Alfa Romeo: «Cassino sarà un asset strategico per il Brand»

Il CEO di Alfa Romeo, Santo Ficili, ha confermato l'importanza strategica dello stabilimento di Cassino, che continuerà a produrre modelli chiave. Nonostante le sfide attuali, il futuro dell'impianto è garantito, mirato a innovazioni come motori ibridi e tecnologie avanzate.

«Lo stabilimento di Cassino è per noi un asset strategico di primaria importanza. Attualmente vi costruiamo modelli chiave come il Maserati Grecale, le Alfa Romeo Stelvio e Giulia. È chiaro che continuerà a rappresentare, anche in prospettiva futura, il nostro centro produttivo di riferimento». Santo Ficili è il CEO di Alfa Romeo: lo scorso ottobre ha preso il posto di Jean-Philippe Imparato, promosso al ruolo di Chief Operating Officer Enlarged Europe.

In un momento dove ci sono molteplici speculazioni incontrollate, le parole di Santo Ficili riconfermano l’impegno sul futuro per lo stabilimento di Piedimonte San Germano. Suonano come il rombo di un 16 valvole. Le ha dette mentre annunciava la partnership con il team Luna Rossa dell’America’s Cup 2027.

Cassino non è in discussione

Sono parole che vanno pesate. E lette con il giusto orologio. Non è la soluzione immediata a tutte le attuali difficoltà di Cassino Plant ma è la luce in fondo al tunnel. Cassino è vivo ma va risolta la missione delle due nuove Stelvio e Giulia concepite per un mercato elettrico che non decolla in tutta l’Europa e che nell’intero Continente si sta riassestando. Ora nella piattafiorma Stla Large, la modernissima culla sulla quale sono nati i due nuovi modelli, bisogna infilarci anche un motore ibrido, come richiede il mercato. Un propulsore capace di competere per prestazioni ed affidabilità con la concorrenza sempre più agguerrita.

Non è un progetto che si sviluppa in una notte. Occorre il tempo necessario per mettere sotto al cuore del nuovo biscione un propulsore capace di emozionare e soprattutto fare impennare le vendite.

L’Alfa Romeo Stelvio prodotta a Cassino nell’allestimento Intensa

Le perole di Santo Ficili sono un avviso ai naviganti: con il quale dire che la fabbrica di Cassino non è in discussione. L’impegno di Stellantis sul plant è massimo. Soprattutto in una fase in cui ci sono ancora grandi incertezze sulle strategie europe per far fronte alla transizione elettrica e le aziende devono fare ingenti intevistimenti con grande anticipo.

La rotta di Unindustria

Le parole del Ceo Ficili danno ancora più senso a quelle dette giovedì scorso dal presidente di Unindustria Cassino Vittorio Celletti dureante l’assemblea tenta a Ceprano insieme agli assoiati di Frosinone. Ha detto che il territorio deve smettere di vivacchiare e rendersi protagonista: Cassino deve mettersi in competizione con tutte le città dell’Automotive in Europa. In che modo?

Vittorio Celletti (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Dotandosi di infrastrutture che consentano lo sviluppo delle nuove macchine. E smettendo di pensare Cassino come ad un luogo nel quale le macchine si montano e basta. È arrivato il momento di farle le auto: è per questo che al ponte di comando è stato chiamato Antonio Filosa che è uomo di produzione.

In Ciociaria Stellantis ha sviluppato in anteprima mondiale le architetture elettroniche Stla-Brain e Stla-Smart Cockpit. Vittorio Celletti nella sostanza dice “Dotiamoci delle infrastrutture che facciano restare qui a lungo questi poli di ricerca, garantando a lungo lo sviluppo”. Cosa sono le due innovazioni? STLA Brain è la nuova “mente digitale” delle auto Stellantis: un sistema che rivoluziona il modo in cui i veicoli vengono aggiornati e gestiti. In pratica, separa l’hardware dal software, permettendo di installare nuove funzioni e aggiornamenti senza dover cambiare componenti fisici. Tutto passa dal cloud, grazie a una stretta collaborazione con Amazon, che fornisce le soluzioni tecnologiche più avanzate in questo campo.

Il ruolo dell’AI

Antonio Filosa

Il polo Stellantis di Cassino è uno dei siti scelti per sperimentare questa svolta. Qui si proveranno il trasferimento della potenza di calcolo direttamente nel cloud e l’utilizzo della realtà aumentata per migliorare l’esperienza a bordo. E non è tutto. In abbinamento a STLA Brain ci sarà anche il nuovo SmartCockpit, una vera e propria cabina di regia digitale che trasforma l’auto in un ambiente personalizzabile, pensato per interagire con il conducente in modo intuitivo. A Cassino si testeranno comandi impartiti con lo sguardo o con semplici gesti, in stile fantascienza ma con tecnologia ben reale.

Lo SmartCockpit, sviluppato in collaborazione con Foxconn, sarà dotato di intelligenza artificiale e offrirà servizi avanzati: dalla navigazione vocale agli acquisti online direttamente dal cruscotto, fino ai pagamenti digitali. Un altro passo avanti che proietta l’automotive in una nuova era. E che, ancora una volta, parte dalla fabbrica di Cassino.

Ma servono strade in cui sia possibile sperimentare i veicoli, servono DataCenter in cui immagazzinare i dati per poi svilupparli: se Cassino vuole essere una Capitale dell’Automotive europeo deve concentrarsi sullo sviluppo di queste infrastrutture.

Il lungo tunnel

Nel frattempo c’è un tunnel ancora lungo da percorrere. I dati restano un metro di realtà. Nel 2023 il Cassino Plant ha prodotto circa 45.000 veicoli, un calo significativo rispetto ai fasti pre-pandemici quando lo stabilimento superava le 100.000 unità annue. L’attuale linea produttiva – concentrata sui modelli Stelvio, Giulia e Grecale – non basta da sola a saturare la capacità dell’impianto, che resta strutturalmente sovradimensionato.

A Cassino lavorano 2.440 operai. C’è già un accordo con i sindacati per un esodo incentivato che riguarderà 265 persone. Il clima è più sereno che altrove ma non mancano le preoccupazioni. Si lavora a turni ridotti, con fasi alternate di cassa integrazione. Il Grecale è partito con buoni numeri ma serve continuità industriale e una visione chiara sul futuro del brand Maserati. Per questo Ficili, nell’insistere sulla “strategicità” del sito, ha gettato acqua sul fuoco e carburante nel serbatoio della speranza.

Il quadro si completa con i numeri che girano sotto al cofano delle strategie commerciali. La Junior vola oltre i 40.000 ordini, il Tonale tiene botta e persino Giulia e Stelvio – pur non più freschissimi – reggono alla sfida con eleganza da veterani. E mentre il resto del settore arranca dietro all’elettrico come fosse una scommessa forzata, Alfa mantiene i piedi saldi. Il biscone si prepara a ruggire di nuovo. E dopo le parole di Ficili è chiaro che – non subito – ma lo farà da Cassino.