Stellantis, mai così male a Cassino dal 1972

I dati sulla produzione Stellantis. mai così a Cassino da quando lo stabilimento è stato inaugurato nel 1972. Per trovare una situazione simile in Italia bisogna tornare al 1956. Le cifre del sindacato Fim Cisl. L'analisi del Segretario Uliano

Il fondo. Lo stabilimento Stellantis Cassi no Plant ja toccato il fondo. Mai così giù mai così in basso da quando è stato aperto nel 1972. La produzione nel 2024 è stata di 26.850 auto tra Maserati Grecale, Alfa Romeo Giulia e Stelvio: per capire se sono tante o poche basta dife che è il -45% rispetto al 2023. È la peggiore prestazione nella storia dello stabilimento di Cassino.

Sono drammatici i dati sulla produzione degli stabilimenti italiani di Stellantis diffusi in mattinata dal Segretario nazionale del sindacato Fim Cisl Ferdinando Uliano. Bastano due cifre per fotografare la situazione: i livelli produttivi sono tornati indietro al 1956, tutti i plant del Gruppo sono in negativo.

La situazione di Cassino

(Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Lontani anni luce gli anni in cui lo stabilimento di Cassino lavorava su tre turni: Mattino (6-14), Pomeriggio (14-22), Notte (22-06). Oggi l’impianto è organizzato su un solo turno: è così dall’inizio anno 2024.

A tenere in piedi i numeri è Alfa Romeo Stelvio: assorbe il 53% della attuale produzione. Un quinto delle auto prodotte sono Alfa Romeo Giulia (20%). Sono pochissime se si pensa che si fabbricano più Maserati Grecale (27%). Quest’ultima viene prodotta anche nella versione full electric: si parla di 7 pezzi al giorno.

Le potenzialità dello stabilimento di Cassino sono enormi e Fim Cisl lo ricorda tirando fuori le cifre del 2017 quando la produzione è stata cinque volte l’attuale, con 2.000 dipendenti in più.

L’ingresso operai dello stabilimento Stellantis Cassino Plant

Proprio il numero degli addetti è una delle note dolenti. Attualmente gli occupati sono intorno alle 2.500 unità e per il 2025 è previsto un ulteriore calo con gli esodi incentivati. Lavorano in pochi e si lavora poco: nel 2024 Cassino è stato coinvolto da numerose fermate produttive, complessivamente circa 60 giorni in Contratto di Solidarietà. Nelle restanti giornate la Solidarietà coinvolge mediamente 600 lavoratori al giorno. E se sembrano molti allora bisogna aggiungere che nella seconda parte dell’anno sono stati coinvolti nella Solidarietà anche circa 560 lavoratori dei reparti Presse / Plastica: sono le aree che lavorando di più perché producono anche per altri plant.

I progetti confermati

Alfa Romeo Stelvio e Giulia

Il futuro di Cassino è stato ribadito nel recente incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy dal responsabile Europa Jean Philippe Imparato. Si produrranno le vetture di segmento Premium cioè quelle che forniscono i migliori guadagni ad un marchio su quel prodotto funziona sul mercato. A Cassino si sta installando la linea basata sulla piattaforma Stla Large sulla quale tra qualche mese inizierà a prendere forma la nuova Stelvio e nel 2026 la nuova Giulia. Con loro resta Maserati Grecale ma i dubbi sul marchio del Tridente stanno lasciando un punto interrogativo sul terzo modello “top di gamma” da produrre nel 2027. Doveva essere una Maserati: ad oggi si sa che l’auto si farà ma non si conosce il brand.

Maserati Grecale

La novità portata da Imparato nelle settimane scorse è stata che per tutti i modelli vengono previste le versioni ibride. E che Cassino sarà il polo per lo sviluppo in anteprima mondiale delle architetture elettroniche Stla-Brain e Stla-Smart Cockpit che cambieranno completamente il rapporto tra auto e conducente. (Leggi qui: Stellantis: “A Cassino lo sviluppo di Brain e Intelligenza Artificiale”).

La ripresa dovrebbe arrivare a partire dall’autunno 2025.

Il dato nazionale

Il problema Stelantis non è Cassino Plant ma uno scenario mondiale rivoluzionato dal passaggio ai nuovi motori elettrici. Lo analizza lo stesso Ferdinando Uliano: «Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale, una tempesta perfetta. Colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante. Una situazione che ha portato la Fim-Cisl insieme a tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe ad indire un’importante manifestazione il 5 febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà la partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutta Europa».

Lo scenario nazionale è sullo stesso schema di Cassino. I dati della produzione si chiudono negativamente, dopo due anni di crescita. Segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente. Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali.

I numeri indicati da Fim Cisl sono precisi: «le autovetture registrano un -45,7% con 283.090 unità, per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette nel 1956. I veicoli commerciali con 192.000 unità (-16,6%) hanno avuto una flessione più contenuta in termini percentuali, anche se in termini di volumi l’impatto è consistente pari ad oltre 38.000 unità».

I segnali di apertura

Jean Philippe Imparato al Mimit (Foto © Imagoeconomica)

Il gruppo conferma l’obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma mette in chiaro che tutto dipende dalle risposte del mercato. Stellantis ha ribadito per il 2025 2 miliardi di investimenti e con 6 miliardi di acquisti ai fornitori italiani. Soprattutto con un comportamento e un’attenzione più responsabile.

A Cassino quei segnali si sono visti. Con la proroga dei contratti per un anno a Trasnova (logistica interna) e la disponibilità al confronto sul futuro di De Vizia (pulizie industriali) alla quale il contratto è stato prorogato di un mese proprio per studiare la situazione.