Red Carpet Ciociaria: il Cineturismo della Camera con vista mare

Lanciato all’Ariston di Gaeta e sbarcato alla Mostra di Venezia, il progetto “Cinema e turismo” della Camera di Commercio farà immancabilmente tappa nella provincia di Frosinone: terra di grandi attori e set cinematografici. Acampora: «Spazio anche alle meraviglie meno conosciute, ma con una forte partnership tra pubblico e privato».

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Esiste una Ciociaria Storica che arriva fino a Fondi, oltre l’antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie, tra le odierne province di Frosinone e Latina. Ambientato tra i monti della ciociara Vallecorsa e dalla pontina Lenola, è stato girato lì un capolavoro del cinema: “La Ciociara” di Vittorio De Sica, originario di Sora. Ma il set naturale e culturale è ben più vasto.  

La Camera di Commercio di Frosinone e Latina punta molto sul progetto “Cinema e turismo”. L’ha lanciato sei mesi fa al cineteatro Ariston di Gaeta ed è persino sbarcato all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Lì, nei giorni del Red Carpet il presidente Giovanni Acampora ha detto che «il Cineturismo rappresenta una grande opportunità di attrazione di un turismo di qualità. È importante lavorare perché non siano solo le città più conosciute ad essere “riprese”, per dare spazio anche ai luoghi meravigliosi e meno conosciuti».

Terra cinematografica

Ettore Scola sul set di Splendor ad Arpino

Tante meraviglie le hanno già fatte conoscere anche e soprattutto tre grandi del cinema, nonché figli illustri della Ciociaria: oltre al sorano De Sica, Marcello Mastroianni da Fontana Liri e Nino Manfredi da Castro dei Volsci. Allargando al Basso Lazio, il neorealismo di Giuseppe De Santis è stato intrecciato indissolubilmente con la “sua” Fondi. Tutti big storicamente ciociari e romani d’adozione.

Splendor”, perla di Ettore Scola con il fontanese Mastroianni (e Massimo Troisi), è stato girato ad Arpino. A Fontana Liri invece ha trovato casa “Per grazia ricevuta” del castrese Manfredi: “Barista di Ceccano” in tv e barbiere di Alatri in “Straziami, ma di baci saziami” di Dino Risi. A Fondi, come per “Giorni d’amore”, ma anche a Sperlonga e Itri, “Non c’è pace tra gli ulivi” del fondano De Santis  

Sono soltanto gli esempi più noti. Christian-Jaque, alla metà degli anni ‘40, ha scovato la “Spagna” che cercava per la sua “Carmen” a San Donato Val di Comino. Anche Luigi Comencini, per “Pane, amore e fantasia” degli anni ‘50, ha voluto il bosco di Forca d’Acero: al confine tra Lazio e Abruzzo. Indimenticabile, poi, Totò alias Antonio La Trippa ne “Gli Onorevoli” di Sergio Corbucci a Roccasecca. Città che prestò alla cinematografia anche il suo Tracciolino (la strada interna per Casalvieri) sta lì il ponte di una delle scene epiche di Ciao Nemico con Johnny Dorelli e Giuliano Gemma.

Degni di nota, tra gli altri, anche “Il sole di Montecassino” di Giuseppe Maria Scotese e “I diavoli verdi” di Monte Cassino”.

Il Golfo del cinema

Giovanni Acampora a Venezia

A inizio mese, nel quadro dell’81° Mostra internazionale d’arte cinematografica, Venezia ha abbracciato il progetto avviato a Gaeta dalla Camera di Commercio con il concorso “Il cinema incontra il turismo”, in collaborazione con l’Alfiere Productions. Gaeta è stata già il set di film come “Tutti a casa” di Comencini, “Bluff” con Adriano Celentano e Corinne Clery, “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek e “Capri-revolution” di Mario Martone. Nonché, negli ultimi tempi, delle serie tv “The new Pope” di Paolo Sorrentino e “L’amica geniale” di Daniele Luchetti.  

La direzione artistica è stata affidata a Daniele Urciolo e la mission è chiara: la promozione del territorio pontino attraverso il cinema e il turismo culturale. Il concorso è curato dall’azienda camerale speciale Informare: per l’internazionalizzazione, la formazione e l’economia del mare. In tal senso, le sottolineature di Acampora a proposito del «legame tra “risorsa mare” e location per le produzioni cinematografiche, due economie che possono essere strettamente connesse». Anche perché i grandi del cinema sono stati rapiti perlopiù dalla montagna: Lepini, Ernici, Simbruini, Ausoni e Aurunci.   

A Venezia, con la community del mare “Blu Forum Italia”, l’evento “Cinema e turismo per «valorizzare le eccellenze del cinema, della tv e dell’indotto che esse producono con le imprese, che sono il motore della nostra economia, e i talenti che in vari ambiti e per diversi motivi rappresentano un orgoglio in Italia e nel mondo». La portata dell’onda blu, dunque, va dal locale al nazionale.

Il tappeto rosso verrà ora steso in Ciociaria, affinché sia anche il Cineturismo la chiave di volta per la costruzione di una mentalità da Basso Lazio. Non da province, bensì territori di origini storiche e confini come sempre disegnati dalle guerre anziché dalle culture.

Italia terza in Europa

Giovanni Acampora

La Camera di Commercio, nella città del cinema, ha sfornato i numeri a favore del Cineturismo. Secondo le stime del Centro Studi Tagliacarne, l’Italia è terza in Europa nel settore del cinema e dell’audiovisivo, con quasi 10mila imprese, oltre 33mila addetti (quarti in Ue) e un valore aggiunto pari a oltre 2.7 miliardi di euro. Ogni cine-euro ne fa produrre altri tre e mezzo nella restante economia. Più dei due moltiplicati dalle industrie creative. «Una produttività – riporta il centro studi camerale – del 40% superiore alla media europea».   

Giovanni Acampora, all’Hollywood Celebrities Village presso l’Hotel des Bains di Venezia, ha partecipato anche nelle vesti di presidente di Si.Camera e Assonautica: l’Agenzia delle Camere di Commercio e il Sistema di Unioncamere per lo sviluppo della blue economy. Con lui il produttore Daniele Urciolo, direttore artistico del concorso cineturistico, e l’attrice e conduttrice Agata Fortis.

«Attualmente il Cinema italiano sta attraversando una fase di grande vitalità – così Acampora alla Mostra di Venezia -. I titoli di produzione o co-produzione italiana sono in crescita e gli incassi dei film italiani sono raddoppiati nel 2023 rispetto all’anno precedente». Perché è una buona notizia anche per il Sud del Lazio? Perché «Altrettanta vitalità sta registrando il Cineturismo. Sta avendo ottimi riscontri in termini di visibilità e di valorizzazione dei luoghi, rappresentando una grande opportunità di attrazione di flussi turistici, con impatti positivi per le economie locali».

Per questo sono stati annunciati investimenti e programmi mirati per la valorizzazione dei territori ciociari e pontini attraverso il Cineturismo e il Cortometraggio: il cinema breve, mai così in voga come nell’era dell’istantaneità.

L’appello alle Istituzioni

«Un progetto in cui crediamo moltissimo – ha spiegato Acamporaperché la narrazione dei luoghi, della storia e dei protagonisti delle nostre terre ha una grande capacità di comunicazione. Crea una dimensione di forte empatia, che avvicina il pubblico e stimola l’interesse a visitare il luogo e ad entrare in contatto con la comunità. I nostri territori sono già meta di produzioni di successo e questo ci ha convinto che dobbiamo andare oltre, per mettere a sistema il nostro patrimonio e per sfruttarne tutte le potenzialità».

Lancia, pertanto, l’ennesimo appello alle Istituzioni: «Occorre creare le condizioni per attrarre produzioni di alto livello e portare avanti una strategia basata su una forte partnership tra pubblico-privato. Che, partendo dalle bellezze dei nostri luoghi, sia in grado di creare una narrazione convincente e di appeal. Volendo fare un esercizio di stima, secondo le prime valutazioni orientative dell’Istituto Tagliacarne, l’impatto su Venezia del Festival del Cinema in termini di spesa turistica attivata da visitatori e addetti ai lavori potrebbe approssimare i 25 milioni di euro». Alla Serenissima, per ognuno degli undici giorni di Mostra, hanno speso più di due milioni.

Il produttore Urciolo, dal canto suo, ha rammentato che «coniugare cinema e turismo è da sempre la mission della nostra factory Alfiere Productions che in Italia organizza non solo festival di cinema in bellissime location, come ad esempio nel borgo medievale di Fara in Sabina o nella città di Catania, ma anche incontri come questo di Venezia durante in quale ogni anno riflettiamo sulla crescita del fenomeno del cineturismo».

Ci sta il mare fuori

Giovanni Acampora con Manuela Arcuri

A Gaeta l’ambassador era stata l’attrice Manuela Arcuri. Ospiti della serata, tra gli altri, due giovani artisti in rampa di lancio: l’attore Francesco Panarella, “Cucciolo” nella serie tv “Mare Fuori”, e il cantante Federico Buda, noto per la partecipazione a X Factor e The Voice.

«Felice per la riuscita di questo format – ha detto il direttore artistico, Urciolo -. Abbiamo provato a raccontare il cineturismo con un linguaggio meno teorico ma più pratico, attraverso immagini e testimonianze dirette di chi lavora nel cinema e per il cinema”. Il prossimo appuntamento con “Il Cinema incontra il turismo” sarà in provincia di Frosinone».

Il Comune di Gaeta già in corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura 2026 ha fatto proprio il progetto generale. Il sindaco Cristian Leccese, in occasione del lancio del concorso “Il cinema incontra il turismo”, ha commentato: «Un connubio straordinario quello tra cinema e territorio, perché poter ospitare in provincia produzioni d’eccellenza significa sviluppo. Gaeta ha quasi 75 produzioni nella sua storia e dobbiamo puntare ancora più in alto. Questo è un asset strategico perché può diventare quello che noi abbiamo chiamato “Blu”: la cura dell’anima”».