Reati ambientali, Frosinone va male e Latina peggio

L'analisi dei Reati Ambientali. Il report Legambiente sulle Ecomafie. I dati sono in crescita: Lazio al sesto posto in Italia. Male la provincia di Latina con 588 reati in un anno. Meglio, ma non bene, la provincia di Frosinone

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Rapine, omicidi, stupri, truffe e chissà quanto altro: tutto commesso ai danni di un ambiente che ogni giorno viene rapinato, assassinato, stuprato ed imbrogliato. Crescono in maniera significativa i reati ambientali in Italia, nel Lazio e nelle province di Frosinone e Latina: nel 2023 sono stati 35.487 con un +15,6% rispetto al 2022. Per capire quanti sono basta spalmarli: fanno una media di 97,2 reati al giorno, 4 ogni ora. A certificarlo è il Rapporto Ecomafia 2024 di Legambiente.

Si tratta della fotografia all’aggressione criminale che subisce ogni giorno l’ambiente. È stata scattata sulla base dei dati forniti dalle Forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto.

Il rapporto Ecomafia

In questi dati si sommano i reati accertati nel 2023 (dal 2021 anche gli illeciti amministrativi, dando così un quadro non solo quantitativo, ma anche qualitativo del fenomeno). Tiene conto delle persone denunciate, le persone arrestate ed i sequestri effettuati in un anno nel ciclo del cemento e in quello dei rifiuti, nella cosiddetta archeomafia, nel campo degli animali e sul fronte degli incendi boschivi.

Aumenta il numero delle persone denunciate: 34.481 (+30,6%) così come quello degli arresti (319, +43% rispetto al 2022). E quello dei sequestri (7.152, +19%). Continua a salire la pressione del ciclo illegale del cemento: 13.008 reati, +6,5%. Ma a preoccupare è soprattutto l’impennata degli illeciti penali nel ciclo dei rifiuti: sono stati 9.309, con un incremento del 66,1%: salgono al secondo posto. Si apre un nuovo fronte: è quello della raccolta dei Raee (i metalli contenuti nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche): diminuiscono quelli avviati al riciclo ed aumentano le esportazioni illegali verso Asia e Africa.

Al terzo posto con 6.581 reati c’è la filiera degli illeciti contro gli animali, seguita dagli incendi (dolosi, colposi e generici con 3.691 illeciti). Cresce l’aggressione al patrimonio culturale: 642 i furti alle opere d’arte (+58,9% rispetto al 2022) e degli illeciti nelle filiere agroalimentari (45.067 illeciti amministrativi, + 9,1% rispetto al 2022) a cominciare dal caporalato.

La legge 68/2015 sugli ecoreati nel 2023 è stata applicata oltre 600 volte ma si registra un lieve calo rispetto all’anno precedente quando era stata contestata 637 volte. Un calo dovuto al calo dei controlli, scesi da 1.559 a 1.405. Il delitto di inquinamento ambientale resta nel 2023 quello più contestato (111 volte) con 210 denunce e 21 arresti.

La situazione geografica

A livello regionale la Campania si conferma al primo posto della classifica con più illeciti ambientali, 4.952 reati, pari al 14% del totale nazionale. Segue la Sicilia (che sale di una posizione rispetto al 2022, con 3.922 reati, +35% rispetto al 2022). Poi c’è la Puglia (scesa al terzo posto, con 3.643 illeciti penali, +19,2%) e la Calabria (2.912 reati, +31,4%). La Toscana sale dal settimo al quinto posto, seguita dal Lazio. Balza dal quindicesimo al settimo posto la Sardegna. Tra le regioni del Nord, la Lombardia è sempre prima.

A livello provinciale Napoli torna al primo posto con 1.494 reati, seguita da Avellino (in forte crescita con 1.203 reati, pari al +72,9%) e Bari. Invece Roma scende al quarto posto con 867 illeciti penali, seguita da Salerno, Palermo, Foggia e Cosenza.

La prima provincia del Nord è quella di Venezia con 662 reati: si colloca al nono posto ed entra nella classifica delle prime venti province per illegalità ambientale.

Nel Lazio

Foto Silvere Gerard / Imagoeconomica

Nella Regione si registra il 6.2% di tutti i reati ambientali commessi in Italia.

 Detto della provincia di Roma che si colloca al 4° posto della graduatoria nazionale, in seconda posizione c’è la provincia di Latina (al 12° posto in Italia) che secondo il Rapporto di Legambiente consegue nel 2023 588 reati, 520 persone denunciate; 4 le persone arrestate e 185 sequestri. In crescita dell’1.7% rispetto al 2022.

Al 47° posto nazionale, al terzo nel Lazio, la provincia di Frosinone con 174 reati; 192 persone denunciate, nessuna persona arrestata e 37 sequestri. Anche per la Ciociara si registra un aumento, ancorché piccolo dello 0.5% rispetto all’anno precedente.

Seguono al 57° posto in Italia la provincia di Viterbo e al 63° quella di Rieti, ultima del Lazio.