Il Lazio si presenta negli Usa come hub europeo per l'innovazione e l'industria avanzata, con il Consorzio Industriale al centro della strategia. Durante la missione a Washington, si è puntato su biotecnologie, turismo e cooperazione industriale per attrarre investimenti americani.
Il Lazio è atterrato negli Stati Uniti con le idee chiare, il passo deciso e un obiettivo preciso: affermarsi come hub europeo dell’innovazione, dell’industria avanzata e della cooperazione transatlantica. Washington D.C. non è solo una tappa di rappresentanza istituzionale ma una vera missione operativa, dove la Regione ha giocato la sua partita. E al centro di tutto c’è il Consorzio Industriale del Lazio, motore propulsivo dell’iniziativa economica: si è presentato con una strategia ben calibrata, quella di aprire il territorio laziale al mondo, costruendo ponti con i giganti dell’economia americana.
Il contesto strategico

Il presidente Francesco Rocca, accompagnato dall’assessore Simona Baldassarre e dal presidente del Consiglio regionale Antonello Aurigemma, ha partecipato alla seconda edizione dell’incontro Italia-USA. Lo ha promosso il Transatlantic Investment Committee con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Un contesto strategico dove si è parlato di biotech, farmaceutica, innovazione, turismo e cooperazione industriale. In prima fila, aziende e istituzioni americane, università e centri di ricerca. In mezzo a loro, il Lazio.
Durante il panel dedicato alle scienze della vita, Rocca ha messo sul tavolo numeri che parlano da soli: oltre 300 imprese biotech e medtech, 26 centri di ricerca e circa 10mila ricercatori attivi nella Regione. Una concentrazione di competenze che rende il Lazio un polo europeo per le scienze della vita. «Siamo pronti a costruire nuove alleanze – ha dichiarato Rocca –. Le nostre esportazioni farmaceutiche verso gli USA sono in costante crescita, +25,2% su base annua. Il rapporto con gli Stati Uniti è già forte, ma vogliamo portarlo a un livello superiore».

A sottolineare la visione strategica della missione è stata anche l’assessore Baldassarre, intervenuta al forum “Transatlantic Venture Platform” sul turismo. Il Lazio – ha spiegato – non è solo Roma ma un mosaico di borghi, paesaggi e storie capaci di attrarre un turismo colto, curioso, sostenibile. «Vogliamo portare gli americani oltre la ‘grande bellezza’, verso un Lazio più autentico e diffuso. Puntiamo su un modello di accoglienza fondato su identità, qualità e visione».
Il ruolo del Consorzio
Ma il cuore operativo della missione è stato il lavoro del Consorzio Industriale del Lazio, colonna vertebrale della strategia di internazionalizzazione regionale. Il Consorzio si è presentato a Washington con una precisa intenzione: trasformare le relazioni in progetti, i contatti in investimenti, le parole in infrastrutture.

«Il Lazio può e deve essere un laboratorio di innovazione e competitività», ha spiegato il commissario del Consorzio, il professor Raffaele Trequattrini. Il tono non era celebrativo ma pragmatico. La presenza del Consorzio, ha chiarito, si inserisce in una strategia globale: attrarre investimenti, promuovere lo sviluppo sostenibile, avviare sinergie concrete su temi come la transizione energetica, la digitalizzazione dei processi produttivi, l’alta formazione. «Washington non è solo una vetrina, ma un luogo dove si costruiscono alleanze operative».
Una linea confermata anche dal direttore generale Claudio Ferracci, che ha illustrato i contenuti concreti della missione. Il Consorzio ha presentato le aree industriali disponibili nel Lazio, i progetti infrastrutturali in fase di sviluppo e le iniziative legate all’innovazione tecnologica. Focus particolare su settori ad alta intensità di conoscenza come aerospazio, energia e manifattura avanzata. «Siamo qui – ha detto Ferracci – per costruire relazioni dirette con imprese, investitori e istituzioni americane. Vogliamo risultati, non solo visibilità».
Cose e modelli

Il Consorzio non si è limitato a raccontare cosa offre il Lazio ma ha proposto modelli di partnership pubblico-privato, strumenti di cooperazione industriale e nuovi percorsi per generare ricadute economiche e occupazionali sul territorio. Un approccio orientato all’efficienza, alla competitività e alla creazione di valore condiviso.
La missione ha anche permesso di consolidare il dialogo con un gruppo selezionato di investitori americani, attivi nei settori delle biotecnologie, dell’agro-tech e della farmaceutica. Un confronto diretto, già impostato su basi operative, durante il quale Rocca ha ribadito la disponibilità della Regione a offrire pieno supporto agli investimenti strategici.
Il Lazio vuole giocare d’anticipo all’interno di un contesto che cambia rapidamente, tra rivoluzioni tecnologiche e nuove logiche geopolitiche. E il Consorzio Industriale rappresenta oggi lo strumento più concreto per connettere il tessuto produttivo regionale con i grandi circuiti internazionali.
Quella di Washington non è stata una passerella. È stata una tappa di lavoro, un punto di partenza. Il Lazio si è presentato al tavolo con idee chiare, numeri solidi e alle spalle un sistema industriale che vuole crescere, innovare e dialogare. Non da comprimario ma da protagonista.



