ‘Quei sindaci bravissimi a rompere ma non a costruire (leggi qui il precedente).

E’ la conclusione dell’articolo che fa rabbrividire perché indica una situazione di perdurante debolezza della politica provinciale che ha determinato un arretramento spaventoso e preoccupante del nostro territorio.

Non che i sindaci non siano responsabili di questa condizione, anzi con le loro scelte o i loro capricci hanno legittimato il lento declino della Ciociaria. Due gli aspetti principali: la subordinazione della politica al potere che spesso significa scambio di voti e di favori e la presunzione da parte degli eletti di durare per sempre.

Non voglio apparire meglio degli altri, da anni anch’io sono impegnato in prima fila ma ho sempre ritenuto che la politica debba essere subordinata alle leggi, al rispetto dello Stato, ai principi etici e filosofici che hanno consentito l’emancipazione e il progresso dei popoli. Dalle nostre parti non è così: la politica è subordinata ai piccoli ras locali, agli sponsor, ai gruppi che decidono le sorti degli ospedali, della scuola e di chi deve occuparsi dei rifiuti, delle politiche economiche ed industriali.

Chi si ribella sta fuori, chi parla fuori dal coro non va da nessuna parte e questo l’ho sperimentato in questi anni.

La proposta del “patto etico” tra amministratori, il progetto Icaro tra i comuni, la proposta “green healt service” per la Sanità, la lotta per le infiltrazioni mafiose, il traffico dei rifiuti tossici , tutte iniziative fatte naufragare perché in controtendenza con la politica degli affari che suggella i patti tra destra e sinistra.

Basta vedere dove, con chi e a casa di chi si decidono le sorti della provincia …

Anziché il coraggio e la temerarietà di indignarsi per le ingiustizie sociali prevale il metodo della condivisione, della complicità, dell’accomodamento. Per durare a lungo in politica c’è bisogno di voti e di potere e questo obiettivo deturpa i diritti dei cittadini, calpesta le leggi e offende le istituzioni.

Ci troviamo di fronte ad un esercito di faccendieri che subordinano la politica agli interessi personali, nessuno denuncia le malefatte negli appalti,, nessuno segnala tangenti e corruzione perché in quest’ultimo caso non si ha la certezza di durare in eterno e soprattutto vengono meno i mezzi per procurarsi i voti e rafforzare il consenso.

Grazie per il lavoro che fai per promuovere un cambiamento culturale e sociale della nostra provincia.

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