Il successo dell'iniziativa organizzata dalla Cisl Lazio e Roma. Con un'agenda per la politica e soluzioni su misura su ognuno dei fronti di crisi. Lo studio guidato dal Segretario Generale Enrico Coppotelli. Che convince il Governatore Rocca. Che arriva a tuonare contro Stellantis: "Da parte loro c'è stata una grande presa in giro dell'Italia e dei lavoratori”.
Chiedeva risposte. Le voleva da una Regione che governa un Lazio dalle cento latitudini: ognuna con un dramma diverso. Esattamente quelli che la Cisl di Enrico Coppotelli si trova a dover affrontare. Perché la crisi del polo Ceramico è un dramma della Tuscia, quella dell’Automotive rischia di sgretolare buona parte del tessuto industriale Ciociaro, agroindustriale e nautica sono il nervo scoperto del Pontino. Non esiste un solo Lazio, non esiste un solo problema, non esiste una soluzione unica per tutto e tutti.
È per questo che la Cisl ha voluto un momento di confronto con chi su quei territori governa le scelte. E lo ha voluto in quella che è la casa di tutti i territori del Lazio: la Regione. È lì che il Segretario Generale Cisl del Lazio Enrico Coppotelli, anche nella sua veste di commissario Cisl di Roma e Rieti, ha voluto tenere l’incontro Lazio ai confini: opportunità e sviluppo dei territori.
La risposta è stata bipartisan: hanno risposto da destra e da sinistra, dal Parlamento e dalla Regione. Ma soprattutto è stata una risposta di sostanza.
L’Agenda Cisl per il Lazio
La proposta della Cisl del Lazio costruirebbe una rete a sostegno e difesa delle imprese del territorio, della loro crescita e del loro sviluppo.
Il progetto prevede di creare una Zes speciale del Lazio, in particolare per sostenere le economie di Frosinone, Latina e Rieti ed evitare il rischio di desertificazione industriale che corrono le tre province penalizzate dal “Decreto Sud“. È il decreto che riconosce una Zes unica per il Mezzogiorno.
Ma c’è molto di più in quella che è una vera e propria Agenda della Cisl per la Politica del Lazio. Concretizzare la nuova stazione ad alta velocità di Frosinone, sostenere l’industria automobilistica alle prese con la crisi di Stellantis. E poi ecco ben 11 proposte pensate anche per Roma.
A declinare le proposte è il Segretario generale e Commissario Enrico Coppotelli. Il presidente della Regione Francesco Rocca prende appunti.
La presa in giro di Stellantis e la soluzione Cisl
Il viaggio negli Usa ha trasformato il governatore. Quello tornato nei giorni scorsi dalla missione americana è meno attendista, più da assalto. Si appropria della scena Cisl è lancia quattro messaggi: uno più fragoroso dell’altro.
Il primo è una bordata ad alzo zero su Stellantis. Nel Lazio ha il suo stabilimento Cassino Plant, fino a poco tempo fa orgoglio e pilastro del sistema Fiat Chrysler Automobiles. Ora lo scenario è diverso. Non va per il sottile Francesco Rocca. “Stellantis? Da parte loro c’è stata una grande presa in giro dell’Italia e dei lavoratori. Dobbiamo difendere il lavoro senza mai più farci prendere in giro“.
Enrico Coppotelli ha appena presentato la proposta della Cisl: il Lazio metta insieme la sua parte di competenze e risorse e si faccia una mini Zes. Cioè una sua Zona ad Economia Speciale dopo che l’Europa l’ha escluso da quella che nascerà in Italia. Il Lazio si ritroverà circondato da territori Zes: nei quali sono previsti forti sconti sulle imposte, agevolazioni fiscali, procedure burocratiche semplificate per chi fa impresa. Ci hanno tenuto fuori nonostante le provincie abbiano tutti i requisiti: sono i numeri di Roma a ribaltare lo scenario.
Roberta Angelilli due settimane fa su Teleuniverso era stata realista: spiegando di poter ragionare solo sulle leggi che ci sono e non su quelle che si immagina di poter fare.
Lavoro di squadra
Francesco Rocca su questo tema batte un altro colpo. “Sulla Zes serve un lavoro di squadra. Se la riportiamo in Parlamento in questo momento senza lavorare sugli indicatori troveremo un muro da parte dell’Europa. Serve un commissario che possa lavorare su questi indicatori e far riaprire la Zes. Non manca la volontà politica bipartisan, ma bisogna modificare prima le regole europee“. Insomma: ha ragione Angelilli quando dice che ora ragioniamo su ciò che c’è ma ha ragione Coppotelli perché se non proponiamo al Governo di fare le modifiche necessarie non le otterremo mai.
Poi il fronte che meno di tutti t’aspetti. Il governatore bussa al Governo di Giorgia Meloni. E gli chiede di far ripartire le infrastrutture. Proprio quelle che la Cisl ha appena sollecitato in Regione con documento Coppotelli e le sue 11 proposte. “Nella Finanziaria basterebbero circa 100 milioni per la stazione ad Alta velocità a Ferentino, che non è negoziabile. E 300 milioni per l’autostrada Roma-Latina. Sono opere fondamentali per far ripartire questi territori“. Siccome chiedere non costa, Rocca allunga l’elenco: “Penso anche alla Civitavecchia-Caprinica-Orte su ferro, per far partire il polo merci e far usare le banchine inutilizzate del porto di Civitavechia anche alla Msc di Aponte” ha aggiunto Rocca.
C’è un ritardo immenso nel Lazio. “Stiamo lavorando incessantemente sulla Salaria. Sulle infrastrutture si scontano 40 anni di assenza di visione“.
Angelilli blindata
A margine c’è spazio per puntualizzare un paio di cose sulla crisi politica all’interno del Centrodestra. Nelle ore scorse veniva data per fatta la revoca della vice presidenza della Giunta a Roberta Angelilli. Non è così: “Sono orgoglioso di avere Roberta Angelilli come vicepresidente. Lo dico tanto per chiarire alcuni passaggi…“.
“Mi sembra una panna montana. Che ci siano in una coalizione dei confronti è fisiologico. Ma andrebbe verificato se l’azione amministrativa si è fermata o meno. Io dico che non si è mai fermata. Un rimpasto? Vediamo cosa avviene nei prossimi giorni. Noi non ci abbiamo mai pensato. Ora sto attendendo alcune risposte, ma tutto questo senza che la nostra azione si sia mai fermata“.
L’analisi di Coppotelli
Per la Cisl “in un contesto come quello attuale, dove ci sono diverse crisi da affrontare a partire da quella industriale e ambientale, diventa fondamentale effettuare scelte sostenibili nei processi produttivi. Serve avere una visione del futuro che non sia limitata strategicamente, consentire lo sviluppo delle relazioni industriali sotto il profilo imprenditoriale e pungolare le istituzioni e le comunità locali verso un nuovo protagonismo“. La Cisl plasmata da Coppotelli nel Lazio non è quella che si limita ad assistere i lavoratori, compilare le pratiche, sostenerli nelle loro richieste. È un sindacato che fa le sue proposte alla politica: di tutti i fronti, proponendo soluzioni.
Il Lazio ha emergenze diverse e servono soluzioni differenti. Molta attenzione, per la Cisl, deve andare alle province di Frosinone, Latina e Rieti. Perché? Insieme costituiscono il 20,6 % della popolazione laziale ma vivono dentro una crisi economica e sociale che le accosta alle province del mezzogiorno nonostante le 100mila imprese presenti.
Soluzioni su misura
La Cisl ha differenziato le sue proposte in base alle cinque province: cinque problemi cinque soluzioni su misura.
Per Roma ha ricordato l’agenda per il Giubileo 2025 presentata questa estate. Questa contiene 11 proposte che, tra le altre cose, chiedono la partecipazione dei lavoratori alla governance e agli utili d’impresa: un po’ come in Germania, partecipi alle scelte, se va bene è per tutti. C’è poi l’inclusione senza distinzione di genere, nazionalità ed etnia, passando per la solidarietà, con la promozione di una Roma più giusta unita e solidale. E con servizi socio sanitari più vicini ai cittadini.
C’è il tema della sicurezza sul lavoro con un patto di responsabilità tra sindacati, istituzioni e imprese. Serve per fermare le tragedie sui luoghi di lavoro. ma anche un patto per la legalità: prevede il monitoraggio dei protocolli già firmati, l’estensione degli stessi anche alle cooperative che si occupano dei servizi e alle imprese del settore alberghiero e ristorazione.
Per Rieti gli obiettivi della Cisl sono quelli di arrestare lo spopolamento. Come? Con investimenti tesi a favorire la permanenza delle persone nel territorio ed il ritorno di coloro che sono andati via. Richiamarli attraverso incentivi fiscali e contributivi con agevolazioni per i nuovi residenti, esenzione o riduzione delle tasse per i primi anni, e agevolazioni per le imprese attraverso una riduzione delle imposte per chi avvia un’attività. Ma serve il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie e viarie con l’accelerazione dei lavori o l’apertura di cantieri per la Salaria. E si deve investire sul Terminillo.
Che fine ha fatto il Comitato per lo Sviluppo?
Per Frosinone la Cisl chiede di riattivare il comitato per lo sviluppo all’interno di un sistema che abbia al suo centro il Consorzio Industriale Unico del Lazio.
Al centro delle preoccupazioni in Ciociaria ci sono i segnali di allarme che arrivano dalla filiera dell’automotive: vive una fase di delocalizzazione della sua componentistica. Per la Cisl “la situazione sta per esplodere con un indotto senza commesse e licenziamenti di massa alle porte perchè gli ammortizzatori sociali sono in scadenza entro la fine dell’anno 2024. Una circostanza che riguarda Stellantis, ma soprattutto i fornitori diretti e indiretti che la crisi la stanno subendo in maniera pesantissima“.
Da qui l’idea del sostegno al settore. Ma qui c’è anche la necessità della nuova stazione Av di Frosinone a Ferentino. Nessuno sa che fine abbia fatto: del progetto non c’è traccia in regione e nemmeno al ministero.
Reindustrializzare
Per Latina propone di valorizzare i siti industriali dismessi per creare occupazione. Un esempio è l’acquisizione del sito dell’ex Gambro da parte di un’azienda farmaceutica.
Fondamentale anche la formazione per la Cisl che guarda con grande interesse al polo universitario: negli ultimi decenni ha sviluppato prevalentemente facoltà tecnico-scientifiche e auspica in una visione futura la nascita di un secondo ateneo a formazione umanistica. Nell’agro pontino la Cisl sottolinea poi la necessità di contrastare lavoro nero e caporalato.
Infine Viterbo. In questo caso il sindacato ritiene necessario un progetto per lo sviluppo e l’attrattiva della città di Viterbo, soprattutto in vista della candidatura a Capitale della Cultura 2033 e maggiori connessioni dei trasporti con le aree urbane della provincia e della Regione.
Sindacato di proposta
Oltre all’Agenda, dal tavolo organizzato dalla Cisl in Regione Lazio esce anche un sindacato diverso: fatto di proposta concreta. Che in alcuni tratti arriva a suggerire dal basso le strategie più opportune per il rilancio. Se la Regione ed il Parlamento sapranno trasformarli in azione politica, il Lazio avrà una carta in più per competere.
Un concetto che sta tra le righe dell’intervento cocnlusivo: quello affidato alla Segretaria Generale Aggiunta della Cisl, Daniela Fumarola. Ha sottolineato che “bisogna fare sistema, progettare il futuro nella condivisione e nel consenso sociale, confrontandosi con il sindacato nelle Regioni, sul territorio e nei luoghi di lavoro”. Perché confrontarsi? Per le ragioni evidenziate oggi da Cisl: il sindacato è a contatto con la base, con il mondo che lavora e con quello che produce “con chi presidia i bisogni delle persone, dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie. ‘Insieme’ è la parola d’ordine per la Cisl”.
Per Daniela Fumarola è un’impostazione che “deve orientare il progresso della Capitale alla vigilia del Giubileo, la Regione Lazio, ma anche le grandi dinamiche di cambiamento nel Paese e in Europa”. In pratica: dal modello Lazio una rotta che può essere replicata su scala territoriale in tutto il Paese. “Un sentiero che passa attraverso un nuovo modello partecipativo, inclusivo e sostenibile, che lega solidarietà a competitività, aumento dei salari e servizi adeguati, tutele e produttività, innovazione e coesione sociale”.
Il Lazio punta a tracciare una rotta. Resta da vedere se proprio nella regione con Roma vorranno applicarla.