
L'assemblea della FILE ha eletto Massimo Pizzuti vicepresidente, evidenziando la crescente importanza della piccola editoria in Italia. Nonostante le sfide economiche e la digitalizzazione, i piccoli editori continuano a fornire informazioni locali e a difendere l'indipendenza editoriale.
Un lungo applauso, un messaggio forte. Molto più forte della carta sulla quale è appoggiato. L’assemblea della FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) si è appena conclusa e porta con sé un segnale forte dal mondo della piccola editoria italiana: Massimo Pizzuti, direttore generale dei quotidiani Ciociaria Oggi e Latina Oggi, è stato eletto vicepresidente nazionale dell’organizzazione. Un incarico che riconosce il peso crescente dell’editoria di provincia nel panorama nazionale.
Con Pizzuti, sale alla vicepresidenza anche Franco Lazzari, firma autorevole della RID – Rivista Italiana di Difesa, mentre è stato confermato presidente Roberto Paolo, direttore del quotidiano Il Roma, storico giornale napoletano. La nuova squadra guida una federazione che rappresenta circa quaranta testate, tra quotidiani, periodici e testate digitali, diffuse in tutta Italia. Realtà indipendenti, spesso radicate nel territorio, che portano avanti ogni giorno l’informazione con passione, rigore e un pizzico di eroismo.
Piccola editoria, viva ma sotto pressione

In un’Italia editoriale sempre più segnata dalle concentrazioni industriali e dalla crisi della carta stampata, la piccola editoria continua a resistere, ma non senza fatica. Le difficoltà strutturali non mancano: costi crescenti di produzione, calo della pubblicità, e una transizione digitale che premia solo chi ha risorse per innovare. Eppure, proprio i piccoli editori sono spesso quelli più vicini ai lettori, quelli che raccontano ciò che le grandi testate ignorano: le cronache locali, le storie dimenticate, i volti del territorio.
Non a caso, la FILE è diventata negli anni una voce autorevole nei rapporti con le istituzioni, portando avanti battaglie in difesa dell’indipendenza editoriale, del pluralismo, del diritto d’autore e della dignità della professione giornalistica. Per questo è interlocutore del Governo nel dibattito sulla riforma dell’editoria.
In Europa la sfida è la stessa

Anche in Europa, la piccola editoria condivide un destino simile: frammentata ma fondamentale, minacciata dai colossi del web ma ancora capace di innovare. In Francia, Spagna e Germania si moltiplicano le iniziative di cooperazione tra piccoli editori, si rafforzano le reti locali, si sperimentano nuovi modelli editoriali ibridi tra carta, digitale e community.
Ma anche lì, il nodo resta lo stesso: sostenibilità economica e indipendenza editoriale.
Una vicepresidenza con visione

L’elezione di Massimo Pizzuti assume così un valore che va oltre il riconoscimento personale. È il segno che il baricentro della piccola editoria può (e deve) spostarsi anche fuori dai grandi centri, valorizzando esperienze che ogni giorno fanno informazione con risorse limitate ma con uno sguardo ampio e radicato.
Una sfida che oggi passa anche per i tavoli istituzionali, dove la FILE è chiamata a difendere non solo gli interessi degli editori indipendenti, ma anche il futuro di un pluralismo informativo che è la vera garanzia della democrazia.
E da oggi, con un nuovo vicepresidente che conosce bene il territorio e le sue sfide, quella voce è ancora più forte.