
A partire dal 31 marzo 2025, non sarà possibile ordinare l'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, segno della strategia di phase out per i modelli a benzina. Le vendite del settore automotive calano, mentre quello farmaceutico cresce, contribuendo significativamente all'export delle province di Latina e Frosinone nel Lazio.
Ciao ciao Giulia. A partire dal prossimo 31 marzo 2025 non sarà più possibile ordinare l’Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio: è il primo modello prodotto nello stabilimento Stellantis Cassino Plant ad uscire dal listino nell’ambito della strategia di phase out di Giulia e Stelvio a benzina, in attesa dell’arrivo della nuova generazione.
Tutte le Giulia a benzina non saranno più ordinabili a partire dal 31 maggio, mentre la Stelvio Quadrifoglio cesserà gli ordini il 30 aprile e la Stelvio a benzina il 31 maggio. Da quel momento, resteranno in produzione solo le versioni diesel, con le motorizzazioni 2.2 da 160 cavalli o da 220 cavalli. A quel punto le versioni Giulia/Stelvio con motori a benzina continueranno ad essere disponibili presso le concessionarie europee in base alla disponibilità di stock.
Al momento invece la produzione della Maserati Grecale Elettrica resta confinata a 4 esemplari al giorno per mancanza di ordini. Ma non c’è solo questo a condizionare l’export della provincia di Frosinone.
Nuove rotte ma buoni commerci

Le tensioni geopolitiche hanno imposto nuove rotte commerciali alternative a quelle storicamente impiegate per le tratte internazionali. E divenute pericolose a causa dei conflitti in corso. Ad evidenziarlo è la Camera di Commercio di Latina e Frosinone dopo l’analisi periodica dei mercati internazionali del Lazio con uno scorporato provincia per provincia.
Il Lazio, dopo la significativa decelerazione targata 2023, mostra un deciso rimbalzo delle vendite sui mercati internazionali. Se l’automotive registra una decisa flessione a trainare la dinamica è il segmento Farmaceutico, che compensa l’ulteriore calo delle auto. Osserfare, l’osservatorio della Camera di Commercio (che si basa sui dati Istat) dice che le due province del Lazio, Latina e Frosinone rappresentano il 53% dell’export laziale ed il 36% dei flussi in entrata.
Il Lazio Sud

Nello specifico, la provincia di Latina contabilizza un eccezionale sprint (+26,7%), mentre nel frusinate l’aumento è più contenuto e si attesta allo 0,8%.
Al riguardo, il segmento Farmaceutico, che sviluppa il 68% dei flussi dell’industria della provincia di Frosinone, registra una decisa crescita dell’11,0%. Diversamente, l’automotive mette a segno una brusca la flessione (-32,1%, ),
L’eccezionale rimbalzo dell’export pontino è trainato dal farmaceutico, in decisa crescita verso il Belgio, rilevante centro logistico su scala europea (+32%) e verso gli USA i cui acquisiti superano la cifra di 1 miliardo di euro (+133%).
Per il presidente della Camera di Commercio Giovanni Acampora, nel panorama nazionale Latina e Frosinone si collocano al 20° e al 28° posto della graduatoria, con risultati eccezionali nel segmento del Chimico Farmaceutico, che rappresenta i 2/3 delle vendite sui mercati esteri del frusinate e oltre l’80% delle esportazioni pontine.