A Frosinone bastano 13 stipendi per estinguere i debiti: uno dei dati migliori d’Italia. Il Sole 24 Ore premia la sobrietà finanziaria ciociara, in controtendenza con province come Rimini, dove servono quasi 30 mensilità.
La tendenza è netta: in Italia il debito personale cresce come l’erba in primavera ed il sogno della casa si paga a suon di rate. Ma c’è una provincia che resiste: con saggezza, rigore ed anche un po’ di sana diffidenza verso i finanziamenti facili. Quel territorio si chiama Ciociaria.
Secondo un’elaborazione del Sole 24 Ore, che ha incrociato dati ISTAT e Crif, un consumatore medio italiano dovrebbe sacrificare ben 17 mensilità di stipendio per azzerare il proprio debito residuo tra mutui, prestiti e finanziamenti vari. Ma nella provincia di Frosinone bastano appena 13 mensilità. Un anno (e un mesetto) di stipendi contro i quasi 30 di Rimini, dove l’indebitamento ha raggiunto livelli da thriller finanziario.
Ma come si spiega questa virtuosità frusinate?

Le variabili in gioco sono molte. A partire da prezzi delle case più bassi, che rendono i mutui meno “pesanti” rispetto a quelli di altre aree. Ma c’è anche una maggiore prudenza nel ricorso al credito, una tradizione familiare ancora forte(chi non ha mai sentito la frase “fino a che mamma sta bene, casa non la compro?”), e una certa resistenza culturale alla logica del “compra adesso, paga poi” che ha travolto altre parti d’Italia.
Insomma, la Ciociaria non ama i debiti, o perlomeno li tiene sotto controllo. E ciò la colloca tra le province più sostenibili d’Italia, sul fronte del rapporto tra retribuzioni e crediti attivi. Un dato che dovrebbe far riflettere, specie quando si alza il sipario sui numeri di territori ben più blasonati: il Trentino Alto Adige guida la classifica dell’indebitamento con una media di oltre 49mila euro da restituire, mentre la Lombardia segue con oltre 40mila.
Al contrario, Calabria, Sicilia e Molise navigano su quote più basse ma qui la lettura è diversa: meno mutui non sempre è sinonimo di virtuosismo, quanto piuttosto di accesso ridotto al credito e mercato immobiliare più stagnante.
Quanti stipendi servono a Roma?

Nella Capitale la percentuale di popolazione con almeno un rapporto di credito attivo supera il 70%, piazzandosi tra i territori più “indebitati” d’Italia, almeno per diffusione. Un dato che testimonia quanto il “vivere a rate” sia ormai pratica consolidata, tra mutui, prestiti personali e finanziamenti vari.
Il concetto di “sostenibilità del debito” dovrebbe valere tanto per i bilanci pubblici quanto per quelli familiari: Frosinone si distingue per equilibrio e senso della misura. Non è poco, in tempi in cui la promessa di una vacanza pagabile in 48 comode rate è dietro ogni clic.
Meno shopping compulsivo, più calcoli sul lungo periodo. Meno debiti, più dignità.
La provincia di Frosinone, almeno sul fronte del portafogli, dà lezioni di sobrietà all’intero Paese. E in un’Italia troppo spesso con l’acqua alla gola, non è un dettaglio. È un modello.
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