
A luglio e nella sede capitolina di Unioncamere la IV edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare
Un’Europa mediterranea e con il suo hub energetico. Capace non solo di andare a traino di nuove e necessarie sfide ma la cui rotta viene decisa ad altre latitudini, bensì di avere rotte sue. E la bussola naturale dei Paesi benedetti da migliaia di chilometri in affaccio sul Grande Cuore Azzurro del mondo, quello che unisce Africa, Medio Oriente ed Europa del Sud. Di questo visione Giovanni Acampora ne aveva già parlato poco meno di un anno fa a Gaeta.
Il presidente della Camera di Commercio riunita di Frosinone e Latina lo aveva fatto intervenendo al III Blue Forum. Ad un summit nazionale sull’Economia del Mare che aveva tracciato una prima rotta. Rotta concreta attraverso la quale usare il Mediterraneo per agganciare la duplice mission di garantire lo sviluppo senza usare il concetto di sostenibilità come mero gargarismo da evento.
Da Gaeta alla Capitale

Tutto questo coniugando una grande mission mondiale di cui l’Italia è elemento focale con quella ecumenica di un evento religioso che arriva a 10 anni esatti dall’enciclica “green” di Papa Francesco, la “Laudato si’”.
Ed è con questi presupposti che Roma, dal 10 all’11 luglio 2025 e presso la prestigiosa sede di Unioncamere a Roma, ospiterà la IV edizione del Summit Nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum.
Plusvalore nell’anno del Giubileo
E con un tema-claim settato sull’importanza del momento in cui l’evento arriverà: “Creare Valore – Il mare nell’anno del Giubileo”. Perché sì, in questi 11 mesi sono successe cose, e non di poco conto.
Cose come l’economia italiana a rischio giogaia per i dazi del sopravvenuto Donald Trump. Cose come il de profundis per l’automotive ed una necessità ancor più impellente che i Paesi attrezzati possano potenziare le economie di cui li ha dotati la geografia.
Una nota stampa spiega che “l’appuntamento, unico in Italia, vede riunirsi annualmente in presenza tutti gli stakeholder pubblici e privati di tutti i settori dell’Economia del Mare”.
Rinascita e connessione

Ed è il caso di parlare di “sbarco” quindi, e senza particolari improprietà, visto che nell’antichità Roma e la stessa Londra, grazie ai loro grandi fiumi, sono sempre state di fatto capitali con sbocco marittimo. La nota spiega che “insieme all’Apostolato del Mare, celebreremo il mare nell’anno del Giubileo, simbolo di rinascita, connessione, speranza e crescita economica“. E, “consolidando il ruolo centrale dell’Italia nel contesto euro-mediterraneo”.
E Acampora, Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone-Latina, ha voluto ribadire la sua, di rotta. Integrandola con nuove prospettive e nuove necessità.
La “nuova visione” di Acampora
“Mettere al centro il mare nell’anno del Giubileo significa riconoscerne il valore profondo: economico, sociale, culturale e spirituale”. E per Acampora “il Blue Forum 2025 sarà un’occasione straordinaria per costruire insieme una nuova visione di futuro. In cui il mare sia protagonista di una crescita rigenerativa per l’Italia e per l’Europa”.

Il tutto con tre cardini concettuali. A guidare il confronto e la visione strategica del Summit saranno tre colonne portanti – Connettività, Responsabilità e Rigenerazione – tre impegni per un percorso comune di sviluppo. Uno sviluppo finalizzato a creare valore per l’Italia e per l’Europa attraverso l’Economia del Mare.
Tre colonne ed una Capitale
E la sede? Sarà quella di Unioncamere, che si trasformerà nella “Capitale del Mare”. Questo nella misura in cui si tratta di un luogo “in cui il cuore economico, istituzionale e culturale del Paese si apre al dialogo sull’Economia del Mare”.
Uno spazio di incontro e ispirazione dove approfondimenti tematici, momenti di networking, confronti tra esperti e talk si alterneranno all’insegna della bellezza e della condivisione.
La risorsa strategica

La chiosa sa di intento vero, più che di slogan. “Porteremo il mare al centro di Roma – non solo fisicamente, ma idealmente – come risorsa strategica per il futuro dell’Italia. Un’occasione per far sentire la voce del mare nei luoghi delle decisioni e delle idee”.
E per trasformare, finalmente, la voce del mare nell’urlo di un futuro che è già presente.