L’Economia Blu italiana vale 178 miliardi di euro e genera un significativo impatto occupazionale. Il ruolo dei due forum nazionali di Gaeta e Palermo. da dove Giovanni Acampora lancia la sfida di EconoMare 5.0
L’Economia Blu nel nostro Paese vale 178 miliardi di euro tra componente diretta e indiretta e rappresenta il 10,2% del valore aggiunto dell’intera economia nazionale. Sono un milione gli addetti che lavorano in ben 228 mila imprese. E sono due gli appuntamenti strategici nazionali nei quali si fa il punto sul presente ed il futuro del comparto: il Summit Blue Forum di Gaeta ed il Forum “Risorsa Mare” in corso a Palermo. È da quel palcoscenico che ha fornito i numeri Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone – Latina.
Soprattutto, Acampora ha tracciato la nuova rotta. E dopo l’approvazione del Regolamento di attuazione del codice della nautica da diporto, indica il nuovo traguardo: l’Economia del Mare 5.0 .
L’importanza dell’Economia del Mare per l’Italia
Il Forum di Palermo ha ribadito l’importanza di una pianificazione a lungo termine per valorizzare e potenziare il settore. I numeri declinati nel corso dell’incontro hanno messo in chiaro il potenziale di un settore che non solo contribuisce alla crescita economica ma che può essere il motore di innovazioni e strategie per il futuro.
Palermo ha messo in evidenza che il suo meeting annuale e quello di Gaeta stanno avendo un ruolo nella definizione delle politiche nazionali legate all’economia del mare. In particolare si sta rivelando utilissimo il lavoro di razionalizzazione ed analisi della immensa massa di numeri del comparto raccolti da Assonautica Italiana con Unioncamere, generando i rapporti stilati dall’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare (Ossermare). Il Rapporto nazionale sull’Economia del Mare che viene presentato ogni anno a Gaeta ed è giunto alla XII edizione, rappresenta ormai un documento di riferimento per l’intero settore, fornendo dati e analisi fondamentali per delineare piani d’azione efficaci e mirati.
Non solo. A Palermo è stato chiaro che il Blue Forum Italia Network ha avuto il merito di favorire la creazione di un dialogo tra le diverse realtà del settore marittimo. La piattaforma di Gaeta ha permesso di riunire gli “Utenti del Mare Italiani” e di confrontarsi su temi cruciali come la sostenibilità e la competitività, raccogliendo le istanze delle imprese e portandole ai tavoli decisionali nazionali ed europei.
La Sfida dell’Economia Blu 5.0
Dai lavori di Palermo è emerso che la stretta collaborazione tra istituzioni e imprese è fondamentale per il successo delle iniziative future. Per questo Giovanni Acampora ha lanciato una sfida ambiziosa al Forum: Economia del Mare 5.0, un progetto che mira a integrare ulteriormente innovazione tecnologica e sostenibilità nelle attività marittime italiane.
Dove passa quella rotta? L’Automotive è in crisi nera in tutta l’Europa, l’industria è in continua trasformazione, l’Italia deve guardare al futuro con una prospettiva a lungo termine, puntando sull’innovazione e sulla capacità di competere a livello globale. Ma perché puntare sull’Economia del Mare? perché sta crescendo più rapidamente rispetto al resto dell’economia nazionale, dimostrando di avere margini di sviluppo enormi.
L’obiettivo comune è quello di sviluppare una visione unitaria dell’Economia Blu, che superi le frammentazioni settoriali. A tal proposito, Acampora ha sottolineato la necessità di istituire uno Sportello Unico Nazionale per l’Economia del Mare, uno strumento che possa semplificare e facilitare i processi burocratici per le imprese del settore. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di lavorare in sinergia con l’Europa, soprattutto nel contesto del Green Deal, per garantire una transizione ecologica che sia vantaggiosa per tutti i settori coinvolti.
Visione di insieme
I dati di Gaeta e Palermo dicono che in questa fase l’Economia Blu rappresenta una risorsa fondamentale per l’Italia, non solo per il suo impatto economico, ma anche per le opportunità di innovazione e sostenibilità che offre. Ma serve una pianificazione strategica e una visione d’insieme.
L’Italia insomma ha tutte le carte in regola per diventare un leader nel settore marittimo a livello europeo e globale. Il Piano del Mare proposto da Assonautica mira proprio a creare una strategia condivisa, capace di valorizzare tutte le potenzialità del “Sistema Mare” italiano.