
La Stellantis ha annunciato il rinvio della riapertura del Cassino Plant a causa della mancanza di ordini. Le attività riprenderanno solo in parte. La chiusura di modelli e la bassa produttività portano a preoccupazioni per il futuro e possibili riduzioni di personale.
La beffa del destino ha voluto che la notizia arrivasse a ridosso del 1° Maggio, la festa dei Lavoratori, il giorno in cui si celebra il lavoro. Il giorno meno adatto per annunciare che lo stabilimento Stellantis Cassino Plant non riaprirà lunedì 7 maggio: il ritorno in fabbrica per i lavoratori è stato posticipato.
Il rientro avverrà in due tempi: la Lastratura e la Verniciatura riprenderanno le attività produttive martedì 13 maggio. Il Montaggio invece riprenderà l’indomani mercoledì 14 maggio.
Senza una missione

Le attività produttive nello stabilimento di Piedimonte San Germano dove nascono la Maserati Grecale e le Alfa Romeo Giulia e Stelvio sono sospese da venerdì 18 aprile a causa della mancanza di ordini. La produzione è ormai concentrata su un solo turno di lavoro e con la cancellazione dal listino per i modelli con i motori con maggiori emissioni in atmosfera resta ben poco da produrre. Il vero dramma è proprio questo: il listino si sta assottigliando ed a Cassino Plant c’è sempre meno da fare.
Infatti Giulia Quadrifoglio è stata tolta dal listino alla fine dello scorso mese di marzo, il 30 aprile è stato il giorno dell’addio per Stelvio Quadrifoglio. Delle motorizzazioni a benzina rimangono Stelvio e Giulia 2.0 280 Cv che potranno essere ordinate fino alla fine di maggio 2025. Successivamente, le versioni Giulia/Stelvio con motori a benzina continueranno ad essere disponibili presso le concessionarie europee in base alla disponibilità di stock. Dove commercializzate, Giulia e Stelvio potranno sempre essere ordinate nelle versioni 2.2 Diesel previste nelle varianti da 160 e 210 Cv.
Con l’uscita dal listino dovevano entrare i nuovi modelli interamente elettrici. Ma il fallimento del Green Deal ed il netto rifiuto degli automobilisti europei a comprare auto elettriche ha imposto un cambio di rotta. Si sta cercando di inserire un motore mild hybrid sulle nuove Giulia e Stelvio. Richiederà più tempo del previsto: i tempi di lancio si allungano.
Pochi al lavoro e per pochi giorni

In queste ore si è chiuso il primo quadrimestre produttivo: gennaio – aprile. In tutto il quadrimestre Cassino Plant ha lavorato appena 36 giornate: sono meno della metà di quelle potenzialmente lavorabili che sarebbero state 76.
L’ulteriore settimana di stop porta a 50 giorni di fermo produttivo. Al rientro in fabbrica ci saranno già pronte sulla testa dei lavoratori molte nuvole nere. Entro maggio Stellantis dovrebbe presentare il piano per le uscite incentivate. È già stato fatto a Pomigliano d’Arco ed a Pratola Serra: per Piedimonte Sa Germano il taglio previsto lo scorso anno dai sindacati è di almeno 300 unità.
In termini di produttività Cassino, che era lo stabilimento di punta della galassia Fiat e di quella Fca, oggi è uno stabilimento che non conviene tenere aperto. Nel 2024 c’è stata una produzione di appena 26.850 auto pari al -45% se confrontato con i volumi del 2023. Il peggiore risultato nella storia dello stabilimento.