La crisi dell'Automotive produrrà 600 licenziamenti tra i lavoratori dell'indotto Cassinate nel 2025. È la previsione del Segretario Uilm Francesco Giangrande. Che invoca nuovi ammortizzatori. Entra in crisi anche Italtractor
Non è più un tabù: la parola licenziamenti ora inizia a circolare tra le aziende dell’indotto Stellantis di Cassino. E ci sono già i primi numeri: “una trentina entro la fine dell’anno, circa 600 nel 2025”. A fornirli è il Segretario Generale del sindacato dei metalmeccanici Uilm – Uil Francesco Giangrande.
Lo ha fatto intervenendo alla prima puntata della nuova stagione della trasmissione televisiva A Porte Aperte su Teleuniverso.
Il collasso da novembre

La parola licenziamento è all’orizzonte. «È chiaro. Da novembre inizieremo a pronunciarla. Ci sono aziende dell’indotto e del sub indotto di secondo livello Stellantis di Cassino che dal mese di novembre inizieranno a terminare la Solidarietà. E dopo quel genere di contratti c’è più nulla: non ci sono altri ammortizzatori che possano evitare il licenziamento».
Non ci sono oggi perché quella in atto è una crisi diversa da tutte le altre del passato. «Questa non è una crisi aziendale di Stellantis e nemmeno è una crisi locale legata ai modelli. È una crisi di comparto che investe tutta l’Europa, alla quale nessuno era preparato con strumenti in grado di tutelare i lavoratori e le lavoratrici». La richiesta del Segretario Uilm è quella di ammortizzatori straordinari, con i quali affrontare la ristrutturazione «senza la quale un intero comparto non potrà sopravvivere».

I numeri sono limitati per il 2024 proprio grazie ai vecchi ammortizzatori sociali. Che sono in scadenza. Per Francesco Giangrande «Parliamo per ora di piccoli numeri: a novembre abbiamo il caso di una quindicina di addetti in una fabbrica, sei in un’altra. L’anno 2024 si chiuderà secondo noi con una trentina di posti in meno che salteranno proprio a causa dell’assenza di altri ammortizzatori e quindi le aziende non avranno altra alternativa al licenziamento».
Ma il 2025 sarà un bagno di sangue. «Uilm stima che nel 2025 l’indotto ed il sub indotto Automotive del Cassinate registrerà circa 600 licenziamenti per l’assenza di ammortizzatori sociali».
La trasformazione? In atto

Il quadro è peggiore di quanto possa sembrare. Lo delinea il professor Giuseppe Tomasso, docente di veicoli Elettrici all’Università di Cassino, promotore dello spin-off Electra che ha portato in provincia di Frosinone la Joint-venture con Fincantieri Power 4 Future. «Stellantis ha già avviato le interlocuzioni con i fornitori di primo livello. A loro ha delineato il futuro e quelle aiende hanno iniziato il loro processo di conversione tecnologica e produttiva». Ne consegue che quelli non contattati hanno un motivo in più per essere preoccupati.
Un dato messo in chiaro nei giorni scosi da Lino Perrone, Ceo dell’azienda cibernetica Teknoprogetti che con i suoi robot a Cassino effettua lavorazioni per quasi tutti i top player europei dell’Automotive. Rispondendo a chi invocava un Piano Stellantis per Cassino ha detto: «Il Piano Stellantis per Cassino esiste e lo stanno già attuando. Il problema è che per stare in piedi prevede la produzione di 600 veicoli elettrici al giorno nei vari modelli assegnati a Cassino Plant. Ma oggi di quei veicoli se ne vendono una sessantina». Così non sta in piedi.
In crisi anche Italtractor

Nel frattempo entra in crisi anche Italtractor Itm SpA che opera su scala continentale nella progettazione, produzione e distribuzione dei cingolati. Lo stabilimento di Ceprano occupa 75 lavoratori. L’azienda ha espresso la necessità di accedere a «strumenti di sostegno sociale, al fine di continuare le proprie attività e ricercare nuovi partner in grado di assicurare commesse sufficienti a mantenere l’occupazione per i suoi 75 lavoratori».
L’assessore regionale all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli e la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli hanno incontrato una delegazione dell’azienda Italtractor accompagnata dal sindaco di Ceprano Marco Colucci e da una delegazione di Unindustria.

«Il tavolo con l’azienda ci ha permesso di analizzare le azioni necessarie da intraprendere per superare il rischio di crisi. Proprio per questo, assieme alla vicepresidente Roberta Angelilli, ci siamo impegnati a programmare un ulteriore incontro, che ci permetterà di dare un nuovo slancio a una realtà presente nel Lazio dal 1970 e che rappresenta anche una parte di storia del nostro territorio», ha concluso l’assessore Pasquale Ciacciarelli.



