“Oltre Roma” nella Fiuggi da bere, la Camera di Commercio fa bis e pienone

Edizione 2025 da record del Wine Tour, Acampora: un tavolo per la valorizzazione del settore vitivinicolo del Basso Lazio

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

In Italia la viticoltura è più antica dell’arrivo del Cristianesimo e della Repubblica. E’ roba da Re, re che abitarono le valli intorno al Tevere e che arrivarono a scontrarsi con le popolazioni vicine. Tra le quali i bellicosi Ernici, avversari prima di essere alleati, ed un cui piccolo nucleo si stabilì nel piccolo villaggio ex post ciociaro di Felcia. Che oggi si chiama Fiuggi e che ha visto svolgersi “Oltre Roma Wine Tour 2025”. Di cosa si tratta? Della prova provata che non esiste una “enocrazia romana”.

E che il vino come prodotto di eccellenza può farsi volano di sviluppo e nuove prospettive. Piani strategici su una eccellenza storica che portano stampate addosso le impronte digitali della Camera di Commercio di Frosinone e Latina guidata da Giovanni Acampora. Un ente che ha saputo mettere a regime con la sua nuova gestione la più difficile delle crasi. Quale?

La mission da realizzare

I vigneti di Viscogliosi

Quella tra la mission di incentivare l’economia delle partite iva di due territori affratellati in intenti ma diversi in natura recondita e di farlo utilizzando il meglio del meglio di un Paese che è il migliore tra i migliori.

Con un solo distinguo che non è roba da cavillo: quello per cui i risultati devono prescindere lessico e dialettica pubblicistica. Ecco perché si è pensato al claim delle “eccellenze vitivinicole per raccontare i territori”. Un percorso al contrario che usa i prodotti come “movente” per spiegare cosa e chi li abbia prodotti e che, per converso, valuta ancor più i prodotto stessi, ma con il traino delle realtà che li hanno partoriti.

Si scrive storia e si legge economia di scala. Quella buona che ha preso il via nella suggestiva cornice della Fonte Bonifacio VIII a Fiuggi con “l’edizione 2025 di Oltre Roma Wine Tour”. Realizzata attraverso il braccio operativo dell’Azienda Speciale Informare”.

Secondo appuntamento

E si è trattato di una seconda edizione da record, con un evento che rafforza “il ruolo strategico delle province di Frosinone e Latina nel panorama vitivinicolo. L’evento ha visto protagoniste 33 aziende vitivinicole con oltre 100 etichette. Il tutto “in uno scambio tra produttori, buyer e operatori del settore nazionali ed esteri”.

La due giorni è stata organizzata dalla Camera di Commercio di Frosinone-Latina e dalla sua Azienda Speciale Informare. E con la collaborazione “della Strada del Vino dell’Olio e dei Sapori della provincia di Latina, della Strada del Vino Cesanese, del Consorzio di Tutela del Cesanese del Piglio DOCG, del Consorzio di Tutela Cabernet di Atina DOP e del Consorzio di Tutela Cori DOC, l’evento ha confermato il proprio ruolo strategico come piattaforma di business e di promozione internazionale.

A tentare la valorizzazione dei vini del Lazio ci aveva provato decenni fa il governatore della Regione Francesco Storace. Aveva varato una manifestazione a Palazzo Rospigliosi, il Calix Aureus, dedicata esclusivamente a loro. E l’aveva fatto dopo avere introdotto una serie di incentivi che avevano portato in Regione la possibilità d’avvalersi di enologi dalla chiara fama e prima di lanciare l’Enoteca Regionale, vetrina per tutti i vini del Lazio. Assessore di quella stagione fu Antonello Iannarilli che prese molto sul serio quella mission. I risultati si vedono ancora oggi.

Sinergie e non solo “commercio”

A funzionare soprattutto la sinergia tra istituzioni, aziende e consorzi, con il Centro Italia che ha uno dei suoi appuntamenti clou “per il settore vitivinicolo dell’area vasta di Frosinone e Latina”. E la mission? “Creare un sistema coeso e competitivo”, con “un’opportunità unica per le cantine partecipanti di rafforzare la rete commerciale e ampliare le opportunità di export attraverso incontri d’affari mirati e degustazioni”.

Quindi non solo commercio, ma anche e soprattutto un’occasione di pregio assoluto per “valorizzare il territorio attraverso l’enoturismo, puntando a far diventare il Basso Lazio una destinazione enogastronomica di rilievo. Centrale anche la collaborazione con l’Istituto Alberghiero Michelangelo Buonarroti di Fiuggi. Durante la due giorni grande è stato l’impegno degli studenti che, sotto la guida dei loro insegnanti, hanno aggiunto lustro e valore all’iniziativa”.

I numeri e i player

L’obiettivo sono stati gli operatori del settore Hereca, il settore degli hotel, restaurant e catene di distribuzione. La due giorni della manifestazione ha raccolto nell Salone delle Mescite circa 350 operatori del settore Horeca, importatori provenienti da Svizzera, Germania, Danimarca, Olanda e Finlandia. Oltre a giornalisti e comunicatori del mondo del vino. “Gli incontri B2B nei banchi di assaggio hanno favorito il dialogo tra produttori e professionisti del settore, creando occasioni di confronto e approfondimento sul valore qualitativo e storico della produzione del territorio”.

Lo start lo ha dato la conferenza di apertura dal titolo “I Vitigni autoctoni: la nostra identità, il nostro patrimonio”, moderata da Mariarita Grieco, Direttrice dell’Offerta Estero Rai. Un momento di riflessione e confronto che ha visto la partecipazione di Giovanni Pica, Responsabile sostegno alle imprese e valorizzazione ecotipi di ARSIAL. Di Carla Picozza, Consigliera delegata all’Internazionalizzazione di Informare, Luigi Niccolini, Presidente dell’Azienda Speciale Informare, Luciano Cianfrocca, Vicepresidente della Camera di Commercio, e del giornalista Rai Rocco Tolfa.

Acampora e il brand

Giovanni Acampora

E lo scopo di Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina, è evidente. Sulla scorta dell’enorme successo dell’edizione numero due lui punta a brandizzare la manifestazione oltre la cosiddetta “enocrazia romana”. Con queste parole: “Questa seconda edizione è stata da record ed è la prova tangibile che quando istituzioni e imprese operano in sinergia i risultati non tardano ad arrivare”. Poi Acampora ha spiegato: “Abbiamo messo in campo questa iniziativa, insieme a ‘Vini d’Abbazia”, in programma dal 6 all’8 giugno prossimi, per dare risposte alle istanze dei produttori”.

Poi il focus: “E per creare un brand che identifichi le produzioni d’eccellenza dei nostri territori. Il Tavolo per la valorizzazione del settore vitivinicolo del Basso Lazio ha permesso di avviare un dialogo continuo e costante che ha dato i suoi frutti. La Camera di Commercio e la sua Azienda Speciale Informare continueranno ad operare in questa direzione supportando ogni azione che consenta di valorizzare e promuovere l’area vasta Frosinone Latina ed il suo tessuto economico”.

Le cantine protagoniste

Le 33 cantine partecipanti hanno rappresentato la ricchezza enologica del territorio e l’eccellenza della produzione vitivinicola laziale. Tra queste: Agricola D’Ausilio, Albetum, Antica Tenuta Palombo, Azienda Agricola Macciocca, Cantina Colle Gioie, Cantina Fortuna Srl, Cantina Tre Terre, Cantina Villa Gianna.

E poi: Cantine Massimi, Casale Del Giglio, Casale Della Ioria, Cincinnato, Coletti Conti, Donato Giangirolami, Donna Vittori, Emiliano Fini, Giorgio Pecora Vini, L’Avventura Bio, Marcella Giuliani, Marco Carpineti, Marletta Teresa, Masseria Barone, Petrucca e Vela.

Infine Pietra Pinta, Pileum Vitivinicola, Rosso Del Borgo, Società Agricola Maria Elena Sinibaldi, Tenuta Cervelli, Tenute Filippi, Terre Antiche, Vigne Toniche, Vigneti Iucci, Vini Giovanni Terenzi.