Il presidente di BpF Domenico Polselli lascia. Lo fa dopo la relazione di Bankitalia sull'ispezione compiuta all'inizio dell'anno. Al suo posto Mastroianni
Le cose vanno cambiate. In modo rapido e deciso. Non ha lasciato spazi per interpretazioni la Banca d’Italia: ha chiesto alla Popolare del Frusinate di rivedere la sua organizzazione. Ed anche il suo modello di business, la sua catena di controlli interni. Lo ha messo nero su bianco al termine del suo rapporto ispettivo compiuto a Frosinone dal 15 febbraio al 18 giugno scorsi.
Quel rapporto è stato consegnato oggi al Consiglio d’Amministrazione nel corso di una seduta. Interamente dedicata ai controlli, alle lacune individuate dagli ispettori, alle richieste avanzate da Bankitalia.
Polselli lascia
Il presidente Domenico Polselli ha lasciato la carica a conclusione della seduta. Ha cessato da oggi la propria carica “ai sensi dell’art. 53bis, comma 1 lettera e) del Testo Unico Bancario” come conferma l’istituto di credito. La norma indicata prevede che la Banca d’Italia può disporre la rimozione di uno o più esponenti aziendali. Può farlo qualora la loro permanenza in carica sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione della banca.
Cosa viene contestato al presidente Polselli? Nessun reato. Ma era al timone dell’Istituto in questi anni. Nei quali sono state fatte scelte strategiche che Bankitalia mette in discussione: scelte operative che nella maggior parte dei casi sono riconducibili al Direttore generale ed all’Amministratore delegato. In questo caso, le due cariche erano nelle mani della stessa persona: il dottor Rinaldo Scaccia. Alcuni aspetti della sua gestione sono ora al vaglio della Procura della Repubblica: prestiti concessi ad alcune società immobiliari per l’acquisto di immobili “senza le necessarie garanzie” ipotizzano gli inquirenti, “ampiamente garantiti” assicura BpF. Che nel frattempo ha nominato il nuovo Dg scegliendo il dottor Domenico Astolfi.
L’autorità di vigilanza ha in ogni caso chiesto di rivedere però anche il modello di business e l’assetto organizzativo e dei controlli “ciò al fine di consentire alla banca di intraprendere un più equilibrato percorso di sviluppo lungo un livello di rischio sostenibile”.
Al via tutto il necessario
Alla luce dei rilievi dell’autorità di vigilanza, il Consiglio d’Amministrazione si è già attivato. Ha predisposto “tutte le azioni necessarie per adeguarsi alle prescrizioni ricevute“. Al posto del presidente Polselli, assumerà le funzioni l’attuale vicepresidente Marcello Mastroianni.
Una scelta che però viene messa in discussione da una parte dei Soci. Che annunciano l’intenzione di effettuare un ‘accesso agli atti‘ cioè vogliono leggere la relazione ispettiva di Bankitalia ed essere messi al corrente di quali criticità sono state evidenziate. E vogliono sapere se la linea della discontinuità è rispettata sufficientemente con il semplice passaggio di testimone tra presidente e vice.
Domenico Polselli è rimasto al timone di Banca Popolare del Frusinate anche nei difficili giorni dell’arresto del Dg, poi revocati. Ha garantito con la sua presenza che ci fosse una rotta stabile, disponendo una serie di misure a tutela e garanzia dei risparmiatori e degli oltre mille soci. Azioni che hanno contribuito a portare BpF in vetta all’Atlante delle Banche 2024 nella classifica di settore (Leggi qui: BpF cosa c’è dietro ai numeri che l’hanno portata in vetta all’Atlante).
Per Bankitalia non è sufficiente. Il ricambio deve essere radicale.