Sbianchi, il banchiere atipico alla guida della Banca Popolare del Frusinate

Fabio Sbianchi alla guida della Banca Popolare del Frusinate: «Serve un’alleanza strategica, nessuno si salva da solo»

Un Paese che voglia affrontare le sfide del presente non può permettersi fughe in avanti né battitori liberi. «Abbiamo bisogno di costruire un sistema, un’alleanza strategica che porti tutti a lavorare nello stesso momento per lo stesso scopo. Nessuno si salva da solo». Parole nette, visione chiara. A pronunciarle è Fabio Sbianchi, imprenditore dell’innovazione, pioniere della telematica, e da oggi nuovo presidente del Consiglio di amministrazione della Banca Popolare del Frusinate.

La nomina è effettiva dal primo ottobre, giorno in cui Carlo Salvatori – figura di primo piano nel panorama bancario italiano – ha lasciato la carica «per motivi esclusivamente personali». La scelta di Sbianchi, già membro del CdA, era nell’aria: il suo nome circolava da settimane come naturale prosecuzione del percorso tracciato dal predecessore.

Chi è Sbianchi

Fabio Sbianchi

Classe 1965, Fabio Sbianchi ha fondato nel 2002 Octo Telematics, società leader nella telematica applicata alla mobilità, restando CEO fino al 2019 e assumendo successivamente la presidenza del CdA. Nel 2020 ha lanciato Wallife, la prima insurtech pensata per proteggere le persone dai rischi derivanti da innovazione tecnologica e scientifica, oggi presidio strategico in un mondo sempre più digitale.

La sua nomina arriva in un momento cruciale: «L’intelligenza artificiale è una rivoluzione, come lo sono state l’energia elettrica e internet. È destinata a invadere la vita di tutti noi, senza distinzioni di classe o di geografia. Serve una visione d’insieme, soprattutto come sistema Paese».

Tradizione e innovazione

La direzione generale della Banca Popolare del Frusinate

Il CdA della Banca Popolare del Frusinate, insieme al Collegio sindacale, alla Direzione generale e a tutto il personale, ha salutato con gratitudine Carlo Salvatori per «l’impegno, la competenza e la passione che hanno contribuito in modo decisivo al rafforzamento dell’Istituto». Al contempo, ha espresso piena fiducia in Sbianchi, chiamato ora a coniugare tradizione cooperativa e innovazione strategica, con l’obiettivo di consolidare il ruolo della banca come attore chiave nello sviluppo economico del territorio.

Un banchiere atipico, che guarda avanti senza dimenticare le radici. E che sa bene, come ha detto, che i cambiamenti non si affrontano da soli: si costruiscono insieme.