«Ma Cassino non è solo chi si accoltella in piazza»

 

di GIANLUCA PISTORE
Amministratore PubliCity
Ideatore di NowCity

 

Caro Direttore,

questa volta non sono d’accordo con te. Perché quello che dici è giusto, ma non basta. (leggi qui l’articolo Benvenuti a Cassino, succursale criminale di Caserta).

Sono il primo ad essere arrabbiato con uno Stato che non mi fa sentire protetto, che troppe volte è forte con i deboli e debole con i forti. Che a me, cittadino incensurato, per aver dimenticato di fare la revisione alla macchina mi ha fermato il veicolo e multato – come era giusto fare – ma che non mi sembra così risoluto nel combattere la droga e l’illegalità in città.

La colpa non è sicuramente dei pochi eroi che appartengono alle forze dell’ordine e che fanno il loro lavoro senza avere neppure i soldi per mettere la benzina alle volanti. La colpa è di un sistema che vuole apparire forte solo a chi non ha può far altro che subirlo, mentre si lascia intimidire dai veri delinquenti che hanno armi, potere, soldi e cattiveria per combatterlo.

Sappiamo tutti che lo stato potrebbe vincere se avesse il coraggio di combattere, che abbiamo i militari migliori, le armi migliori e gli uomini più qualificati che potrebbero distruggere la criminalità ovunque. Ma ci manca il coraggio di agire e di questo non possiamo dar colpa a chi rischia un proiettile mentre fa il proprio dovere.

Fatta questa doverosa premessa per dirti che concordo sull’imbarbarimento della nostra città, voglio dirti su cosa non concordo: Cassino non finisce lì.

Cassino è la città di menti brillanti che con orgoglio si fanno strada nel mondo, di ricercatori che dalla fisica alla medicina scrivono pagine di letteratura scientifica, di professionisti di fama internazionale.

È la città di avvocati che svettano nelle classifiche dei maggiori contribuenti d’Italia, ma è anche la città di tanti ragazzi per bene che sono molto più intelligenti di quella piazza dove ci si droga o ci si ubriaca.

Cassino è la città di Alessandro, ragazzo brillante che ha preso 30 a diritto penale con Paola Severino, è la città di Francesco che ha vinto il concorso Mille e una Lode risultando l’eccellenza tra gli studenti della sua università di ingegneria a Padova, Cassino è la città dei ragazzi dell’Itis che ogni anno si trovano a contatto con i migliori ingegneri ambientali d’Italia e si confrontano con loro mostrando quello che sappiamo fare.

Cassino è la città che ospita il primo Master in finanza operativa in Italia, organizzato dal Prof. Sergio Bianchi, altro figlio di questa città, che vede protagonisti, oltre validissimi professori di matematica finanziaria anche tanti operatori pratici. E posso assicurarti che trovare un professore universitario pronto a raccogliere la richiesta di uno studente rompiscatole come me, e pronto ad impegnarsi per realizzare un progetto di questa portata non è affatto semplice.

Cassino è la città dove tanti imprenditori onestamente producono beni e servizi che vengono apprezzati in tutto il mondo.

Cassino è la mia città e questi sono i miei amici. C’è tanta gente che ha enorme valore e che farà parlare di sé in futuro. Perché la realtà è che “casertano” non significa nulla, siamo umani, abbiamo tutti pregi e difetti, abbiamo dei valori e la camorra non è più un fatto territoriale, con i mercati finanziari la camorra si è globalizzata molto più di quanto sembra, non ha bisogno di aprire la banca a Cassino.

Caro direttore, la migliore lotta alla delinquenza la facciamo noi, scegliendo di essere onesti, di studiare e di fare del nostro meglio come cittadini del mondo e non solo di Cassino.

Penso che dobbiamo raccontare questa Cassino e non quella che fa a botte in piazza, perché per ogni ragazzo che tira un pugno in piazza, c’è un’Ilaria Norcia, altra figlia di questa città, che ha partecipato ai mondiali di Arti Marziali Miste e che dal suo istruttore, Alessandro Simeone, sempre di Cassino, ha imparato il rispetto delle persone.

Caro direttore, non identifichiamoci con questi Minus Habens. Noi siamo di più.

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“La ‘ndrangheta ama il silenzio, tutto deve sembrare tranquillo” mi hanno insegnato davanti al tribunale di Palmi. E io non sarò complice del silenzio sulla sporca guerra tra bande in corso sfacciatamente davanti al tribunale di Cassino: uno schiaffo e un insulto alla gente onesta e soprattutto alle buone cose che hai elencato. 

Al.Po.

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