Froneri e NewCold, il surgelato diventa sostenibile. E crea 200 posti di lavoro

A Ferentino, NewCold e Froneri stanno costruendo un super magazzino del freddo ad alto risparmio energetico. La visione etica accanto a quella del business. La struttura sfrutterà idrogeno verde e altre fonti rinnovabili, riducendo l'impatto ambientale. Le cifre, i tempi, le assunzioni. E l'impiego di imprese locali. Il progetto sosterrà la produzione e distribuzione non solo dei gelati.

La Coppa del Nonno ed il cono Maxi Bon avranno una nuova casa: ci arriveranno passando dentro ad un tunnel e sarà fredda ma green. Passato e futuro si incontrano poco dopo il casello autostradale di Ferentino: mezzo secolo fa la Motta piazzò lì suo stabilimento realizzandoci gelati come il Mottarello e la Coppa del Nonno, sogno per generazioni di bambini. Lì ora si stanno alzando le mura del più grande magazzino alimentare del freddo nel Centro e Sud Italia e tra i principali nel Sud Europa. Green, a basso impatto e con la prospettiva di raggiungere i minimi valori di consumo energetico passando all’Hydrogen appena Società Gasdotti Italia ed Engie realizzeranno il primo impianto nel Centro Italia nella vicinissima Patrica.

Visione etica

La posa della prima pietra

C’è una visione etica che accompagna questo che sarà uno dei principali business industriali di questo decennio in provincia di Frosinone. La spiega Bram Hage, il fondatore e Ceo di NewCold. È arrivato a Ferentino direttamente da Breda in Olanda, sede di quella che è la leader mondiale nella logistica alimentare avanzata: con 22 magazzini in 3 continenti che offrono una capacità combinata di oltre 1,5 milioni di posizioni pallet ed un team di 2.500 persone.

Per loro natura i nostri impianti sono energivori. Questo è un problema sul piano economico perché incide in maniera sensibile sui nostri conti con una bolletta energetica importante. Ma altrettanto incide sull’ambiente. Individuare e sviluppare tecniche e tecnologie capaci di contenere i consumi fa bene ai nostri conti e fa bene all’ambiente nel quale operiamo”. Razionalità ed etica, sostanza e ambiente. Soltanto chiacchiere?

Uno degli stabilimenti New Cold simile a quello in costruzione a Ferentino (Foto © Hand-out)

No. Perché “in Australia abbiamo avviato una sperimentazione utilizzando l’Idrogeno. Lo abbiamo fatto lì perché è lì che lo abbiamo avuto a disposizione e ne abbiamo avuto l’opportunità. È andata talmente bene che siamo passati ad utilizzarlo nella flotta dei nostri camion che si occupano del trasporto. Ed è andata ancora meglio: sia per i nostri conti e sia per il clima sul quale abbiamo deciso di essere i più sostenibili che la scienza ci consenta di essere”.

Patrica è a due passi. E lì SGI con Engie, Consorzio Industriale guidato dal professor Raffaele Trequattrini ed Università di Cassino sono già con gli anfibi sul terreno per realizzare l’impianto. È il progetto “Helios”, del valore di 20 milioni di euro: punta a modificare il panorama industriale di Frosinone, creando uno dei più importanti centri di produzione di idrogeno verde. Finanziato in parte dal bando “Hydrogen Valleys” del Pnrr, punta ad una produzione annua stimata di 400 tonnellate d’idrogeno. (Leggi qui: Il soffio di Helios per spingere le industrie frusinati).

Visione Industriale

Bram Hage (Ceo New Cold), Pietro Monaco (Gho Froneri), Piergianni Fiorletta (sindaco di Ferentino)

Ma che c’entra Froneri, l’erede di Motta e Nestlé nel campo dei gelati in Italia? E perché è stata strategica la sua presenza per il progetto New Cold? A parlare sono i numeri, declinati dall’ingegnere Pietro Monaco Global Head of Operations di Froneri. Il suo gruppo è “il secondo produttore mondiale di gelati ed è il primo produttore di private label al mondo. Siamo presenti in 25 paesi e contiamo circa 13.500 dipendenti in tutto il mondo. A Ferentino in questi anni abbiamo acquisito quote di produzione importanti per i mercati Americani e Nord Africani”.

Producono. Tanto. Ed hanno bisogno di immagazzinare. Non tanto da occupare un colosso alto oltre 40 metri e che sarà in grado di ospitare oltre 62mila pallets. Froneri è strategica per NewCold che sua volta è strategica per Froneri. In che senso? Lo spiega Pietro Monaco con la sua pragmatica visione da ingegnere che vive e lavora tra gli impianti: “La nostra rivoluzione sarà nei conti e nell’ambiente. Una volta che il nuovo impianto sarà a regime non accadrà più che un camion esca con mezzo carico per fare il giro delle consegne. Perché non porterà più soltanto gelati ma nell’altra metà del carico ci saranno i surgelati per i supermercati ed i negozi di prossimità”. Perché nella nuova struttura, insieme ai prodotti Froneri, verranno immagazzinati (in minor quantità) anche i prodotti di altre aziende

Etica ed economia industriale. Si spiega così questo investimento da 70 milioni di euro che gli olandesi di New Cold insieme al principale gruppo italiano del gelato Froneri stanno realizzando. Con un’attenzione particolare per il territorio ed i suoi asset produttivi. In che senso?

Chi lo realizza

Il cantiere per la realizzazione dell’impianto New Cold

Ad alzare il nuovo stabilimento del freddo c’è un consorzio di imprese del territorio. A guidarlo è la Zeta Costruzioni: tra le ruspe, il cemento e l’acciaio si aggira la sagoma inconfondibile di Arnaldo Zeppieri, presidente dei Costruttori Edili associati ad Unindustria. Dovrà consegnare le chiavi dell’impianto “all’inizio del 2026 glielo ha ricordato quattro volte pubblicamente durante il suo intervento Luca Quaresima country manager NewCold per l’Italia. Non vede l’ora di accendere gli impianti ed iniziare a lavorare. A proposito di lavoro, a ferentino ci sarà spazio per un minimo di 150 assunzioni per arrivare ad un massimo di 250.

Il team New Cold ed il team Froneri

La nuova struttura sarà costruita in fasi. La Prima Fase fornirà i 62.000 spazi pallet e supererà i 40 metri di altezza, presentando innovazioni all’avanguardia nel carico e scarico automatizzato dei veicoli, nonché l’automazione completa dei processi di prelievo. Ma soprattutto il magazzino di New Cold sarà all’avanguardia anche dal punto di vista energetico: il nuovo hub utilizzerà infatti il 50% di energia in meno rispetto ai magazzini tradizionali, sfruttando diverse fonti energetiche rinnovabili.

Una soluzione inedita per il mercato italiano, che punta ad ottenere importanti benefici ambientali e ridurre l’inquinamento da trasporto, supportando la crescita del business di Froneri e ampliando ulteriormente la partnership virtuosa tra le due realtà. Etica e business.