Pallone, Schietroma e l’eclissi Socialista

Un tempo dominavano la politica italiana con il 15%. I socialisti erano rampanti, determinati, “aggressivi”. Erano craxiani.

E anche in provincia di Frosinone si facevano sentire, eccome se si facevano sentire. Erano gli anni di Peppino Paliotta, ma pure di Alfredo Pallone.

Quest’ultimo continuò la parabola socialista all’interno di Forza Italia, seguendo Fabrizio Cicchitto. Per anni Alfredo Pallone ha dato le carte nel Partito, è stato lui l’interlocutore privilegiato di Antonio Tajani. Ha fatto il consigliere e il capogruppo regionale di Forza Italia, poi addirittura l’europarlamentare. Facendo eleggere decine di amministratori nei Comuni e negli enti. Poi l’intuizione per molti rivelatasi sbagliata: aderire al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, formazione schiacciata dal renzismo del Pd. Colpo di reni alla Provincia (due consiglieri eletti) e nulla più. Alle comunali il Nuovo Centrodestra non incide, potrà farlo a Sora con Ernesto Tersigni, ma una rondine non farà mai primavera.

Il fatto è che quell’ala Socialista oggi in provincia di Frosinone appare tagliata fuori da tutte le candidature che contano: europarlamento, Camera, Senato, Regione.

Parallelamente, nel centrosinistra, sembra essersi eclissata la stella di Gianfranco Schietroma, alfiere di quella socialdemocrazia strategica negli assetti. Finita la stagione dei Vincenzo Pizzutelli, dei Memmino Merfi, degli Antonio Torriero, il ricambio non c’è stato. E il Psi di Schietroma è ora marginale perfino in Comuni che una volta rappresentavano delle roccaforti, come Frosinone. Dove sono andati via, nel Pd, elementi come Norberto Venturi e Angelo Pizzutelli. A livello nazionale il Psi ha un accordo di ferro con il Pd di Renzi. Ma sui territori questa intesa sembra schiacciare l’autonomia socialista.

Il vero tema, però, è l’assenza non tanto dei Partiti quanto delle intelligenze che esprimevano all’interno del dibattito politico. Un esempio pratico: una volta rotto il legame Pallone – Iannarilli, il livello politico dell’azione si è ridotto alle incursioni ed alle invettive dell’ex presidente della Provincia: buone per intercettare l’elettorato ‘di pancia’, meno per quanto riguarda la costruzione delle alleanze. All’atto pratico? Celebre è rimasta la litigata sulla composizione della giunta provinciale Iannarilli: Pallone disegnava strategie che prevedevano assessori interni ed esterni in modo da evitare nomi scomodi in giunta, proprio quelli che poi hanno reso in salito l’azione amministrativa di Iannarilli.

Allo stesso modo, l’assenza di Gianfranco Schietroma dalla scena principale, priva la politica locale di uno dei più accaniti mediatori del principio socialista: capace di stare ore a trattare, cedendo solo di pochi centimetri, dopo avere trascorso la notte sfiancando l’avversario, quando si alzava dal tavolo del confronto diceva “Una sola correzione, però…” e riportava le bocce alla posizione di partenza, al momento in cui si erano seduti al tavolo.

E’ questa eclissi socialista che, con molta probabilità, non consentirà ai protagonisti della prossima tornata elettorale di trovare una sintesi, lasciandoli andare invece allo scontro frontale e sanguinoso. Che lascerà sul terreno pochi vincitori, tanti sconfitti. E nulla di stabile per il futuro del territorio.