L’etica dell’AI tra scuola e turismo ricettivo: Confimprese ha fatto il punto

Didattica, economia e sviluppo. Gli ambiti più cruciali e il ruolo chiave dell'etica umana nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale secondo D'Amico ed un team di esperti

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

“La vera domanda è: quando redigeremo una Carta dei Diritti sull’Intelligenza artificiale? In cosa consisterà? E chi potrà decidere in cosa consisterà?”. Al di là di letture catastrofico-futuribili o banalmente allettanti Gray Scott è tra quelli che paiono essersi posti gli interrogativi più quadrati sull’AI. Non tanto per la natura di ciò che quei punti interrogativi sottintendono, quanto piuttosto per il merito di aver prefigurato un costrutto. Un’esigenza di Norma che abbia ripercussioni anche sull’economia in senso lato e sull’impalcatura dei servizi connessi. Costrutto per il quale il filosofo neofuturista riconosce e decifra una realtà fattuale: i sistemi complessi non potranno più prescindere dall’Intelligenza artificiale, come scenario prima ancora che come metodo empirico tutto da normare.

Da questo punto di vista quindi universi come quello della scuola e delle micro imprese sono probabilmente tra i più suscettibili nel dover affrontare un tema così complesso. Perché a scuola ci sono didattica ed interazione umana e nel mondo delle piccole imprese ci sono obiettivi e capacità umana di coglierne la natura e metterne a terra le strategie realizzative.

D’Amico ed un tema attuale come pochi

E’ tutta “mercanzia” – come avrebbe detto Guareschi che sviliva i termini per ottenere l’effetto esattamente contrario – su cui uno come Guido D’Amico non poteva non porre attenzione. E quando il Presidente di Confimprese Italia mette attenzione su un tema significa che quel tema deve essere studiato, non solo enunciato. Ecco perché è stato fondamentale l’apporto di un recente incontro dedicato all’Intelligenza Artificiale che si è tenuto presso l’ITS Paolo Baffi di Fiumicino. Il summit è stato “organizzato da ConfimpreseItalia come parte integrante di un progetto in collaborazione con la Camera di Commercio di Roma, con il supporto dell’Università ‘La Sapienza’ di Roma”, come spiega una nota stampa.

Per mettere a regime tema cardine ed argomenti discendenti così delicati si è reso necessario dare polpa di rilievo all’incontro. Da qui la scelta di sollecitare ed ottenere “la partecipazione di esperti del settore e accademici di rilievo”.

Analizzare ogni singolarità

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C’è un preambolo da cui non si può prescindere quando si parla di Intelligenza artificiale senza l’affettazione superficiale dei mestieranti. Il tema è complesso, polarizzante e ricco di aspetti sulle cui singolarità concentrarsi è dovere. Spieghiamola meglio: non basta dire che l’AI è utile perché fa cose al posto nostro e non basta dire che l’AI è catastrofe perché a furia di farle auto imparerà e farà a noi umani quel che noi umani abbiamo fatto ai cani di casa.

Il tema chiave che interessava Confimprese era ovviamente quello dell’applicazione pratica “all’interno di progetti specifici”. Ecco perché ad apertura dei lavori l’intervento del Presidente di ConfimpreseItalia, Guido D’Amico, è stato tutto centrato “sull’importanza dell’utilizzo delle nuove tecnologie nell’era moderna”.

L’ottica mediata tra uomo e macchina

Sì, ma in quale ottica? Quella mediata per cui l’uomo è elemento imprescindibile delle azioni umane e la macchina diventerà elemento imprescindibile dell’ottimizzazione di quelle azioni, ma mai di una surroga d’imperio nei processi decisori. E un confine sottile che D’Amico ha sottolineato. Lo ha fatto “evidenziando la necessità di saperle impiegare efficacemente tenendo comunque a sottolineare con forza che la nostra bussola rimane l’intelligenza umana, emotiva e relazionale”.

Questo “grazie alla quale continuare a garantire l’essenza dei servizi dedicati al turismo, fatti dalle persone per le persone. Il tema del turismo sostenibile è molto caro a D’Amico, e non è un caso che dopo di lui sia intervenuto Massimo Coriddi. Cioè un “imprenditore del settore alberghiero, che ha tenuto ad evidenziare che l’I.A. deve essere al servizio e non a sostituzione dell’uomo”.

Le regole, le benedette regole

(Foto © DepositPhotos.com https://it.depositphotos.com/stock-photography.html)

Il sunto è stato che “se è impossibile fermare l’innovazione e lo sviluppo tecnologico è invece opportuno puntare sulle regole”. Cioè sul quesito di Scott. Quello che funge da “cappello concettuale” imprescindibile dell’intero tema, con l’automazione digitale che perciò “non deve quindi essere vista come una minaccia, ma come un’opportunità”. Anche il professor Enrico de Santis, docente dell’Università “La Sapienza”, ha detto la sua. E lo ha fatto effettuando “una panoramica sull’importanza dell’Intelligenza Artificiale nella società contemporanea, esplorando le diverse facce dell’IA”. Poi “sottolineando come questa tecnologia possa migliorare vari settori, ma anche i potenziali rischi e le sfide etiche che essa comporta.

Sì, ma nel pratico ed una volta fissata una rotta di concetto, ci sono progetti che di quella rotta siano espressione tridimensionale? Ci ha pensato l’ingegner Francesca Ronci, “che ha illustrato il progetto in corso, spiegandone il funzionamento e il ruolo cruciale del questionario”. Quale questionario? Quello somministrato agli studenti “e i cui risultati sono in fase di elaborazione”.

Un questionario per gli studenti

Turismo trekking

La Ronci ha poi “approfondito l’utilizzo specifico dell’IA all’interno del progetto, evidenziando i benefici concreti e le applicazioni pratiche che questa tecnologia offre”. Lo scopo era e resta quello di “raccogliere feedback e opinioni utili allo sviluppo del progetto. Il test era finalizzato ad analizzare le propensioni e le passioni dei ragazzi, raccogliendo dati che verranno elaborati con l’IA per sperimentare un progetto di orientamento scolastico.

Che significa? Che l’uomo ci mette la bussola e l’Ai ci mette le “navi” più adatte a solcare i mari che però ha deciso una creatura fatta di carne, sangue ed emozioni. Chiosa la nota: “I lavori sono ripresi con l’intervento del dott. Marco delle Fontane, coach professionista, che ha tenuto un discorso ispiratore sull’importanza dell’io nel mondo attuale. Il suo intervento ha sottolineato come, nonostante i rapidi progressi tecnologici, il valore dell’individuo rimanga centrale e insostituibile”.

Bussole, navi e rotte: cosa fare

Guido D’Amico (Foto © AG IchnusaPapers)

L’Io ontologico contrapposto all’Ai empirica? No, piuttosto una crasi gerarchica tre i due fattori, dove la precondizione unica è che il primo non soccomba alla seconda. Lo scopo è “continuare a riflettere e a contribuire attivamente allo sviluppo etico e sostenibile dell’Intelligenza Artificiale. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per studenti, professionisti e appassionati di tecnologia per approfondire le proprie conoscenze sull’IA e confrontarsi direttamente con esperti del settore”.

Perché non basta capire che il futuro è già qui, nel presente, ma bisogna agire affinché il futuro in arrivo sia ponderabile. E che sia futuro di progresso.

Un progresso che per definizione binaria e duttile al contempo include l’uomo come input e la macchina come output. Senza deroghe.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)